DICHIARAZIONE
DI LOTTA E DI SOLIDARIETA’
(pubblicata
su “La nuova provincia di Biella”, 18.5.2002, “Linearossa”,
19.6.2002, Il Bollettino dell’ASP n.68, giugno 2002, proletari
comunisti, n.5, dicembre 2002)
Ai Compagni e alle Compagne
A chi lotta contro lo sfruttamento capitalista e
contro l’imperialismo.
Mi impegno da oggi 12 maggio 2002 ad intraprendere
uno sciopero della fame della durata di una settimana nel quale assumerò solo
acqua e liquidi zuccherati, iniziativa che ripeterò
[successivamente come rifiuto del vitto
dell’amministrazione viste le mie non ottime condizioni di salute: rifiuto che
dal 8.7.2002 è permanente e ad oltranza]
iniziativa che ripeterò ogni mese fino
all’ottenimento dei seguenti obiettivi:
1 – fine
dello stato di provocazione attuato nei miei confronti da parte della custodia
di questo carcere speciale di Biella !
2 –
ripristino delle condizioni di agibilità politica (macchina da scrivere, sala
computer) in questa sezione speciale 1° del carcere di Biella !
3 –
restituzione dei miei scritti sequestratimi il 20 marzo 2002 da parte della
polizia politica o comunque quantomeno di copia di questi (come da art.258 CPP)
nell’attesa.
4 – apertura di una
commissione parlamentare per l’inchiesta sulle vessazioni e sulle violenze
attuate da parte della custodia nelle carceri a partire dagli episodi di Parma
e Sassari della primavera 2000 in poi !
5 –
abolizione degli articoli 14 bis, 41 e 41 bis dell’ordinamento penitenziario !
6 –apertura
di una commissione parlamentare per l’istituzione della condizione-status di
prigioniero politico!
7 – fine del
silenzio stampa sul processo-farsa a cui sono stato sottoposto e alle sentenze
e pronunciamenti per passare ai fatti, alla cancellazione di tutti i processi
effettuati fuori dalla normativa di diritto internazionale !
Come militante comunista
prigioniero, RIAFFERMO la centralità della solidarietà militante come parte
dell’espressione rivoluzionaria ed antimperialista.
[E infatti è stato proprio
questo tipo di materiale, data l’attività ora forzatamente interrotta
temporaneamente delle traduzioni, ad essere stato saccheggiato al mio trasferimento
da Livorno a Spoleto]
Nella condizione della
prigionia, questa deve essere la base fondamentale di ogni pratica di tutti i
comunisti.
A questo si aggiunge il
fatto che la situazione pesantissima ed indescrivibile vissuta da tutti i
popoli del mondo in lotta per la
libertà, l’indipendenza e il socialismo, dalla Palestina alla Turchia, dal
Nepal al Perù, dalla Colombia all’Asia Meridionale, dal Messico all’Africa,
rende i comunisti prigionieri di tutto il mondo, responsabili di dare il loro
contributo solidale CONTRO l’imperialismo, la violazione dei diritti umani dei
popoli in lotta, la guerra imperialista, e contro la normativa
“anti-terrorismo” recentemente atta propria anche dall’U.E. !
Paolo Dorigo
mlitante comunista
prigioniero
12 maggio 2002 XXV
anniversario dell’assassinio della compagna Giorgiana Masi