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QUESTA NON E’ UNA BATTAGLIA PER UNA PERSONA SOLA, MA PER TUTTI-E

 

VOGLIAMO LA VERITA' SULLA TORTURA TECNOLOGICA

ROMA 28 NOVEMBRE 2006

MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETA' CON PAOLO DORIGO E CON TUTTE LE VITTIME

LA TORTURA TECNOLOGICA

 

"Tortura tecnologica" è un termine non scientifico per designare diverse forme di

violenza, eseguite con strumenti talmente sofisticati da non essere credute vere dalla

coscienza comune.

ASSOCIAZIONE VITTIME ARMI ELETTRONICHE-MENTALI

L'AVae-m, Associazione Vittime armi elettroniche-mentali, raggruppa 30 casi analizzati

come vittime in Italia di queste torture.

L'AVae-m ha diffuso pubblicamente numerose prove riguardanti le vittime censite, ma

ciò si è verificato, anche nei casi più eclatatanti, nel totale silenzio mediatico.

Le vittime censite dall'AVae-m denunciano, in grandi linee, due principali diverse

forme di tortura:

1)CONTROLLO MENTALE

Il controllo mentale viene attuato attraverso l'intrusione nella scatola cranica, ma

anche in altre parti del corpo, di minuscoli strumenti ad alta tecnologia, siano essi

microelettrodi o microchip, che riescono ad intercettare le frequenze emesse dal

cervello. Dopo alcuni anni da questa microintrusione, i tempi sono abbastanza simili in

quasi tutte le vittime, avviene l'interazione tra il cervello e gli strumenti, che permette

il controllo del pensiero e la trasmissione di segnali audio-video o di stimoli di ogni

natura. Tutte le vittime di questa forma di tortura sono state dichiarate sane di mente

da psichiatri qualificati.

2)INTERAZIONE A DISTANZA

Si tratta della trasmissione di stimoli, dolori e sensazioni a distanza con strumenti

generalmente molto più semplici rispetto a quelli usati per il controllo mentale. Si

tratta di armi laser o di ultrasuoni, del tipo di quelle utilizzate nella "battaglia

dell'aereoporto" a Baghdad o dai dottori

per scigliere i calcoli o nelle metropoli per scacciare gli stormi di uccelli, reperibili

anche in alcuni siti internet americani.

Le vittime di questi abusi denunciano di sentire forti fitte o intense trasmissioni di

calore che disturbano la loro giornata ed impediscono una vita "normale".

LE AMMISSIONI DI CLINTON

L'ex presidente degli Stati Uniti d'Amercia Clinton ha ammesso nel 1994, in risposta

alle denunce del Comitato dei sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su

esseri umani , l'esistenza di queste forme di violenza e chiese scusa alle vittime.

In Italia c'è l'ammissione di queste forme di tortura nel libro Le nuove guerre,

pubblicato nel 2001 dalle edizione Rizzoli - BUR, di Rapetto, tenente colonnello della

Guardia di Finanza comandante del

gruppo anticrimine e tecnologico, e Di Nunzio, capo ufficio stampa della BNL e

consulente delle strategie di comunicazione dello Stato Maggiore dell'esercito,

ammettono l'esistenza di queste forme di armi tecnologiche.

IL CASO DORIGO

Paolo Dorigo è uno dei fondatori dell'AVae-m. E' stato arrestato nel 1993 per un

attentato delle BR alla base statunitense di Aviano. Il processo con il quale è stato

imprigionato per 13 anni si è svolto in totale illegalità poiché alla difesa non è stata

garantita la facoltà di controinterrogare il coimputato testimone dell'accusa. Per tanto

il 9 settembre del 1998 la Corte europea dei diritti dell'uomo intimò alla giustizia

italiana la sua immediata scarcerazione. Malgrado ciò Paolo è rimasto in galera fino al

marzo del 2005 e poi ai domiciliari per un altro anno, quando il 13 marzo 2006 la

Corte d'Appello di

Bologna ha decretato la sua scarcerazione.

LE TORTURE SUBITE DA DORIGO

Paolo Dorigo è vittima di controllo mentale, come dimostrano le TAC che ha prodotto

dopo essere stato scarcerato. In esse, come in altre vittime, sono ritratte evidenti

immagini di oggetti non identificabili con nulla di naturale. Questi minuscoli corpi

estranei somigliano eminentemente a quelli di Larsson, un noto caso internazionale.

Dorigo denuncia di essere stato vittima di intensi bombardamenti ormonali e di essere

ancora vittima di insulti e procazioni uditive che solo lui riesce a percepire, episodi che

continuano a verificarsi durante e dopo la sua carcerazione.

Paolo Dorigo non ha alcuna malattia psichica, come hanno certificato, oltre allo

psichiatra di parte, anche il perito della Procura di Livorno e lo psichiatra del carcere di

Spoleto

55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME

Paolo Dorigo chiede che questi oggetti vengano estratti, così da dimostrare tutta la

verità su quanto denuncia.

Pertanto è in sciopero della fame da 55giorni, mettendo in serio pericolo la sua salute.

L'avvocato Vittorio Trupiano, noto difensore di molti compagni vittime della

repressione e militante contro il regime carcerario di segregazione 41bis, ha trovato

una clinica dove poter operare Paolo, ma la Questura di Venezia sta di fatto

impedendo l'espatrio.

FACCIAMO APPELLO PER UNA MANIFESTAZIONE A ROMA IL 28 NOVEMBRE CONTRO

QUESTA VERGOGNA:

-PER CHIEDERE TUTTA LA VERITA' SULLE TORTURE TECNOLOGICHE

-PER DIFFONDERE PUBBLICAMENTE LE PROVE DEL CONTROLLO MENTALE

-PER INCONTRARE ALCUNE VITTIME E ASCOLTARE LE LORO STORIE

-PER CHIEDERE ALLA QUESTURA DI VENEZIA L'IMMEDIATO ESPATRIO PER DORIGO

(NELLA DISGRAZIATA IPOTESI CHE QUESTO NON FOSSE ANCORA STATO

CONCESSO)

ESPRIMIAMO INOLTRE LA PIU' TOTALE E INCONDIZIONATA SOLIDARIETA' A PAOLO

DORIGO PER LA LOTTA CHE STA FACENDO A SERIO RISCHIO PER LA SUA VITA.

55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME NON SONO UNO SCHERZO, UN ABBRACCIO A

PAOLO E A TUTTE LE VITTIME DI OGNI FORMA DI TORTURA !

UN ABBRACCIO A TUTTI I PRIGIONIERI E A TUTTI GLI SFRUTTATI E GLI OPPRESSI

DELLA TERRA !

Coordinamento di Lotta contro le torture tecnologiche e carcerarie

Associazione Vittime armi elettroniche-mentali

15-11-2006

Per info e adesoni 348-4727342

 

 

Comunicati n.85,86, 87 di Paolo Dorigo in lotta contro la tortura del controllo e dell’interferenza mentale

 

COMUNICATO N.85

22-9-2006

 

 premessa

E’ ora e tempo, di dare delle risposte chiare nella società civile e non solo da parte del proletariato rivoluzionario e dei settori avanzati della classe operaia, circa il fatto che la mediazione sociale corrispondente ai rapporti sociali dati dalla lotta di classe, non è percorribile se la Carta Costituzionale, in particolare nell’ambito del diritto al lavoro, alla casa, alle libere e proprie opinioni ed espressione delle stesse, alla vita e dignità dei prigionieri, alla segretezza della corrispondenza dei cittadini e comunque al rispetto del diritto di notifica di ogni sequestro da parte di qualsiasi autorità, alla salute e condivisione delle scelte terapeutiche, non viene rispettata ed anzi viene calpestata.

