LETTERA APERTA AL MINISTRO CASTELLI
Signor
Ministro,
la
Sua lettera, con la quale ci chiede di “essere buoni” e di evitare “contrapposizioni non volute”, ci
lascia oltremodo perplessi, perché la S.V. probabilmente non prende in
considerazione il fatto che:
Certamente
l’Amministrazione della Giustizia
in generale è in grave ritardo nella realizzazione dei percorsi
formativi e non vorremmo che
questa sospensione fosse stato un modo per rendere tutti uguali, ed eliminare
lo scontento dei colleghi giudiziari.
Signor Ministro, Lei assicura che l’Amministrazione
Penitenziaria “profonderà il massimo impegno per intervenire presso gli organi
istituzionali investiti della vicenda
per sostenere la legittimità di un percorso formativo che ha creato
aspettative non solo nei confronti dei dipendenti, ma della stessa
Amministrazione. “
Se Lei è intervenuto, non abbiamo dubbi che ciò avverrà.
Ma la sua assicurazione, Signor Ministro, per ora sono solo
parole…
Per questo, ci dispiace, ma siamo costretti a continuare
nostro malgrado la lotta intrapresa, fino a quando non si vedrà la fine – a
nostro favore - dell’intera vicenda.
Noi, le garantiamo, non ci agiteremo facendo “ammuine
inutili” ma, proseguendo lo stato di agitazione continueremo
il blocco delle mansioni, a tutti i livelli e non espleteremo compiti che non siano previsti dai
rispettivi profili professionali.
Diamo mandato ai nostri legali di prevedere eventuali azioni legali
Il
Coordinamento RdB penitenziari