www.paolodorigo.it

pagina inserita il 5 febbraio 2006, 21°anniversario dell’emissione dei primni o.d.c. della magistratura inquisitoriale veneziana contro il Coordinamento dei comitati contro la repressione; aggiornamento 28-3-2006

si fa notare che l'articolo è stato inserito giustamente liberamente, ma senza concordarlo, in una rivista che conteneva anche un articolo di una pubblicazione del sedicente "campo antimperialista" inerente le "discriminazioni della giunta militare di tel-aviv". Pur odiando il sionismo nazista imperialista, dati gli autori di questo secondo articolo, decliniamo di ciò ogni responsabilità verso il proletariato mondiale e il movimento marxista-leninista-maoista. nota del 6-6-2008

MOVIMENTO COMUNISTA INTERNAZIONALE

CINA

Altri testi in allestimento

Testo su Tchang Tchouen-Kiao

MORTE AL REVISIONISMO W IL SOCIALISMO DELLE MASSE

E DELL’AUTENTICO PARTITO COMUNISTA

CONTRO L’ATTUALE PARTITO REVISIONISTA E REPRESSORE DELLE MASSE

BERTINOTTI SVEGLIA !!! CHE CI VAI A FARE DAGLI ASSASSINI DELLE MASSE ?

LA VIOLENZA NON TI PIACE SOLO QUANDO E’ CONTRO I PADRONI ?

Sul “congresso nazionale del popolo”, marzo 2006

Onoriamo la memoria storica dei compagni della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria (La introduzione che spiega storicamente il golpe cinese di Hua Kuo Feng dopo la morte di Mao Tse-Tung, al libro “Senza contraddizione non c’è vita” di testi di dialettica di Mao Tse-Tung edito da Bertani nel 1976) pdf 17 mb da Antorcha n.1, periodico del PCEr: Le tappe della controrivoluzione (cronologia 1976-1997 e Conseguenze economiche, sociali e politiche delle riforme capitaliste)

Già in linea da Letture e demistificazioni: Cina I compagni di Zhengzhou in carcere perchè maoisti - repressione Nepal Le Drapeau Rouge  01/02/2005 

 

NOI MAOISTI

NON SIAMO “ESTREMISTI”, NON SIAMO “DOGMATICI”, SAPPIAMO CHE LE MASSE NON SEMPRE SONO “RIVOLUZIONARIE”, MA SAPPIAMO ANCHE CHE SOLO LE MASSE POSSONO ESSERLO, E CHE IL REVISIONISMO NON LE AIUTA CERTO AD ESSERLO, RIVOLUZIONARIE !

 

VIVONO PER SEMPRE NELLA MEMORIA DEL PROLETARIATO GLI EROICI QUATTRO COMPAGNI DEL COMITATO DIRIGENTE DELLA GRANDE RIVOLUZIONE CULTURALE PROLETARIA CINESE IMPRIGIONATI DAI REVISIONISTI DOPO LA MORTE DEL PRESIDENTE MAO TSE-TUNG (MAO ZE-DONG)

 cfr.documentazione

Traduzione [4 febbraio 2006] di un’intervento di “un lettore” di PARTISAN (giornale marxista-leninista francese)

Sulla morte di

Tchang Tchouen-Kiao

(Zhang Chunqiao)

 

Poco ci si ricordava, oggigiorno, del ruolo centrale svolto da Tchang Tchouen-Kiao durante la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria [tolte le virgolette redazionali, ndT] e nella lotta di linee in seno al Partito comunista cinese (PCC) allorquando gli elementi revisionisti borghesi tentarono di riprendere il comando. Ma l’omaggio più serio che si possa fare a questo combattente cinese del comunismo [anteposto a comunismo il termine cinese, ndT] è di ricordare la giustezza delle analisi contenute in “Sulla dittatura completa sulla borghesia” testo che egli scrisse nel 1975.

Tchang Tchouen-Kiao si unisce alla Lega degli Scrittori e Artisti cinesi di Sinistra durante l’adolescenza, poi entra nel Partito comunista cinese nel 1938, dopo la Conferenza di Jenan, all’età di 21 anni.  Egli scrisse, successivamente, per l’Agenzia Nuova Cina e per il quotidiano Liberazione. Nel 1966, è nominato segretario del Partito a SHANGAI. Nel 1967, dirige, con Wang Hong-Wen, un operaio comunista, la COMUNE DI SHANGAI [in onore della Comune di Parigi, ndT], esperienza maggiormente avanzata della dittatura del proletariato in Cina.  Eletto nel Comitato Centrale del PCC nel 1969  [è importante qui vedere come il riflesso della GRCP nel CC avviene con 3 anni di ritardo, cioè come non vi fosse all’epoca un’immediato inserimento nel CC nemmeno del segretario di Partito in una città operaia importante come Shangai; al pari, come si banalizzi tra i revisionisti ed i borghesi, per esempio Mao Tse-Tung era in minoranza nel Partito alla fine degli anni ’50 pur essendo Presidente del paese; questo significa che nei Partiti comunisti sorti dalla Internazionale di Lenin del 1921, permaneva una presenza di apparato che non aveva di per ciò solo, un immediato riflesso nella sua capacità sul territorio, nella classe, e questo, se rifletteva il vantaggio politico della “centralizzazione”, rappresentava anche il limite principale della direzione del Partito nella costruzione del socialismo; limite che la GRCP mise a nudo. ndT], nel Comitato Permanente ne l 1973, poi vice primo-ministro della Repubblica Popolare della Cina, nel luglio 1975, fino al suo arresto [ottobre 1976, ndT] con la sinistra del partito rappresentata da Chiang Ching, Wang Hong-Wen e Yao Wen-Yuan.