 

Nei 15 anni e 10 mesi di detenzione che ho scontato con condanne lecite ad un solo anno di detenzione, e negli ultimi 12 anni e 5 mesi di detenzione scontata (1993-2006), ho fatto ricorso alla forma di lotta dello sciopero della fame, a parte per brevi periodi per soli motivi di solidarietà (1985, 2000, 2001) con altri prigionieri, unicamente per combattere la tortura in carcere o per ottenere la dovuta rassegnazione in sezioni carcerarie ove vi fossero altri rivoluzionari (1999, 64 giorni). Non a caso la Dichiarazione di lotta e di solidarietà del 12 maggio 2002 coincide con l’inizio della tortura tecnologica del controllo mentale ai miei danni e ai danni di chi mi vuol bene e me ne ha voluto e del movimento proletario nel suo complesso stante la gravità dei mezzi usati.

Dal maggio 2002 ad oggi ho compiuto numerosi scioperi della fame, una serie, di una settimana al mese, fino all’inizio del 2004, per chiedere sin da allora l’abolizione del 41 bis, del 4 bis, del 14 bis O.P., il diritto al rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (formalmente ancora in corso di accettazione dopo 8 anni, da parte dei boie al potere), la legiferazione contro la tortura in tutte le sue forme (idem), ed altri diritti.

Nel 2003 e 2004 ho compiuto 3 lunghi scioperi della fame (53, 54, 70 giorni), per ottenere unicamente esami clinici in ospedali civili esterni, che in carcere mi venivano legati.

Nella mobilitazione proletaria che seguì, fu principale la rivendicazione della mia liberazione, ma riconoscendo le mie denunce e diffondendone la Controinchiesta.  Invece, nonostante il chiarissimo appello di mio padre andato in onda in tutti i telegiornali in cui dichiarava di credere alle mia denunce sulle torture tecnologiche, le mobilitazioni borghesi ed opportuniste fecero ogni sforzo per cauterizzare il danno politico derivante dalla lotta portata avanti con il movimento proletario ed il Soccorso Rosso Proletario, limitando nei media e nella pubblicistica ed in iniziative non con me concordate, la questione ad una mia presunta “innocenza” processuale. Posto che ho sempre dichiarato invece di condividere idealmente scopi e mezzi della azione antimperialista contro la base USAF di Aviano del 2-9-1993, la questione della mia lotta non era la sentenza CEDU (la moneta con cui lo Stato italiano pensava di ripagare la cessazione della mia lotta era la “grazia”, rifiutata chiaramente al boia Castelli, ben noto per le sue decantazioni degli “hotel” carcerari, non a caso dopo una visita al lager di Buoncammino a Cagliari) ma la tortura con cui mi si impedisce di vivere normalmente pur detenuto ed anche ora, da “libero”, del controllo mentale e tecnologica a distanza. Tortura che denunciavo essere inferta anche a numerosi altri detenuti, che spesso vengono poi psichiatrizzati o spinti al suicidio, come è accaduto per Vincenzo Olivieri a Spoleto il 21-7-2005.

 

1.

Le prove di quanto denunciavo sono poi arrivate, in particolare oltre che da referti di analisi non ancora chiarite (formula leucocitaria con numerose anomalie, linfonodo alla tiroide, ecc.), ma soprattutto, a fronte di regolari diagnosi su esami EEG e potenziali evocati, da due TAC, effettuate presso gli esami di Dolo e Mestre, il 16-9-2005 e il 3-11-2005.

Ora mio padre è morto, e questo sciopero della fame, motivabile sin dal novembre 2005, posso iniziarlo finalmente.

 

2.

Le risultanze delle due TAC sono chiarissime, ma la medicina radiologica italiana non le intende evidenziare.

Gli episodi di latitanza giudiziaria e medica sono talmente tanti e significativi da meritare un’altra denuncia, ma questa sarà opportuna allorquando le prove saranno inconfutabili. I magistrati della “Repubblica” ostaggi o complici dei servizi carcerari e militari, archivierebbero anche quella come la cinquantina di altre mie denunce, alcune comprendenti gravissime ipotesi e fatti certi.

 

VEDIAMOLI:

prima della scarcerazione

·         ·          ·          ·          SULE LASTRE 2003 CONSEGNATECI DOPO LA RMN DEL 28-2-2003 A SPOLETO

·         ·          ·          ·          1 radiologo di Foligno consultato dall’avvocato Favini non intendeva refertare la natura delle tre sagome da me indicate. L’esame era stato chiesto dal Magistrato di sorveglianza al medico del carcere senza che costui indicasse al radiologo spoletino che la RMN era effettuata per ricercare eventuali corpi estranei e senza mezzi di contrasto. Le scansioni nei tre sensi di lettura, erano effettuate a distanza di 6-8-10 mm l’una dall’altra.

·         ·          ·          ·          1 radiologo di Napoli ed una clinica medica privata consultato dall’avv. Trupiano di Napoli, dopo una sua iniziale disponibilità a ricoverarmi per effettuare esami di radiologia nucleare, ritirava la disponibilità.

§         §          §          §          Sulle lastre del 2003 va detto che successivamente nel novembre 2005 le sagome che evidenziavo in 1 caso su 3 sono state giudicate “non conosciute ed identificabili” da un primario ORL.

·         ·          ·          ·          nel settembre 2003 il medico chirurgo e psichiatra nel carcere di Secondigliano, Comite Mascambruno, perito di parte, relaziona sulla troppo semplice asserzione che le mie siano follie e sulla necessità di fare gli ulteriori accertamenti (uditivi, eeg, potenziali evocati, sangue, tac con mezzi di contrasto e senza, ecc.)

·         ·          ·          ·          nel giugno 2004 il medico legale di VENEZIA dr.F.Franco (purtroppo ora in pensione, incaricato dal compianto avv.Battain), chiede di rifare gli accertamenti cerebrali radiologici perchè c'è qualche punto da verificare

·         ·         ·         ·         Nonostante le sue promesse di concedermi gli esami medici richiesti da Comite e da Franco, il Magistrato di sorveglianza di Spoleto fa passare un anno tra il giugno 2003 e il giugno 2004 prima che si possa prendere delle decisioni su questi accertamenti, e non da parte sua, che a quel punto ritira la competenza, ma del Tribunale di sorveglianza. Curiosamente, il Magistrato di sorveglianza di Spoleto, pensando che io avessi “fiducia” nelle istituzioni, asserisce in udienza che ha accertato “che i carabinieri non c’entrano” !!!  Gli accertamenti, promessimi in ospedali pubblici, che effettuano, sono solo l’esame dell’equilibrio ed EEG nell’agosto 2004. Questi escludono miei problemi di equilibrio di alcun genere (dr.ssa Brozzi) ed escludono anomalie EEG ed attività microelettriche cerebrali (cartella clinica carceraria). Si tenta quindi di ricoverarmi in centro clinico di Pisa (rifiuto, 6-9-2004), e quindi, per costringermi poi a cessare lo sciopero della fame, di trasferirmi anziché in ospedale civile a Spoleto, come era noto sarebbe accaduto (appunti e carteggi di mio padre, novembre 2004) ai sig.ri Letta e Prodi, nel carcere delle Vallette di Torino, città ove ero stato operato nel 1996 con l’innesto di elettrodi atti al controllo mentale della mia persona.

Evidentemente il DAP comando delle carceri nelle mani dei generali e procuratori antiterrorismo ed antimafia nel 1977-1986 e dal 1999 in poi, conta più del governo e dell’opposizione messi insieme.

