BUTTACASO LA COINCIDENZA TREMENDA
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CASO DORIGO: INTERPELLANZA ON INGLESE A UE VENEZIA
(ANSA) - VENEZIA, 7 LUG - Il parlamentare inglese M. Lloyd ha presentato
un'interpellanza all'Ue sulla vicenda di Paolo Dorigo, 46 anni,
il maestro elementare veneto con un passato di militante in Autonomia operaia e
Lotta continua, condannato a 13 anni e mezzo per un attentato alla base Usaf
di Aviano, il 2 settembre 1993, attribuito alle Br, al quale si è sempre
proclamato estraneo. Dorigo dopo 11 anni e cinque mesi ha lasciato il
carcere, quello di Spoleto, il 25 marzo scorso grazie alla decisione del
tribunale di sorveglianza di Perugia che gli ha concesso la detenzione
domiciliare presso la sua abitazione di Mira (Venezia). Il Comitato dei
ministri dell'Ue era più volte intervenuto sulla sua vicenda,
invitando l'Italia "ad assumere iniziative legislative conformi alle
raccomandazioni in tema di salvaguardia dei diritti dell'uomo tese al riesame o alla
riapertura dei procedimenti". Dell'iniziativa del parlamentare
europeo dà notizia lo studio legale Guadagni e Trupiano che ha difeso Dorigo.
"Sono stato informato dal Signor Segretario del Comitato dei Ministri presso
il Consiglio d'Europa, l'On. Simon Palmer, - scrive l'avv.
Vittorio Trupiano -  che in data 22 giugno c.a. il Deputato del Regno Unito M. Lloyd ha
proposto un'interpellanza parlamentare in cui lo stesso, nel lamentare
l'eccessiva durata delle procedure giudiziarie italiane che non hanno portato
all' applicazione dei decreti del Comitato e, considerata l' inazione
dell'Italia nella riparazione di tali violazioni, con particolare riferimento al
caso Dorigo, ha chiesto al Presidente del Comitato dei Ministri 'Se il
Comitato convenga sulla necessita' di adottare procedure d'urgenza
contro la persistente non esecuzione dei decreti della Corte da parte
dell'Italia, che rischia di screditare la Convenzione e l'Organizzazione nel suo
insiemé". Il Presidente del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, dal
canto suo, - prosegue Trupiano - "nel condividere a nome del Comitato
dei Ministri l'inquietudine del Parlamentare e nel ribadire di aver già
sollecitato in tal senso il Ministro degli Esteri italiano, ha specificato che
'l'attuale detenzione domiciliare di Dorigo non cancella le conseguenze della
violazione, così come non la cancellerebbe l'eventuale concessione
di una grazia presidenziale, anzi questa soluzione non cancellerebbe la
condanna e non offrirebbe nessuna riparazioné". "Oramai, Dorigo il
prossimo ottobre - sottolinea il legale - avrà scontato già 12 dei 13 anni e 6 mesi di
reclusione inflittigli al termine di un non-processo in cui non vide
mai in faccia il proprio accusatore. Da qui il mio appello perché il caso
Dorigo non cada nel dimenticatoio in Italia. Nel caso contrario ci sarebbe un
solo grande sconfitto: la nostra comune cultura e tradizione giuridica". (ANSA).