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ONORE E VITTORIA AL POPOLO IN LOTTA IN VAL DI SUSA
FAR RETROCEDERE L’AGGLOMERATO DI INTERESSI INQUINANTI
DALLA SACRA MONTAGNA ALPINA ITALIANA
 
 
ARTICOLO DI IERI 29 DE L’UNITA’
Val di Susa, blocchi della polizia. Proteste contro la Tav
di Tonino Cassarà
 
La situazione in Val Cenischia è gravissima. La valle è stata militarizzata. I
diritti costituzionali in alcuni paesi sono stati sospesi, come hanno
denunciato gli amministratori locali e i cittadini a cui è stato impedito di
muoversi liberamente. Il presidente della Comunità montana Bassa Valle di Susa,
coordinatore del movimento che si batte contro la linea ferroviaria ad Alta
velocità Torino-Lione è stato colto da un malore al presidio di Venaus dove si
sono radunati 200-300 dimostranti. Poco prima di mezzogiorno Ferrentino, dopo
avere parlato alla folla è crollato a terra. Accompagnato in ospedale è stato
visitato e dimesso nel pomeriggio.
 
La Val Cenischia è stata militarizzata intorno alle tre della scorsa notte. «La
polizia è arrivata a Venaus è ha occupato l’intera area – denuncia Lionello
Gioberto, sindaco di Vaie- dopo le rassicurazioni di ieri non ci aspettavamo
questo intervento notturno». «La polizia sta con gli scudi e i manganelli in
mano come se dovesse da un momento all’altro procedere a una carica. – ha detto
Vanda Bonardo, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d''Aosta - . Da
questa mattina la gente di Venaus è bloccata, non può muoversi, né andare a
lavorare. Ci sono classi scoperte perché gli insegnanti non possono spostarsi.
Un''intera zona è completamente bloccata! Questa militarizzazione va ben oltre
la vita democratica di un paese e ci auguriamo che i presidenti di Regione e
Provincia si rendano conto al più presto di ciò che sta succedendo e
dell''importanza di fermarsi. Chiediamo alla delegazione per le petizioni del
Parlamento Europeo, presente in questo momento in Val Susa, di riportare
all''Unione Europea la situazione alla quale stanno personalmente assistendo».
 
L’occupazione dell''area per far allestire il primo cantiere dei lavori
preliminari della galleria "di servizio" di Venaus, adiacente alla strada che
dalla statale del Moncensisio sale a Venaus e Novalesa è di fatto iniziata con
24 ore di anticipo rispetto al previsto. Infatti le lettere inviate ai
proprietari per rendere disponibili i terreni parlavano di 30 novembre.
«L’arrivo della polizia ha scompigliato solo in parte i piani delle
mobilitazioni previste infatti molti manifestanti erano già presenti qua a
Venuas già ieri – ha detto Nilo Durbiando, sindaco di Venaus - Ma in questo
modo è arrivata sotto gli occhi della delegazione di europarlamentari di
diverse nazionalità che sta visitando la valle». La delegazione europea
composta dagli europarlamentari Carlos José Iturgaiz Angulo, David Hammerstein
Mintz e David Martin e accompagnata da Vittorio Agnoletto ha avuto di fatto
modo di vedere quanto è successo stamattina a Venaus essendosi trovata
direttamente coinvolta in un’azione che il capo delegazione, non ha esitato a
stigmatizzare come un “gravissimo insulto”. 
 
Nella conferenza stampa tenuta dopo i primi tafferugli di stamattina, il
racconto di Carlos José Iturgaiz Angulo ha reso abbastanza chiaro qual è il
clima di tensione che si sta vivendo in queste ore a Venaus: «Quando siamo
scesi dal furgoncino per spiegare chi fossimo e quale lo scopo della nostra
presenza, ci sono state delle spinte delle forze dell’ordine. Mentre noi
stavamo a mani alzate, in quel momento mi son trovato schiacciato e mi è
mancato il fiato. In quel momento - ha continuato l’europarlamentare -
Agnoletto era finito per terra» «La polizia avrebbe dovuto evitare di spingere
i rappresentanti europei, non ve ne era la minima necessità- dice Gioberto-
così come sarebbe stato necessario evitare la formazione di posti di blocco che
sembrano dei veri e propri checkpoint tipici delle zone di guerra».
Paradossalmente, l’occupazione anticipata ha provocato una sorta di reazione a
catena che ha «accelerato l’arrivo di molte persone su in Valle. Fra i
manifestanti – dice Bonardo - è stato già organizzato un servizio di
distribuzione viveri. Fra gente di montagna si è ben preparati ad affrontare il
freddo e i disagi». Come dire che la mobilitazione sarà organizzata ugualmente
e con più impegno di quanto previsto. Bloccheremo tutta la valle», aveva
promesso Ferrentino. Le fila dei manifestanti infatti si stanno via ingrossando
e la protesta rischia di estendersi anche a Torino: «In Val di Susa le forze
dell’ordine hanno occupato con la forza Venaus militarizzando la Valle. La Fiom
del Piemonte e la Fiom di Torino insieme ai lavoratori e alle lavoratrici delle
fabbriche site nella valle, che sono scesi immediatamente in sciopero,
ritengono gravissimo quanto sta succedendo. La vicenda non può essere
affrontata con  comportamenti forieri di  tensione che minano ogni possibilità
di dialogo» e per questo la stessa Fiom ha indetto un presidio in Piazza
Castello a Torino dove hanno sede la Regione Piemonte e la Prefettura. I
sindaci intanto hanno annunciato che diserteranno l’incontro già programmato
con la presidente Bresso. «Si tratta di un segno di protesta contro quanto
successo stamattina- dice Gioberto- Cosa possiamo andare a dire alla Presidente
Bresso o a chiunque altro con tre paesi occupati militarmente, con tutti i
servizi bloccati in una parte importante della Valle?». Per le 18 è stata
fissata la conferenza dei sindaci a Bussoleno, mentre alle 21 vi sarà la
riunione della Comunità Montana e subito dopo, se sarà possibile raggiungere
Venaus, inizierà il convegno, già previsto fra l’altro, sul clima. Sono
previsti gli interventi di Luca Percalli, di Marco Revelli e Don Popolla. 
 
I fatti fanno seguito al corteo del 16 novembre scorso che ha mobilitato
migliaia di cittadini e sindaci della valle contro l''opera ferroviaria. I
comitati che da mesi si oppongono al progetto dell''Alta velocità fra l''Italia
e la Francia, finanziato in parte dall''Unione Europea, contestano l''impatto
ambientale dell''opera e il rapporto tra costi e benefici, chiedendo di
rafforzare i trasporti di merci sulla rete ferroviaria già esistente, a loro
avviso sottoutilizzata. Invece, secondo il consorzio italo-francese che deve
realizzare il progetto - i cui tempi di lavoro sono stimati in nove anni nella
parte italiana - dalla Tav verranno benefici per i passeggeri, che andranno da
Torino a Parigi in un''ora e 45 minuti contro le attuali quattro, per il
trasporto delle merci e anche per l''ambiente, dato che per oltre 50 chilometri
la linea sarà sotterranea.