·         ·         ·         ·         Gli accertamenti di capelli e saliva in possesso di Comite non mi sono mai arrivati, comnunque non si è trattato per motivi economici, di accertamenti genetici atti a stabilire la eventuale presenza di isotopi radioattivi permanenti nel mio sangue.

 

dopo la scarcerazione

Gli accertamenti effettuati dopo la scarcerazione:

·         ·         ·         ·          hanno certificato acufeni e copribilità del “disturbo” (Ospedale di Treviso) solo a particolari frequenze (110-120 dB)

·         ·         ·         ·         certificano anomalie nel sangue da verificare meglio, ma senza termini conclusivi (immunologa Dolo)

·         ·         ·         ·         ricercano circa linfonodo non tumorale nella tiroide di 1 cm circa, mentre un corpo non linfonoideo sempre nel collo si eclissa prima della eco al collo precedentemente ritardata.

·         ·         ·         ·         Le due TAC effettuate nelle aree uditive, rocca-mastoide, nuca, con scansioni di 1 mm di distanza cadauna, senza (16-9-2006) e con (3-11-2006) mezzo di contrasto, permettono in entrambi i casi di individuare circa 22 corpi estranei di circa 1 mm cadauno quasi tutti circolari i cinque punti diversi del capo. Si tratta dei dischi contenenti le immagini delle lastre, zoommabili e visibili in diverse modalità, che vengono mostrati a numerosi medici radiologi.

·         ·         ·         ·         Innanzitutto (settembre 2005, ripreso da Liberazione) il medico chirurgo di fiducia dr.Stevanato certifica un corpo estraneo nel condotto uditivo. Incontra due medici radiologi in due diversi momenti, in un caso passa un pomeriggio in ospedale a scartabellare lastre e manuali di anatomia, ma questo radiologo, pur preoccupato e convinto non si tratti di parti anatomiche, non accetta di scrivere un referto; analogamente un altro medico radiologo, che scambia il dato di radio opacità per una possibile calcificazione (orecchio); ma non vedono le altre sagome, cosa che evidenzio successivamente io. Infatti il dr.Stevanato era rimasto colpitissimo già da quello evidenziato nell’orecchio dallo stesso tecnico radiologo di Dolo, che contrariamente al medico repertante, intese segnalare due volte al medico questa strana presenza.

§         §         §         §         Il dr.Stevanato reperisce la disponibilità di un primario ORL; la visita avviene nel suo reparto ORL di Mirano, in autunno, effettua un controllo del condotto sinistro in particolare, riscontrando una cicatrice proprio sopra il punto in cui vi è la presenza del corpuscolo tondo radio opaco di 1 mm. Si dice disposto ad operarmi, ma dopo il suo ritorno da un convegno medico, sostiene che quella parte è troppo delicata, che vi passano troppi nervi, che non se la sente. Nell’esame, esclude il corpuscolo sia un osteoma. Tre medici presenti durante la conferenza a Perugia del 26 aprile 2006, mi hanno detto invece che in quel punto non vi è un particolare pericolo per una operazione del genere, perché l’oggetto si trova 4 mm sottocute. Alla fine di dicembre 2005, il viceprimario di neurochirurgia di Mestre si dice impossibilitato ad operarmi l’orecchio, perché dovrebbe “staccarlo interamente” !!! Da notare che l’incontro era stato preparato dal sig.Aiello, che si era dato disponibile ad aiutarmi, quando ancora non conoscevo i suoi trascorsi più recenti (vertenza Galileo di Marghera), in nome della sua amicizia con mio padre (che invece l’aveva conosciuto solo recentemente per una intervista; questo sig.Aiello, successivamente, mi “procurava” la possibilità tramite un radiologi dell’ospedale di Mestre, di rendere inerti tramite una TAC speciale, i mezzi ricetrasmissivi usati nella tortura. Studiando la questione, ho saputo, ed il dr.Stevanato che ne ha parlato con questo radiologo non me lo ha negato, che questa “TAC speciale” rincoglionirebbe chiunque, lo priverebbe di molte capacità intellettive. Inutile dire che i rapporti con questo signore sono sorti e cessati senza alcuna condivisione specifica dato che, come altra persona ha avuto a che dirmi, “vuoi risolvere il problema” (senza clamore) “o fare il martire ?”. In altri tempi avrei gonfiato la faccia a chiunque per una frase del genere, oggi non lo faccio solo perché debbo portare fino in fondo questa storia di merda, dove la merda è tutta LORO.

·         ·         ·         ·         Successivamente al gennaio 2006, quando denuncio tutti gli elettrodi, e non solo quello dell’orecchio, ottengo silenzi ancora maggiori da tutte le autorità e persone di rilievo cui mi riferisco, nel frattempo debbo aiutare mio padre morente (deceduto il 1 luglio 2006). In particolare, a parte il Sen.Russo Spena, che mi ha sempre riscontrato, la grande solidarietà che ho avuto da compagni di tutta Italia, in particolare i compagni maoisti, anarchici, diversi centri sociali, radio libere, circoli di base del prc, ma non certo solo loro, con assemblee in quasi 20 città,  non ha impedito che si siano dati concomitanti e strani silenzi su questa mia lotta:

1.      1.     1.     1.      Carc ed altri gruppi revisionisti e neorevisionisti ed opportunisti italiani (che in alcuni casi si erano pur battuti per la mia scarcerazione)

2.      2.     2.     2.      C.P.T., Antigone (Palma)

3.      3.     3.     3.      Radicali

4.      4.     4.     4.      Comune di Venezia (volevano farmi lavorare da schiavo in qualche cooperativa, questo era il loro “reinserimento” in una città che ho abbandonato già nel 1992, e tutto questo per non dire nulla di ciò che denuncio), personalità, ecc.

5.      5.     5.     5.      Rodotà

6.      6.     6.     6.      ecc. ecc.

·         ·        ·        ·        nell'aprile - maggio 2006 una avvocata civilista di Mestre contatta separatamente 3 radiologi, due nel veneziano ed uno a Padova, i quali, anche dietro offerta di compenso per refertare quello che ritenevano corretto, rifiutano di refertare; nel primo caso l'incertezza sugli oggetti ed i "pareri" di suoi colleghi "potrebbero essere calcificazioni" (ma la radio-opacità delle sagome riscontrate non esclude per questo la presenza di corpi estranei radio-opachi), nel secondo caso la paura ("ho figli"), nel terzo caso una dichiarazione contraddittoria che pur ci sarebbe stata utile se refertata: non sono parti anatomiche, però (quelle più numerose a grappolo) "non è possibile che siano state inserite chirurgicamente nella nuca senza forare il cranio" (errore perchè inseribili per via nasale o dietro l’orecchio, dove peraltro ero ustionato nel 1996, a sinistra e destra), "quindi non si potrebbe trattare di microchip". Anche se ci avesse fatto per iscritto una refertazione del genere , smentibile sul punto, questa ci avrebbe fatto comodo, ma anche se quest'ultimo professionista pare sia abituale alle refertazioni consulenziali a pagamento, non ha accettato di refertare alcunchè, nonostante peraltro le buone credenziali sociali dell'avvocata che lo ha consultato, come negli altri due casi, SENZA uso di telefono alcuno.

·         ·        ·        ·        Successivamente ho iniziato a rivolgermi all’estero, e sono in corso tentativi legali dei miei legali affinché la Questura di Venezia revochi la propria arbitraria comunicazione all’anagrafe del Comune di Mira dove risiedo, di non concedermi documenti atti all’espatrio.