RESTAURAZIONE DEL CAPITALISMO

Con l’arresto di quella che la borghesia ed i revisionisti cinesi chiamarono “Banda dei Quattro”, ha fine la Rivoluzione Culturale (GRCP) ed inizia il processo di restaurazione capitalista in Cina [istituzionalmente sostanzialmente questo avviene con tempi più lunghi, a partire dalla “nuova costituzione” del 1978, e con la restaurazione delle imprese familiari nelle campagne, dalla seconda metà degli anni ottanta, a discapito delle Comuni, ma in realtà la repressione non riguardò certo solo i maggiori quattro esponenti della sinistra nel Partito, ndT].  Questa restaurazione avviene secondo uno schema che Tchang Tchouen-Kiao descrive molto giustamente nel suo testo del 1975. La restaurazione avviene con un cambiamento di direzione politica e di linea ideologica che conduce il Partito comunista a spossessare la classe operaia dal suo potere, a porre fine ai movimenti delle masse ed a legiferare per decreti e leggi, piuttosto che attraverso la discussione, la critica e l’autocritica, metodi utilizzati durante la GRCP perché i lavoratori cinesi “ESERCITINO LA LORO DIREZIONE SU OGNI COSA” nell’ambito economico, culturale, militare . . . “Allo stesso modo, precisa Wang, la restaurazione del capitalismo inizia necessariamente con la presa del potere di direzione, con il corrompimento della linea e delle misure politiche prese dal Partito. Non è stato così che Kruscev e Breznev hanno cambiato il sistema di proprietà in Unione sovietica ?” [questo peraltro è un tabù poco compreso nella sinistra italiana, ndT]

[SUI TEMPI LUNGHI DEL CAMBIAMENTO, CHE FAN SI’ CHE MOLTI NON SI ACCORGANO DEL CAMBIAMENTO QUANDO E’ POSITIVO, ndT]

Tchang Tchouen-Kiao definisce le basi obiettive della restaurazione: i resti dell’economia capitalista nel quadro della proprietà e del rapporto commerciale: come “il Presidente Mao Tse-Tung ha recentemente definito in una parola, la Cina è un paese socialista. Prima della Liberazione, era più o meno simile al capitalismo.  Oggi ancora, si pratica il sistema dei salari a otto livelli, la ripartizione secondo il lavoro, il cambio attraverso la moneta, e tutto ciò non differisce molto dalla vecchia società. La differenza, è che il sistema della proprietà è cambiato. Noi dobbiamo sempre sapere che il problema della proprietà non è ancora del tutto risolto.  Se noi diciamo frequentemente che è “regolato dall’essenziale”, in pratica diciamo che non lo è completamente, e che il diritto borghese non è stato completamente soppresso dal punto di vista della proprietà.” [cioè qui si vede come nell’abbattimento della società feudale cinese e nella costruzione del socialismo, finchè non si è arrivati alla rivoluzione culturale, a mobilitare le masse contro il revisionismo il burocratismo ed il dirigismo carrierista fondato sul guadagno personale e sulla corruzione, il potere non era stato costruito sufficientemente sul potere dei Soviet –CONSIGLI, ASSEMBLEE- ma quasi esclusivamente del Partito, in questo retrocedendo dalla fase rivoluzionaria in cui le zone liberate erano delle autentiche REPUBBLICHE SOVIETICHE, e questo anche perché proprio la IIa guerra mondiale voluta dal nazifascismo ed agevolata dall’imperialismo occidentale, aveva creato altre priorità con la distruzione totale che era sopravvenuta, ndT]

Retrospettivamente, si possono apprezzare anche le analisi pertinenti di Tchang Tchouen-Kiao circa l’origine degli elementi di restaurazione nel Partito, e la loro volontà sempre attuale in Cina di nascondersi dietro la parola “comunismo” o “socialismo”.

