MESSAGGIO DI SALUTI DI PAOLO DORIGO MILITANTE COMUNISTA PRIGIONIERO M-L-M, A NOME SUO E DEL SOCCORSO ROSSO PROLETARIO ALLA ASSEMBLEA DI FIRENZE DEL 03 FEBBRAIO 2006 ->ABBATTIAMO IL MURO< ,CONTRO 41 BIS E REPRESSIONE ED ANNIENTAMENTO CARCERARIO
 
Cari/e compagni/e

Porto a Voi in questa forma il saluto mio e dei compagni/e del Soccorso Rosso Proletario, che a causa della preparazione delle assemblee di solidarietà alla lotta del popolo Nepalese, convocate in questi giorni a Palermo, Roma e Massa, non possono essere presenti,  alla Assemblea che avete convocato allo scopo di tradurre in una proposta di mobilitazione di classe e di massa, che punti, viste le migliaia di persecuzioni politiche di questi anni, vista  la sensibilità di cui vi è traccia anche in settori legalitari del movimento, verso la condizione dei compagni prigionieri e del 41 bis come di tutti gli altri aspetti dell’annientamento carcerario e della repressione nel nostro paese, a realizzare entro aprile una grande giornata di lotta con eventuale manifestazione nazionale contro il 41 bis e le forme della repressione capitalista, politica  e sociale, che in questi ultimi 15 anni hanno ricreato, di fatto in assenza di una situazione di oggettivo grande rischio per il potere, una emergenza che nulla ha da invidiare alla emergenza contro-rivoluzionaria degli anni settanta.

I numeri della strage da Voi posti, ricordati nella Vostra convocazione, sono oggetto di denunce e controinformazione da tempo di SRP ed altre realtà organizzate su questo terreno, e in particolare su questo terreno io ho fatto una documentazione specifica sui “metodi” per giungere a questa sorta di sterminio nazionale simile a quello, autentico, riportato nel film Brubacker.

Oggi però la questione si è palesemente estesa in tutto il carcerario, non solo rispetto ai prigionieri rivoluzionari ma a tutta la popolazione del proletariato prigioniero che è escluso dalle premialità e benefici particolari di cui vi è traccia in alcune situazioni. Una massa di proletari, di proletari immigrati, di sottoproletari, di persone che devono vivere in condizioni inumane per stessa ammissione della borghesia e dei suoi media, di cui l’accatastamento dei prigionieri come nei campi di concentramento nazifascisti, ed i suicidi, sono l’aspetto più grave.

Il 41 bis e le "carceri-tomba" all'italiana sono la punta di diamante  con  centinaia di morti non solo per problemi “di salute” e di età o di sieropositività non scarcerati magari per mancanza di persone di riferimento valutate affidabili dai magistrati,  e dei “suicidi” da voi ricordati (stile Sulmona con i suoi moltissimi suicidi, ma non è certo l’unico caso: ricordiamo i seguenti “cicli” di suicidati a solo dato di esempio: Busto Arsizio e Padova penale, 1992, 2 coppie di suicidi in un sol giorno, Spoleto 1998, 6 suicidi in un breve periodo, Opera 1998, 2 coppie di detenuti -uomo-donna-) suicidatisi insieme in un anno, Biella 1997-1998 8 suicidi, Rebibbia 2003 2 suicidi nella sezione minorati psichici, Avezzano e Vibo Valentia 2 suicidi in rapida successione, in entrambi i carceri, primavera 2004, Dozza, 2 suicidi in una settimana, 2004, Livorno, 3 suicidi nel 2004, e via dicendo sono solo degli esempi del dato più particolare, la ciclicità mobile del fenomeno).

A loro volta ecco i GOM e l’UGAP, la presenza nei carceri speciali di “consiglieri” appartenenti ai ROS ed alla DIA all’interno degli uffici, tutto questo, senza contare le forme di persecuzione e controllo mentale (la prima delle quali non è stata mia, ma proprio a Sulmona di un prigioniero abbastanza noto e che ha avuto visibilità su manifesto e liberazione su altre sue proteste, nell’ottobre 2001, reclamando al magistrato di sorveglianza), rappresentano il quadro di una POLITICA DI ANNIENTAMENTO CARCERARIO di cui il 41 bis è il simbolo ma di cui in effetti i GOM sono la sostanza pratica.