 

A questo punto, e specie dopo la refertazione fatta in un ospedale pubblico a Milano nel caso n.16 B.D. (sito AVae-m in Altri casi, referto del 21-9-2006), è chiaro che la mancata refertazione di quanto riscontrabile da un asino, elettrodi come credo o corpi estranei comunque non anatomici in numero di 22 e dimensioni uguali in cinque diversi punti strategici (timpano, omuncolo, setto nasale e dintorni, nuca) nella mia testa, non è casuale.

 

Argomenti politici e riflessioni saranno oggetto di prossimi comunicati.

 

Come fondatore dell’AVae-m ho dato temporaneo incarico a partire da oggi a Michele Fabiani di condurre l’associazione, pur mantenendo attività che posso gestire anche in questa situazione di digiuno forzato, come posta elettronica e comunicati.

 

Questo comunicato va esclusivamente a membri AVae-m, compagni, giornalisti che hanno dimostrato interesse nelle nostre denunce, e nel sito.

 

Ritengo che il problema sia molto più grande della mia persona e che sia corretto che il movimento proletario possa discuterne finalmente fino in fondo per sostenere le mie rivendicazioni e necessità di vivere senza questa infame e merdosa tortura 24 ore al giorno, come subisco, resistendovi, da 4 anni e oltre 4 mesi a questa parte esplicitamente, probabilmente da quasi undici anni nei fatti.

  

Paolo Dorigo, militante comunista maoista, 22-9-2006

 

 

 

 

COMUNICATO n.86

12-10-2006

20° giorno dello sciopero della fame n.10 (il 6° contro queste torture)

A breve sarà resa nota una procedura legale presa dall'avvocato di fiducia Vittorio Trupiano, sulla base di certificazioni mediche circa le patologie conseguenti alle torture che subisco, che lo stesso medico di fiducia non afferisce unicamente alle conseguenze del carcere.

La situazione adesso è quella di avere la possibilità di operarmi chirurgicamente (asportazione almeno 22 corpuscoli estranei di ca. 1 mm cadauno) e comunque di ottenere refertazioni specifiche di natura radiologica, di cui ho dato ampia documentata spiegazione nel comunicato n.85, MA ALL'ESTERO, stanti le latitanze documentate in Italia.

MA LA QUESTURA DI VENEZIA (Digos o Procura locale segretamente docent ?) IMPEDISCE AL COMUNE DI MIRA DOVE RISIEDO, DI CONCEDERMI DOCUMENTI ATTI ALL'ESPATRIO, IN BARBA ALLA SOSPENSIONE PENA PER APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA DI REVISIONE PROCESSUALE, DISPOSTA DALLA CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA IN DATA 13.3.2006, E CONFERMATA SULLA INCOSTITUZIONALITA' DELLE VIGENTI NORME NELLA PARTE IN CUI SONO MANCANTI DELLA FIGURA DELLA C.E.D.U., DALLA CORTE DI CASSAZIONE IN DATA 15.7.2006. E TUTTO QUESTO SENZA ALCUNA PROCEDURA PENDENTE SUL MIO CAPO. PER CUI A TUTT'OGGI HO SCONTATO 15 ANNI E 7 MESI DI DETENZIONE SU 47 DI VITA, CONTRO 1 SOLO ANNO E MEZZO DI CONDANNE DETENTIVE, DI CUI 6 MESI (AGGRESSIONE E DANNEGGIAMENTO IN CARCERE) PASSATI CON IL RECENTE INDULTO.

CHIEDO A TUTTO IL MOVIMENTO PROLETARIO, AI COMUNISTI, AGLI ANARCHICI, AI-ALLE COMPAGNE CHE IN QUESTI ANNI HANNO SOSTENUTO QUESTA BATTAGLIA, DI LOTTARE CONTRO QUESTA MISURA ARBITRARIA E FASCISTA DELLA QUESTURA DI VENEZIA, CHE COPRE CHISSA' QUALI RESPONSABILITA' E CONNIVENZE ALLA TORTURA TUTTORA INFERTAMI.

QUESTA LOTTA NON SI FERMERA', SENZA RISULTATI CONCRETI. LA LOTTA COLLETTIVA QUINDI DOVREBBE CONTRIBUIRE COSI', SU UN PROBLEMA COSI' GRAVE COME IL FASCISMO TECNOLOGICO DI STATO, A ROMPERE COSI' L'INQUALIFICABILE E SI SPERA BREVE SILENZIO MEDIATICO SU QUESTA LOTTA, SILENZIO CHE, DOVESSE CONTINUARE, CONFERMEREBBE I PEGGIORI SOSPETTI CHE LO STESSO MIO PADRE SIA STATO INGANNATO DA MOLTI APPOGGI OGGI SILENTI.

Saluti comunisti

Paolo Dorigo

militante comunista maoista

 

 

COMUNICATO N.87

DEL 20-11-2006

 

Chiedo ai compagni-e del movimento proletario, ai-alle comunisti-e, agli Uomini ed alle Donne che hanno in odio la tortura e la ideologia della violenza (nazfascismo), di sottoscrivere l'Appello allegato, pubblicato il 1°novembre, e di essere presenti di persona e fisicamente, e se impossibile, con messaggi, al sit-in che i compagni del neo-costituito Coordinamento di Lotta contro le torture tecnologiche e carcerarie, e le Vittime ed i sostenitori della Associazione Vittime armi elettroniche-mentali, terranno a Roma il 28 novembre p.v.

Allego file pdf con i due testi e le sottoscrizioni sinora avutesi.

Nel pdf alla firma finale del documento per il sit-in è linkata la pagina di bilancio e resoconto delle 32 iniziative tenute collettivamente e-o personalmente da me, da parte della AVae-m, con il contributo dei compagni-e di moltissime situazioni e del SRP, cui aderisco.

Non posso smettere questo digiuno forzato ed intellettualmente fruttuoso, sino a quando non potrò essere ricoverato in una clinca che non si nasconda dietro un dito latitando ai doveri di refertazione come già indicato nel referto medico Stevanato e nei miei comunicati n.85 e 86.

(cfr. ai link:

http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/www.avae-m.org/www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/Tortura%20tecnologica%20in%20Italia.htm e

http://www.paolodorigo.it/2006_10_Stevanato_1apag.jpg - http://www.paolodorigo.it/2006_10_Stevanato_2apag.jpg )

Ringrazio quanti hanno già dato il loro sostegno.

Ricordo che a parte alcune radio libere dai grandi gruppi economico-mafiosi dei media, solo La Nuova MestreVenezia, il Venezia e il Mestre, e l'annuncio a pagamento sul manifesto, mi sono stati comunicati avere pubblicato notizie in merito.

Evidentemente il sacrificio di un digiuno sì lungo non vale abbastanza se non è svolto in carcere o se non vi è un padre conosciuto a terrorizzare con le sue richieste del tutto pacifiche, l'estabilishment, come nel 2004.

W LA RESISTENZA !
W LA UNITA' TRA LE LOTTE PROLETARIE OPERAIE STUDENTESCHE DELLE DONNE E DEI CITTADINI CON LE DENUNCE CONTRO LE TORTURE E LE ABERRAZIONI DEL SISTEMA REPRESSIVO !

NO AL MODERNO FASCISMO !

