ricevuta 9-12-2005 pomeriggio
[Note del curatore]
Associazione Solidarietà Proletaria
CP 380, 80133 – Napoli (Italia)
(in www.carc.it)
Comunicato
su processo ai prigionieri turchi [del Dhkp/c], 9-12-05 Perugia
Libertà per i comunisti turchi del DHKC-P Er Avni e Zeynep Kilich dal 1° aprile
2004 in carcerati dal governo della banda Berlusconi in collaborazione con il
governo fascista di Erdogan.
L’operazione repressiva internazionale (Turchia, Belgio, Italia) del 1°
aprile 2004, coinvolse decine e decine di militanti comunisti [turchi] che
furono perquisiti, fermati ed arrestati.
Venerdi 9 dicembre, in occasione del processo che si svolgerà presso il
Tribunale di Perugina, presidio di lotta e solidarietà con i prigionieri
politici turchi.
Ore 9.00 Piazza Matteotti
Partecipiamo al presidio di solidarietà con i prigionieri politici turchi
detenuti ingiustamente in Italia, per denunciare la persecuzione sistematica
dei comunisti da parte della borghesia imperialista e dei suoi governi
reazionari e
fascisti mascherati da sedicenti governi democratici.
Con la scusa della lotta al terrorismo il governo Berlusconi, in linea con i
capobanda imperialisti USA, si dà da fare per contribuire alla causa
borghese di mettere, anche se non lo dichiara apertamente, fuorilegge i
comunisti.
Il governo Berlusconi, in sintonia con gli altri stati borghesi della Unione
Europea (UE), ha incrementato in questi ultimi anni la strategia della
persecuzione e repressione anticomunista. Più il declino del sistema
internazionale borghese si accentua, più l’attacco alla rinascita
internazionale e nazionale del movimento comunista diventa pesante.
Le “liste nere” (elenco di organizzazioni comuniste, antimperialiste, indipendentiste,
ecc., messe al bando dai governi sedicenti democratici) della UE, le operazioni
di polizia nazionale e internazionale, mascherate da operazioni di
antiterrorismo […], sono in realtà operazioni preventive contro le
lotte di resistenza delle masse popolari e della classe operaia, che
giorno dopo giorno prendono coscienza del sistema marcio e decadente
della borghesia imperialista. Operazioni di polizia che mirano a
bloccare il processo di fusione tra movimento comunista e movimento
della resistenza delle masse popolari alla crisi del capitalismo.
In questo quadro politico i comunisti come Er Avni e Zeynep Kilich, che
combattono contro la propria borghesia turca e i suoi governi fascisti
alla Erdogan responsabili della guerra di sterminio dichiarata e non
dichiarata alle masse turche e kurde, diventano il bersaglio della
repressione dei gruppi borghesi che tra loro collaborano nella guerra
santa contro il loro più acerrimo nemico, il comunismo.
Unire le forze per battere l’offensiva anticomunista è l’unica via per fare
fallire la strategia della borghesia che in questo modo vuole scongiurare la
presa di coscienza delle masse e della classe operaia organizzata sempre più
dai comunisti e dai loro partiti.
La solidarietà delle masse popolari è il mezzo indispensabile per rafforzare la
resistenza dei prigionieri comunisti, rendendo vane le pretese della borghesia
di vederli battuti e arresi.
No alla persecuzione dei comunisti!
Libertà per i comunisti
Er Avni e Zeynep Kilich!
Libertà per tutti i prigionieri rivoluzionari!
[Sull’unità delle forze in campo anti-repressivo
occorrerebbe anche costruirla su casi difficili o superare difficoltà
passate come la operazione 19 ottobre sulla quale situazione invece da diverse
parti si sono anteposte delle discriminanti. Magari fossimo al punto in questo
infame paese, in cui l’onestà della condotta delle varie realtà rendesse
possibile questa unità con un solo semplice appello in tal senso. Saluti
comunisti ai compagni turchi prigionieri in Italia. Paolo Dorigo militante
comunista prigioniero m-l-m 9-12-2005]