·     Una “realizzazione” - é bene ricordarlo - del ministro Diliberto …
Il 41 bis ai compagni/e imputati e/o appartenenti alle Brigate rosse è una misura disposta nel dicembre 2002 non a caso dopo mesi ed anni di mistificazioni giudiziarie senza precedenti che vedevano quasi sempre la presenza nelle istruttorie dei famosi “rapporti ROS” o di “informazioni confidenziali” non meglio precisate.

Il 41 bis è quindi un simbolo ed una sostanza proprio di questa politica che voi denunciate a Sollicciano, dove anche grazie alla vostra iniziativa si svolgono lotte che in questa fase, 5 anni dopo il movimento del maggio 2000 e dei mesi successivi, cui partecipai attivamente a Opera, sono ben più difficili da avviare, grazie anche a forme di controllo straordinarie.  Un simbolo e una sostanza  poiché la mancanza di diritti permette proprio queste forme di tortura in cui va inserito il mio caso che è solo il più noto ma non è certo l’unico.

CPT, manicomi OPG –1100 detenuti almeno presenti in permanenza-, migliaia di detenuti malati anche gravi nei centri clinici, a mo’ di spazi mengeliani di sperimentazione, carceri per tossicodipendenti, politiche razziste sono la misura  della cesura e annientamento anche culturale che la borghesia vuole imporre ala intera popolazione carceraria, con la sola eccezione di quelli che accettano di riconoscere “la voce del padrone” e di ossequiarsi alle regole scritte e non dello strapotere delle guardie. Vogliono imporla anche al proletariato in lotta fuori dalle carceri, e sono, viste le posizioni della sinistra riformista e revisionista anche la misura di un tradimento colossale e storico, proprio anche da parte di chi ha mobilitato le proprie forze armate per seguire l’imperialismo principalmente USA nelle sue avventure imperialiste in Medio Oriente.

Le recenti inchieste contro il movimento anarchico, antifascista, comunista e antagonista con l'uso del 270 bis rappresentano poi la dimostrazione di come si voglia eliminare ogni forma di dissenso organizzato e non solo certo le organizzazioni combattenti.

Lo Stato sta dimostrando cioè che i diritti umani non sono una cosa che interessi loro quando riguardano il proprio territorio.

La grande sensibilità dimostratasi a livello di massa in varie occasioni ( da genova alla stessa  la mobilitazione per la mia scarcerazione, ma anche le mobilitazioni contro i CPT, per la verità nel caso Lonzi, contro le specifiche e numerose montature giudiziarie tipiche dei regimi fascisti) dimostra che è possibile praticare a livello di massa una mobilitazione che possa raggiungere una dimensione significativa di partecipazione (anche 20.000 compagni) per una giornata di lotta e manifestazione nazionale  da tenersi a Roma sin sotto il Ministero degli interni e quello di Grazia e Giustizia e lo stesso il Parlamento che sostiene nel suo insieme il 41 bis e il 270 bis invitando a parteciparvi in forma aperta e senza steccati o settarismi nel caso specifico in questione, TUTTE LE REALTA’ DI BASE DEL MOVIMENTO PROLETARIO E DELLO STESSO MOVIMENTO ANTAGONISTA, nessuno escluso.

UNITÀ SOLIDARIETÀ E LOTTA A FIANCO DEI PRIGIONIERI POLITICI RIVOLUZIONARI

ABOLIZIONE DEL 41 BIS E 270 BIS

NO ALLA TORTURA

LE LOTTE PROLETARIE NON SI PROCESSANO OVESCIARE LO STATO DELLA REPRESSIONE, LO STATO DI POLIZIA E IL MODERNO FASCISMO

 

Soccorso Rosso Proletario