Paolo Dorigo

militante comunista marxista-leninista-maoista principalmente maoista

 

 

 

 

DUE POESIE DI GIULIO STOCCHI PER PAOLO DORIGO

 

SCADENZE PROCESSUALI DI CUI SI CHIEDE LA PRESENZA A COMPAGNI E COMPAGNE, ORGANISMI DI SOLIDARIETA’, SINCERI DEMOCRATICI

 

 

 

 

Appello per Paolo Dorigo

al 63° giorno di sciopero della fame (23-11-2006)

 

 

Come è noto Paolo Dorigo, dopo 13 anni di carcere duro, è stato recentemente liberato grazie all’intervento della Corte Europea di Strasburgo che ha giudicato illegittimo e illegale il processo al quale era stato sottoposto.

Nonostante questo, a Paolo è stato negato dalle autorità italiane competenti il nullaosta per potersi recare all’estero a sottoporsi ad intervento chirurgico con tutte le garanzie del caso, cosa che non è stato possibile ottenere in Italia.

Tale intervento appare indispensabile per eliminare le conseguenze fisiche dovute a forme di tortura elettronica e mentale che avrebbe subito mentre si trovava in carcere * (inserimento di corpi estranei nel condotto uditivo e nella calotta cranica).

È una vergogna che nel momento in cui Paolo è finalmente riuscito a trovare una clinica dove poter estrarre questi “oggetti” e dimostrare che si tratti di microchip**, la Questura di Venezia gli neghi di raggiungerla perché situata all’estero.

Continua quindi, con violazione dei più elementari diritti umani, la persecuzione nei suoi confronti, dettagliatamente descritta anche nel libro “La tortura nel Belpaese” (ed.Malatempora).

Si invitano il Ministro dell’interno Giuliano Amato ed il Ministro della Giustizia Clemente Mastella  a disporre immediati provvedimenti per far cessare tale abuso, salvare la vita di Paolo, ripristinare la legalità e permettere di fare finalmente chiarezza sulla terribile ed inquietante vicenda.

***

Primi firmatari 01-11-2006:

1.                       Sen. Giovanni Russo Spena, capogruppo PRC al Senato      

2.                       On.Francesco Caruso, PRC, NAPOLI

3.                       Avv. VittorioTrupiano, NAPOLI

4.                       Avv. Romano Nobile, ROMA

5.                       Michele Fabiani, SPOLETO

6.                       Angelo Quattrocchi, editore Malatempora, ROMA

7.                       Dr. Francesco Stevanato, VENEZIA

8.                       Paola Passaro, ROMA

9.                       Alessandra Kerevan, UDINE

10.                  Francesco Ciccardini, ROMA

11.                  Carlo Gisella, ROMA

12.                  Compagni Sostenitori e Aderenti all’AVae-m

Adesioni 02-11-2006 all’Appello:

13.                  On.Paolo Cacciari, PRC, MIRA  VE

14.                  Donatella Udina, MURANO  VE

15.                  Associazione Esposti Amianto di VENEZIA

16.                  Franco Bellotto, VENEZIA

17.                  Associazione Pantagruel, FIRENZE

18.                  Andreina Corso, VENEZIA

19.                  Giuliano Bugani, BOLOGNA

20.                  Wael Farhat, CooDI Onlus, VENEZIA

21.                  Coordinamento per i Diritti degli Immigrati di VE e provincia

22.                  Robertino Barbieri, fraterni  saluti libertari, Asciano Pisano PI

23.                  Avv.Massimo Guadagni, NAPOLI

24.                  Giulio Stocchi, poeta, MILANO

25.                  Mariella Megna, L’Altra Lombardia-SuLaTesta, CREMONA http://www.laltralombardia.it/public/docs/repress42.html

26.                  Giorgio Riboldi, L’Altra Lombardia-SuLaTesta, MILANO

Adesioni del 03-11-2006:

27.                  Doriana Goracci, Capranica (LAZIO)

28.                  Avv.Giovanna Limpido, NAPOLI

29.                  Prof.Paolo Cecchi, Università di Bologna, VENEZIA – (ha chiesto di non ricevere più ns.mail 8-11-06)

30.                  Davide Federici, giornalista, VENEZIA

31.                  Paolo Volpato, giornalista, MILANO

32.                  Con la richiesta di interrompere lo sciopero, comunicazionein segr. telefonica del 01-11-2006, Daniela Ciotti, insegnante, e Mariano Gaetano Puppin, operaio metalmeccanico, VENEZIA

33.                  Giuseppe Bigo, ex webmaster di www.paolodorigo.it , MILANO

34.                  Margherita Grigolato, SPI-CGIL, VENEZIA

35.                  Emilio Rosini, VENEZIA

36.                  Dr.Angelo Imperiale, EBOLI   SA

37.                  Giovanni Olivi e Paola Abet, MIRA  VE

38.                  Domenico Russo e Anna Arcadi, BIVONGI RC

39.                  Gianna Fois, NUORO

40.                  Aurelio Fabiani, consigliere comunale PCL, Spoleto PG

41.                  Miriam Montani, CASCIA PG

42.                  Cristina Romieri, animalista, VENEZIA LIDO

43.                  L’appello è stato letto dal Gruppo contro il carovita e le morti sul lavoro, a Radio Cooperativa di Padova

Adesioni del 04-11-2006:

44.                  Patrizia Manes, PRC, CAMPOBASSO

45.                  Franca e Marco Mais, CAGLIARI

46.                  Antonio Salvati, giornalista, CASERTA

47.                  Stefania Catoni, SPOLETO PG

48.                   Lucia Corrado, EBOLI  SA

Adesioni pervenute del 05-11-2006:

49.                   Marina Chinello, medico, VENEZIA,  con la richiesta che Paolo interrompa lo s.d.f.

Adesioni pervenute del 06-11-2006:

50.                  Biagio Mastorilli, BRINDISI

51.                  Margherita Piantini, attrice e operatrice culturale, VENEZIA

52.                  Lodovico Albertini, insegnante, MILANO

53.                  Teresa Dal Borgo, PRC, VENEZIA LIDO

54.                  Elsa Decarli, TRENTO

55.                  Mattia Donadel, lavoratore precario, PRC, Comitati no superRomea, MIRA  VE

56.                  Peppe Gioffré Florio, Presidente dell'Associazione "AspromonteLiberaMente", a nome di tutta l’Associazione

Adesioni pervenute del 07-11-2006:

57.                   Agostino Giordano - Coordinamento provinciale Giovani Comunisti (Prc), BOLOGNA

58.                   Marliù Maschietto, anarchica, ROMA

Adesioni pervenute del 08-11-2006:

59.                  Enrico Parizzi, VERONA

60.                  Fabio Casati, FIRENZE

61.                  Mario Fois, NUORO

62.                  Marco Reggio, MILANO

63.                  Lucio Garofalo, insegnante, LIONI  AV

64.                   Giovanni Marino, MONZA MI

Adesioni pervenute del 09-11-2006:

65.                    Aldo Frabetti, ROMA

Adesioni pervenute del 10-11-2006 (da almeno uno dei firmatari la assicurazione di aver inviato inutilmente più mail: nel caso non aveste conferme, faxate al 041-5600143 grazie) :

66.                  Franco Franceschin, VENEZIA

67.                  Marino Francica, SANGINETO CS

68.                  Nando Grassi, PALERMO

Adesioni pervenute del 11-11-2006 e 12-11-2006:

69.                  Domenico Melia, consigliere di municipalità, PRC, MESTRE VE

70.                  Marilena Tosatto, dipendente poste, MESTRE VE

71.                  Giacomo Bazzani, movimento Radical Socialista, CREMONA

72.                  Mario Coglitore, scrittore, VENEZIA

Adesioni pervenute del 13-11-2006:

73.                   Maria Rode, pensionata, VENEZIA

74.                   Lionella Berlin, pensionata, VENEZIA

Adesioni pervenute del 14-11-2006:

