10 dic 2005, 11:42:27 AFP 10.12.05 | 22h07 /
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[laconscience] MAROCCO
VEGLIA CONTRO L’OBLIO IN OMAGGIO ALLE VITTIME DELLA REPRESSIONE AFP 10.12.05
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Una veglia
« contro l’oblio e l’impunità » è stata organizzata sabato scorso a
Casablanca in omaggio alle « centinaia di vittime » delle gravi
violazioni dei diritti dell’Uomo in Marocco all’epoca degli anni di piombo
(1960-1999 –al contrario di quanto significano in Europa, ndT-), ha
constatato l'AFP. Organizzata nella
sede del partito della Sinistra socialista unificata fino a domenica mattina
all’appello del Forum Giustizia e Verità (FJV), la manifestazione ha riunito
più di un centinaio di persone, tra cui i parenti delle vittime della
repressione. Svoltasi sotto lo
slogan “Per la verità, tutta la verità, per mettere fine all’impunità”, i
partecipanti hanno insistito sul proseguimento della lotta per
“l’instaurazione di uno Stato di diritto e per il rifiuto di ogni tentativo
di banalizzare una parte della storia del Marocco.” “Occorre che la
nostra memoria collettiva rimanga attenta contro ogni tentativo di
valorizzare o di banalizzare la nostra storia contemporanea, quella della
lotta dei democratici della nostra patria per uno Stato di diritto”, secondo
un comunicato degli organizzatori. Nei locali della vallata, dei ritratti di desaparecidos sono stati affissi ai muri come quelli del celebre oppositore Mehdi Ben Barka la cui sorte non è mai stata chiarita e del sindacalista Houcine El Manouzi. Le liste delle persone « perseguitate, scomparse, morte od
imprigionate arbitrariamente » all’epoca degli anni di piombo, sono
state anch’esse affisse. Venerdì a Rabat,
circa 500 persone hanno manifestato reclamando il consolidamento dei diritti
dell’Uomo ed in particolare la fine dell’impunità nel merito, al Marocco. La veglia di
Casablanca ed il sit-in di Rabat sono stati organizzati in occasione della
celebrazione della giornata mondiale dei diritti dell’Uomo. Il re Mohammed VI
aveva creato nel 2003 l'Istanza dell’Equità e della Riconciliazione (IER) per
regolare le situazioni di gravi violazioni dei diritti dell’Uomo tra il 1960
et 1999. L’Istanza ha rimesso
il 30 novembre al sovrano il suo rapporto finale sulle violazioni. Il tenore
del rapporto deve essere reso pubblico dopo che il re ne avrà preso
conoscenza. Il rapporto “implica
delle raccomandazioni e proposte di riforme legislative, istituzionalmente ed
educative di modo da garantire la non ripetizione delle gravi violazioni dei
diritti umani” secondo un membro dell’IER. Numerose
ONG dei diritti dell’Uomo, locali e straniere, avevano salutato il lavoro
dell’IER, prima istanza del genere in Medio Oriente ed Africa del Nord,
sottolineandone la necessità che ponesse fine all’impunità dei responsabili
presunti degli atti indiscriminati conosciuti. |