Thu, 2 Feb 2006 15:15:37 +0100 |
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[News-anarcotico] Storia: 12/2 Valmadrera,
Italiani brava gente? |
ITALIANI BRAVA GENTE?
La legge del 30 marzo 2004, n.92 che istituì il "Giorno del Ricordo, in
memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle
vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai
congiunti degli infoibati", voluta a gran voce da tutta la Destra
Eversiva e da AN, partito sdoganato nel 1993 per pressanti motivi elettorali, che
non ha mai rinnegato il proprio passato e che durante il conflitto in
Jugoslavia per bocca del suo segretario Gianfranco Fini arrivò persino a reclamare
il
litorale adriatico come italiano, e votata pressoché a maggioranza dal
Parlamento, è solo l'ennesimo episodio di una più ampia campagna
revisionista ed eversiva che da 10 anni ha messo radici nel paese,
conquistando ampi settori dell'opinione pubblica e politica.
Accompagnati dalle ormai tristemente famose parole dell'esponente DS, Luciano
Violante sui bravi soldati della Rsi, dai lanci editoriali di libri-spazzatura
come quelli di Gianpaolo Pansa, descritti come "imperdibili libri che fanno
luce sulla storia d'Italia", si è arrivati all'intitolazione di strade,
piazze, monumenti, ai gerarchi fascisti del Ventennio, persino a restaurare un
bosco dell'Appennino che raffigurava il volto di Mussolini, e nei casi più
recenti, ad esponenti di quella feccia fascista degli anni '70 e '80,
manodopera attiva del terrorismo eversivo di Destra che insanguinò il
paese con stragi e omicidi, supportati da Servizi Segreti italiani e non,
dalla P2, dalle alte sfere dell'esercito, rimaste pressoché intatto dalla
fine della Seconda Guerra Mondiale, e favorevoli ad un colpo di stato
militare col fine di instaurare una dittatura su modello greco e spagnolo. Un
processo questo di pacificazione, di auto assoluzione teso a perpetuare
il mito dell'"italiano brava gente", propagandato fin dalla primissima età
scolare, nelle fiction televisive, nelle retoriche celebrazioni del 25
aprile trasformatosi in un giorno di pacificazione nazionale, in nome
dell'amore patrio. Tutto questo è falso e fuorviante e viene da chiedersi: erano
brava gente quelle 517 vittime accertate nelle foibe, secondo gli studi più
attendibili, esponenti di quelle forze di occupazione fascista nei
Balcani,
responsabili di migliaia di morti, deportazioni, di un'italianizzazione
forzata volta a cancellare l'identità stessa dei popoli occupati? Era
un italiano brava gente il generale Mario Roatta, Capo di Stato Maggiore
in Croazia, già mandante dell'omicidio dei fratelli Rosselli, realizzato
con l'appoggio dell'Ovra, famoso per il suo pugno di ferro nei confronti della
popolazione, condannato all'ergastolo per crimini di guerra, sfuggito in Spagna, con
l'appoggio del Vaticano e rientrato in Italia nel 1966, amnistiato, le cui foto
comparivano ancora sulle pareti degli uffici dell'Esercito? Erano
italiani brava gente quei soldati che in Africa bombardarono con l'iprite,
impiccarono, sterminarono migliaia di persone? Erano brava gente i 1282
criminali di guerra italiani amnistiati per logiche di riassestamento
geopolitico? Erano brava gente coloro che aprirono più di 200 campi di
concentramento? La Giornata del Ricordo è volta a celebrare
quell'Italia imperialista uscita sconfitta dalla guerra e oggi quella stessa Italia
la possiamo ritrovare nella riapertura dei campi dei concentramento ad
opera del Centro-Sinistra, chiamati con finezza linguistica Campi di
permanenza temporanea, dove gli immigrati fermati sono considerati ne più ne meno
come gli slavi del 1940; sul fronte internazionale con la politica
interventista negli stessi Balcani, con azioni volte allo smembramento della
Federazione Jugoslava; la Prima Guerra del Golfo; la fallimentare missione "Restore
Hope" in Somalia con le feroci azioni della Folgore, legata da un filo
nero ai migliori reparti d'assalto fascisti; i cosiddetti bombardamenti
umanitari sul Kossovo; in Afghanistan con la missione Isaf e l'appoggio alla
politica terrorista americana (ultimo episodio sono i contributi per il carcere
di Pol-e Charki, la nuova Guantamano alle porte di Kabul); l'intervento in
Irak a difesa dei pozzi petroliferi dell'Eni e di questi giorni la notizia
degli stretti legami economici e militari fra Italia e la dittatura Eritrea,
con l'assessore regionale di An, Piergianni Prosperini, nominato portavoce ufficiale in
Lombardia per l'Eritrea.
Italiani bravi gente è allora solo una leggenda, buona solo per coloro,
come il nostro Presidente della Repubblica, abituati ad addormentarsi felici
e contenti avvolti nella loro bella bandiera italiana, che sia quella con
lo scudo sabaudo, quella col fascio littorio o il semplice tricolore che
sventola ancora nei territori occupati in mezzo mondo.
COLLETTIVO LIBERTARIO LECCHESE
FOIBE: FRA MENZOGNA E PROPAGANDA
Domenica 12 febbraio, ore 1600,
presso la Cooperativa dei lavoratori di Valmadrera (Lecco), via Trieste
1
In questi giorni l'apparato mediatico ripropone l'annosa questione del
"confine orientale" in maniera del tutto strumentale falsificandone
luoghi, dati, e contestualità storico-politiche.
Ma i fatti legati all'episodio "foibe" andarono proprio come ci viene
propinato dalla propaganda fascio-governativa?
Quali furono i ruoli e le responsabilità dell'esercito italiano e del
regime fascista nell'aggressione militare nei confronti della Jugoslavia nel
1941?
Chi e quanti furono realmente gli infoibati?
Che ruolo ebbero in quella tragica vicenda?
A cosa mirano e chi sono i revisionisti che manovrano questa farsa
vergognosamente riconosciuta da una legge dello stato?
INTERRVERRÀ A. KERSEVAN , autrice del libro "Un campo di concentramento
fascista, Gonars 1942 1943".
Collettivo libertario lecchese.