75.                   Giuseppe Marra - REGGIO CALABRIA

76.                   Gianmarco Cantafio - REGGIO CALABRIA

77.                   Francesco Villari - BAGNARA CALABRA (RC)

78.                   Milena Poli - VILLA S.GIOVANNI (RC)

79.                   Andrea Tripodi - REGGIO CALABRIA

80.                   Raffele Signoriello - REGGIO CALABRIA

81.                   Emanuela Tripodi - VILLA S.GIOVANNI (RC)

82.                   Avv.Francesco Svelo - REGGIO CALABRIA

83.                   Nando Primerano - VILLA S.GIOVANNI (RC)

84.                   Anna Burani, VENEZIA

85.                    Carla Silvestri, MESTRE VE

Adesioni pervenute del 15-11-2006:

86.                    Avv. Chiara Santi, Studio Santi-Battain, VENEZIA

87.                    E.L.Francalanci, Storico dell'arte, MESTRE VE

Adesioni pervenute del 16-11-2006:

89.                   Paola Baronchelli, Coordinamento giovani comunisti, BRESCIA

90.                   Avv. Marina Prosperi, Giuristi Democratici, BOLOGNA

91.                   Avv. Carlo Bressan, Giuristi Democratici, BOLOGNA

92.                   Francesco Moisio, PCL, MARGHERA VE

93.                   Sergio Barizza, Archivista Comune, VENEZIA

Adesioni pervenute del 17-11-2006:

94.                   Raffaele Levorato, Cooperativa Rio terà (lavoro detenuti), VENEZIA

Adesioni pervenute del 18-11-2006:

95.                   Stefano Fiorin, artista, VENEZIA

96.                   Emanuele Horodniceanu, giornalista e critico d’arte, VENEZIA

Adesioni pervenute del 20-11-2006:

97.          Fausto Schiavetto, Soccorso Popolare, PADOVA

98.          Claudia Cernigoi, giornalista, TRIESTE

Adesioni pervenute del 21-11-2006:

99.                    Janine Borel, La Conscience, PARIGI

Adesioni pervenute del 22-11-2006:

100.                Francesco Puglisi, CATANIA

101.                Paolo Puppa, scrittore, regista teatrale, direttore Dipartimento di storia dell’arte dell’Università Ca’Foscari, VENEZIA

 

 

 

* Che continua dal maggio 2002 anche in condizione di libertà

**  E’ sufficiente dimostrare che si tratta di microelettrodi, non necessariamente microchip: la ricetrasmissibilità al cervello di onde radio compatibili alle onde cerebrali delta, teta, alfa e beta, in particolare alfa, può dipendere esclusivamente da sistemi di ricetrasmissione esterni che interferiscono con fonti ricetrasmissive anormali cerebrali (come gli elettrodi, simili a quelli che si usano in medicina per schizofrenia, epilessia e sordità e per combattere certe forme tumorali del cervello)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

COMUNICATO SOCCORSO ROSSO PROLETARIO 15-10-2006

 

ro.red@libero.it

 

Soccorso rosso proletario esprime la sua solidarietà alla lotta di Paolo Dorigo per denunciare i sistemi di tortura e di controllo psicologico in uso nelle carceri imperialiste e invita tutte le forze impegnate nella lotta contro la represione ad esprimere uguale solidarietà indipendentemente
dalla condivisione delle posizioni ideologiche di Paolo e delle sue varie forme di denunce politiche senza la sua lotta l'attenzione verso queste forme di repressione non ci sarebbe stato il libro sulla tortura

nato anche da questa lotta é un utile strumento
per estendere controinformazione e sensibilizzazione al problema nel
movimento proletario e nel movimento in generale.

SOCCORSO ROSSO PROLETARIO


 

 

 

COMUNICATO SOCCORSO ROSSO PROLETARIO 21-11-2006

NON LUOGO A PROCEDERE A DORIGO - GIOVAGNOLI BOCCIATO IN GIURISPRUDENZA A BOLOGNA

ro.red@libero.it

LA ACCUSA DI APOLOGIA CONTRO IL COMPAGNO DORIGO REO PER L'ACCUSA DI AVER FATTO APOLOGIA (272 CP) SOVVERSIVA, ACCUSA DOPO L'ABOLIZIONE DEL 272 MUTATA DAL PM GIOVAGNOLI IN ISTIGAZIONE A DELINQUERE, CADUTA IN AULA GIP OGGI A BOLOGNA

L'accusa, sorta da un documento presentato al Tribunale della Libertà il 3-4-2002 a Bologna da Paolo, all'epoca prigioniero nella sezione speciale di Biella, non fu fatta propria inizialmente da alcuna autorità bolognese, ma, un anno dopo, per contrastare le denunce di Paolo di essere sottoposto a tortura, accompagnando una consulenza di parte del pm, di tipo psichiatrico, onde ulteriormente colpirne le denunce, venne proprio da Biella, dove il trattamento di tortura esplicito viene denunciato essere iniziato.
Il non luogo a procedere è stato deciso dal gip Scarpa alla presenza del compagno, dell'avv.Marina Prosperi di Bologna e del pm.
Solidarietà a Paolo e a tutti i perseguitati del proletariato ed ai prigionieri rivoluzionari.
No alla tortura ed al 41 bis.
SOCCORSO ROSSO PROLETARIO

 

 

 

8 – 10 - 2006

Paolo Dorigo è in sciopero della fame, da diciassette giorni per protestare contro la magistratura, che non gli concede la tac che lui ha richiesto per poter risalire alla natura del corpo estraneo che si trova nel suo cranio.
Ricordiamo che dal
96 in seguito ad unoperazione al braccio, cui era stato sottoposto allospedale di Livorno dove era stato condotto dal carcere cittadino, Paolo soffre di forti disturbi, che erano stati liquidati come schizofrenia. Paolo da allora è convinto che gli sia stato impiantato un microcip nel cranio. Molti si rifiutano di pensare che il democratico stato italiano, in linea con tutti gli altri stati del mondo, sperimenti raffinati strumenti di tortura sulla pelle dei detenuti, in realtà non è affatto una cosa poco credibile, del resto se spiano la nostra vita in ogni minimo istante, se non esitano a mettere sotto controllo i telefoni di milioni di persone, come il recente scandalo telecom dimostra, perché nel momento in cui ti considerano un cittadino non più recuperabile, non ampliare il controllo fino al tuo interno, in modo da poter persino condizionare il tuo pensiero?
Del resto solo gli idioti al giorno d
oggi pensano che Orwell fosse pessimista nellimmaginare la società del futuro.
Invitiamo tutti a documentarsi sulla situazione di Paolo ed a diffondere notizie sulla gravissima condizione in cui si trova. utili informazioni si trovano sul sito: http://www.controinformazione.biz/

Solidarietà incondizionata a Paolo e a tutte le vittime della tortura (tecnologica e non).