“Tu vuoi la trasformazione socialista ? Essa pretende di consolidare l’ordine della nuova democrazia. Tu vuoi la trasformazione socialista ? Essa pretende di consolidare l’ordine della nuova democrazia.  Tu vuoi instaurare delle cooperative e Comuni popolari ?  Essa dice che per queste cose, è troppo presto. Tu stimi che bisogna fare la rivoluzione nell’arte e nella letteratura ?  Essa sostiene che presentare qualche pezzo teatrale delle ombre non faccia alcun male. Tu vuoi restringere il diritto borghese ?  Essa lo trova eccellente e dice che bisogna estenderlo.” [a favore delle masse e non delle consorterie, l’estensione è alle fasce della società ed alla loro possibilità di accesso, non alla libertà di sfruttare, va detto solo per ricalibrare il termine LIBERTA’ ed abolire il termine LIBERALITA’ o LIBERALISMO ndT] “Questi campioni di vecchi spropositi, come uno sciame di mosche,.un po’ quelli che MARX definiva le “stigmati” ed i “difetti” della vecchia società.  Costoro portano un interesse tutto particolare a predicare ai giovani ed agli adolescenti, profittando della loro inesperienza, che lo stimolo materiale è come un formaggio fermentato che, se ha un forte odore, non è per questo meno gustoso. E tutti questi maneggi abietti, li camuffano sotto un appellativo di socialismo.” [devono, secondo i revisionisti, mantenere nell’immaginario l’idea che gli anziani avendo fallito ed essendo alla fine della loro esistenza, hanno da insegnarci la normalità dell’essere falliti, anziché insegnarci perché hanno fallito e da che cosa guardarci; anche solo questo passaggio dimostra il neo-revisionismo ideologico di chi NEGA LA QUESTIONE GENERAZIONALE nell’ambito della lotta di classe, ndT]. Come non vedere la similitudine con lo slogan di Deng Tsiao-Ping, “Cinesi, arricchitevi” e lo pseudo socialismo di mercato.

LOTTA DI CLASSE NEL SOCIALISMO

Per finire, Wang Chung.Chiao e la sinistra del partito preconizzavano che la lotta di classe nel socialismo [ho evitato di tradurre letteralmente sotto il socialismo, ndT] sarebbe proseguita ancora per lungo tempo  e che numerose rivoluzioni culturali [come quella repressa nel sangue da Deng Tsiao-Ping, dei CONSIGLI OPERAI AUTONOMI E COMITATI STUDENTESCHI A TIEN-AN-MEN NEL 1990, ndT] avrebbero dovuto ESTIRPARE i “malvagi semi del capitale”. E’ anche e solo così che il socialismo si potrà consolidare in Cina [eufemismo: che il socialismo potrà riprendere il suo cammino in Cina, ndT]. “Anche quando i proprietari fondiari ed i borghesi della vecchia generazione saranno tutti trasformati in polvere, questa lotta di classe non avrà mai fine, e ci saranno ancora delle persone come Lin Piao al potere e la restaurazione della borghesia”.

La Storia ha malauguratamente dato ragione a Wang Chun-Chiao. La restaurazione in Cina è oggi completata [mantenendo la facciata della bandiera rossa, come in molti paesi occidentali fu con la facciata del revisionismo, da noi dei togliatti e berlinguer, buoni per ingannare le masse nel momento opportuno ed impedire la svolta rivoluzionaria, ndT]. Malgrado tutto, dei militanti maoisti denunciano oggi questa “dittatura capitalista”. Aiutarli con le nostre forze significa rendere omaggio ai rivoluzionari proletari cinesi come Tchang Tchouen-Kiao.

In allestimento in www.paolodorigo.it:

traduzioni effettuate in detenzione da Paolo:

·        da A world to win, edizione francese, 1988, Dieci anni di rivoluzione tumultuosa, e versione in fotocopia delle edizioni Rapporti sociali, 1994 (celebriamo il 30° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria)

·        da Antorcha n.1, periodico del PCEr: Le tappe della controrivoluzione (cronologia 1976-1997 e Conseguenze economiche, sociali e politiche delle riforme capitaliste)

·        Risoluzione del Comitato esecutivo della Internazionale Comunista, 15 maggio 1943

·        Della dittatura integrale sulla borghesia, di Tchang Tcouen-Kiao, pubblicato su Hongqi, n.4, 1975, tradotto da Socialisme Maintenant ! n.1, 1997 (ed errata corrige)!, n.1, 1997

·        Teng Tsiao-Ping, becchino della rivoluzione, di J.B., da Socialisme Maintenant !

·        Appunti: lettura, 1994, da Charles Bettelheim, L’organizzazione industriale in Cina e la rivoluzione culturale, Feltrinelli, 1974

·        Come i revisionisti hanno stravolto la linea di Mao Tse-Tung, di J.M., da Socialisme Maintenant !, n.1, 1997

·        Allarme rosso nelle campagne cinesi, da Resistencia n.52, novembre 2000, notizie riprese da Asiaweek, ottobre 2000, Hong Kong

·        Nuove organizzazioni operaie, da Partisan, n.179, ottobre 2003

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