Alcuni anarchici a Catania

 

 

03-10-2006

CONTRO OGNI FORMA DI TORTURA
SOLIDARIETA' A PAOLO DORIGO


Da tempo si parla di società del controllo e della repressione. Da tempo
viene denunciato da parte di molti l'uso sempre più massiccio di telecamere,
di cimici e quant'altro (telefonini compresi) possa servire al Potere per
tenere sotto controllo militanti e individui. Il tutto in nome della
sicurezza, che sembra essere diventato il leit-motiv di questo nuovo
millennio.
Ma se tutti sono pronti a protestare per queste forme di controllo di massa,
che ormai fanno parte del nostro vivere quotidiano, pochi sono pronti a
solidarizzare con Paolo Dorigo, che da tempo denuncia un'altra forma di
controllo, che per le sue modalità di funzionamento diventa una vera e
propria forma di tortura: ormai da anni Paolo chiede di essere sottoposto ad
intervento chirurgico per rimuovere un corpo estraneo, che varie radiografie
posizionano nel suo cervello.
Paolo, nell'indifferenza dei media, pronti a scandalizzarsi per le
intercettazioni nei confronti degli uomini di Potere, sostiene trattarsi di
microchip finalizzato al controllo mentale, e, naturalmente i servi del
regime irridono a queste sue affermazioni, ma contemporaneamente vengono
posti paletti atti ad impedire quest'intervento chirurgico.
Anche nella sinistra "antagonista" molti irridono le affermazioni di Paolo,
anche se poi cercano di appropriarsene quando hanno bisogno della sua
partecipazione a loro iniziative.
Noi, che come Laboratorio rivoluzionario Gatto Selvaggio abbiamo organizzato
un'iniziativa per sostenere le ragioni di Paolo, e che abbiamo anche
prodotto un video su quell'iniziativa, continuiamo a sostenere la sua lotta,
specialmente in questa fase in cui egli ha cominciato lo sciopero della
fame.
Vogliamo sostenere questa forma di lotta, anche perchè a molti non interessa
più, visto che non essendo più un "prigioniero politico" rende meno
notorietà a chi lo sostiene ora rispetto a quando era in prigione.
Ora Paolo è al 12 giorno di sciopero della fame, e quindi entra in una fase
più delicata per la sua salute.
Per questo invitiamo tutti i compagni rivoluzionari ad essere vicini a Paolo
e a fargli sentire sempre la vicinanza e la solidarietà.

Laboratorio rivoluzionario Gatto Selvaggio
Coordinamento per l'Autonomia di classe
L'Avamposto degli Incompatibili

 

 

 

 

NO alla legge 30!

Chiudere i CPT!

NO al 41 BIS!

SOLIDARIETA' A PAOLO DORIGO, MILITANTE COMUNISTA IN LOTTA CONTRO LA TORTURA DI STATO!

Alcuni precari organizzati
di Torre del Greco - NA

 

 

 

Contro gli infami torturatori, trionfi la GIUSTIZIA PROLETARIA!
Un abbraccio al compagno Dorigo cui va tutta la mia solidarietà militante.

 

antisistema

 

Le ragioni della lotta di Paolo sono le ragioni di tutti coloro che sono oppressi da uno stato ormai apertamente criminale, perché tortura al di fuori di ogni legge e controllo chi "dà fastidio", chi è socialmente più emarginato. Per evitare che la tortura elettronica e l' inserimento di microchip possano diventare pratiche sempre più diffuse e portare ad un' oppressione di massa e a forme di tortura bioniche ed elettroniche praticabili pressoché ovunque, sosteniamo la lotta di Paolo inviando lettere a giornali e a redazioni televisive . Cerchiamo di spezzare la coltre di omertà che circonda la sua lotta e qualsiasi menzione di torture tecnologiche.

 

 

 

Quando uno stato "democratico" ricorre sistematicamente alla tortura, quale che ne sia la ragione, esso cessa di essere tale.
Non esiste alcuna giustificazione, nè morale nè giuridica nè politica, per il ricorso a tale pratica, solennemente vietata dalla Convenzione dell'ONU del 1984, a cui ha aderito anche l'Italia , che, peraltro, è tuttora inadempiente non avendo ancora introdotto il reato specifico di tortura.
Di fronte a questa situazione gravissima, in cui il potere
spia,reprime, tortura i suoi oppositori con mezzi tecnologici sempre piu' sofisticati e spesso invisibili,
tutti i compagni e i sinceri libertari devono mobilitarsi prima che sia troppo tardi.

SOLIDARIETA' MILITANTE A PAOLO DORIGO

 

 

COA T28 Transiti:

PORTIAMO LA NOSTRA SOLIDARIETA' AL COMPAGNO PAOLO DORIGO all'udienza che si terrà il 4 ottobre 06 alle ore 10,15 nella stanza n.741 al 7° piano del Tribunale di Milano...

(Riceviamo da Paolo:)

IL FATTO
Si tiene a Milano il 4 ottobre alle ore 10,15 del 4 ottobre, ufficio del Tribunale GIP alla stanza n.741 del 7
° piano,
lato via S.Barnaba, l'udienza per le provocatorie montature messe in atto dal Corriere della sera su mandato
della stessa procura e DIA milanese, sorte dalla preparata e convenuta collaborazione di un falso pentito, tunisino
e non certo islamico, di nome Jelassie Riadh, che era a Spoleto dal maggio 2002, arrestato nell'ottobre 2001,
circa i presunti legami tra "BR-Al Qaeda" che avrebbero visto al centro dello stesso il carcere di Biella nelle persone di Paolo Dorigo e Mokhtar Bouchoucha, condannato per documenti falsi, operaio in Italia da 7 anni al 2001, residente a Gallarate, islamista.
Tale montatura fu subito all'epoca smentita dagli avvocati di Paolo e dallo stesso Paolo Dorigo, anche con una querela
per diffamazione a mezzo stampa verso il Corriere e con una querela per calunnia al Riadh che all'epoca era protetto
nel carcere di Terni e che poi venne scarcerato prima della montatura, ponendolo sotto protezione.
I denunciati furono il direttore Folli, i giornalisti Giuseppe Guastella e Guido Olimpio. Il loro avvocato è Caterina Malavenda.
Subito dopo l'uscita mediatica a dimostrazione della montatura, il 25 marzo 2004 sera, i TG smentivano l'allarmismo precedente. Intanto i TG di mezzogiorno e anche bnei giorni seguenti l'espresso ed altre testate, gonfiarono ancora sull'argomento.
Paolo ha querelato per diffamazione, a Roma, anche L'Unità. Anche lì l'avvocato ha fatto opposizione all'archiviazione.
Il Giudice aveva optato per l'archiviazione, AL SOLITO, ma Paolo ha proposto opposizione tramite l'avvocato, già da alcuni mesi. Di qui l'udienza del 4 ottobre.
Secondo Paolo, quella montatura avvenne perché era necessario stigmatizzare e calunniare ulteriormente la sua figura di militante comunista, dato che nel febbraio precedente, del 2004, a Milano, Roma e Napoli si erano svolte iniziative che avevano allargato lo spettro della sua protesta di denuncia della tortura tecnologica del controllo mentale.
Del resto i "fatti" oggetto della montatura erano dell'immediato post 11 settembre, e a Biella se vi fosse stato reato sarebbe dovuto uscire subito dato il livello di controllo che c'era, tenendo conto anche che Bouchoucha venne subito dopo pochi giorni trasferito a Nuoro, mentre a Biella studiava con Paolo italiano, ed arabo.

 

 

 

Con tutti i mafiosi,gli evasori gli assasini e i bastardi che ci sono in giro devono rompere le palle proprio a Paolo Dorigo...capirai che persona pericolosa...sono proprio bastardi!

Solidarietà a Paolo D. per questa ennesima rottura di balle che si deve sorbire(per non parlare degli anni di carcere dove pare sia stato pure mezzo torturato....)

Vi consiglio di visitare una voce fuori dal coro:http://www.paolodorigo.it

Redred

 

 

Bush, in nome della lotta al terrorismo, ha praticamente giustificato la pratica criminale della tortura di stato e la sistematica violazione dei piu' elementari diritti umani.
Quanto alla tortura in Italia, stato da sempre vassallo degli USA, che si è prontamente adeguato, non solo ci si ostina a non parlarne, come se il fenomeno non esistesse, ma si sta creando al riguardo un pericoloso clima giustificatorio, secondo cui -quando si tratti di prevenire attentati terroristici- i diritti possono aspettare e torturare diventa lecito.
I compagni sinceramente rivoluzionari devono impegnarsi a spezzare questo silenzio assordante della stampa di regime sul problema della tortura, i cui massimi responsabili (Pollari, capo del SISMI e Ganzer, capo dei ROS) sono tutti
ancora al loro posto, sebbene inquisiti, per gravi reati, dalla magistratura.
Paolo Dorigo, con la sua tenacia e coerenza, è sicuramente un personaggio "scomodo" per il regime ed anche per certi settori del movimento.
La sua lotta è anche la nostra, perchè i sistemi di tortura elettronica, sempre piu' sofisticati, già praticati in Italia, probabilmente con la supervisione della CIA, sulla pelle di diversi compagni potrebbero in futuro -senza una adeguata mobilitazione di classe- essere estesi e generalizzati a moltissimi rivoluzionari.
Esprimiamo, perciò tutta la nostra sincera solidarietà al compagno Paolo Dorigo, sicuri che la sua lotta è anche la nostra.

Maurizio Bassetti

 

 

Il comportamento della stampa di regime nei confronti della protesta di Paolo Dorigo è ignobile...

Il comportamento della stampa di regime, di destra o sedicente di sinistra ma in realtà tutta omologata e serva del sistema,nei confronti dell'attuale protesta di Paolo Dorigo, giunto al 12° giorno di sciopero della fame, è semplicemente scandaloso e ignobile.

"Paolo Dorigo, un passato in Autonomia e L. C. è stato condannato nel '94 a 13 anni e mezzo con l'accusa di aver compiuto un attentato alla base USA di Aviano, il 2 settembre del '93: una bottiglia incendiaria contro il muro di recinzione. Accusato da due pentiti ma sempre dichiaratosi estraneo alla vicenda, Dorigo viene riconosciuto colpevole.
Nel '98 la Commissione Europea dei diritti dell'uomo e, l'anno successivo, il Comitato dei Ministri del Consiglio della UE, stabiliscono l'illegittimità della condanna: negato il diritto alla difesa.
......
Ora i riflettori tornano ad accendersi sull'aspetto piu' oscuro della condizione di Dorigo, che dice di essere sottoposto a torture elettroniche, attraverso appunto un microchip inseritogli nel corpo durante un intervento chirurgico in carcere.
.....
"Cio' che appariva assurdo ha ora riscontri scientifici della veridicità", commenta Giovanni Russo Spena.
"Partendo da questa nuova importante indagine -aggiunge il parlamentare che ha incontrato Dorigo e ha presentato anche alcune interrogazioni- chiediamo che gli organi giurisdizionali riprendano in esame la vicenda di Paolo Dorigo... e, in secondo luogo, vogliamo chiedere al Governo se è possibile che in Italia vengano praticate torture scientifiche di questo tipo, come accade in altri paesi, come gli Stati Uniti." (dal libro "La tortura nel Bel Paese", di Romano Nobile, edito da Malatempora).

Paolo Dorigo, ripetiamo, è al 12
° giorno di sciopero della fame e protesta perchè nessuno, magistratura in primo luogo, ha prestato attenzione alle denunce da lui formulate e documentate da radiografie e TAC che hanno evidenziato la presenza di corpi estranei nel condotto uditivo e nel cranio, di natura sconosciuta.
E' ora che si faccia finalmente piena chiarezza sulla questione: intervenga la magistratura, finora latitante, e disponga una perizia e quindi i successivi interventi.

Basta con i silenzi omertosi della stampa di regime!

PIENA SOLIDARIETA' MILITANTE AL COMPAGNO PAOLO DORIGO!

maumao

 

 

Il comportamento della stampa di regime, che ha molto parlato -e giustamente- delle torture perpetrate dagli Usa in Irak e a Guantanamo, ma non dice una parola sulla tortura in Italia non stupisce.
II giornalisti piu' informati e documentati, sanno perfettamente dell'esistenza da anni della tortura elettronica in Italia, attuata illegalmente dai criminali di stato dei Servizi e dei ROS dei carabinieri, in nome di presunte ragioni di sicurezza, ma non ne parlano perchè la verità -se emergesse in pieno- oltre a "disturbare il manovratore", farebbe certamente saltare consolidati assetti di potere, probabilmente molto piu' di quanto riuscì a fare, negli anni '90, lo scandalo di "Mani pulite".
Occorre, comunque, spezzare questa cortina del silenzio, fare controinformazione ed esprimere tutta la nostra solidarietà militante a PAOLO DORIGO.

la pasionaria

 

 

Esprimiamo tuta la nostra solidarietà militante al compagno PAOLO DORIGO in lotta.

LOTTA, LOTTA DI LUNGA DURATA...

CELLULA COMUNISTI RIVOLUZIONARI UNIVERSITA' DI TOR VERGATA -ROMA

 

 

Ai pennivendoli di regime, ai bastardi cani da guardia della borghesia, ad ogni sicario torturatore diciamo:
ATTENTO, ANCORA FISCHIA IL VENTO!

PIENA SOLIDARIETA’ A PAOLO DORIGO!

Stella rossa

 

 

tutta la nostra solidarietà militante e appoggio a Paolo.

i compagni e le compagne del csoa garibaldi - milano

 

 

Caro Paolo, conosco bene la tua storia, tieni duro!
Vedrai che, alla fine, le forze piu' bieche della repressione occulta e illegale e della tortura di stato ipertecnologica saranno battute.
Saluti comunisti.

W MARX W LENIN W MAO TSE TUNG

Un compagno di Salerno

 

 

Messaggio di Giuseppe Bigo (ex webmaster del sito www.paolodorigo.it) 17-10-2006

 

Spero  ti sia concesso il DIRITTO ALLE CURE (questo è inspiegabile!!!) e ti
sono vicino come uomo e come compagno (anche se non sono attivo come prima)
e questa inspiegabile (ennesima) violazione dei diritti umani (che chip o
no ...E' TORTURA)  finisca al piu' presto e tu possa vivere e lottare
senza "interferenze" e tutti possano conoscere la verità .

 Un saluto ed un abbraccio maoista.

L'illusione è la gramigna più tenace della coscienza collettiva:
la storia insegna, ma non ha scolari.(Gramsci)

 

 

APPELLO DEL SEN.GIOVANNI RUSSO SPENA, FRANCESCO CARUSO, VITTORIO TRUPIANO, ROMANO NOBILE .

 

by AVae-m Wednesday, Nov. 01, 2006 at 11:57 AM info@avae-m.org

 

 

 


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 PERCHE' PAOLO DORIGO POSSA ESPATRIARE (PER AVERE QUELLE REFERTAZIONI ED INTERVENTI CHE GLI SPETTANO IN ITALIA E CHE NESSUNA AUTORITA' IN ITALIA GLI VUOL DARE IN BARBA A META' DEGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ED ALLA STESSA PROCEDURA PENALE, VISTO CHE PERMETTEREBBERO DI ACQUISIRE IN PATRIA DELLE PROVE DECISIVE SULLA MAFIA PIU' INFAME DEL PAESE, LA GLADIO ISTITUZIONALE E CARCERARIA DEL CONTROLLO MENTALE, FORSE LEGATA AI CIRCOLI ALTOBORGHESI DELLA PEDOFILIA. AVae-m)

 

PUBBLICATO SUL manifesto DI OGGI A SPESE DEI FIRMATARI

 

 

che schifo

 

by roberto de bortoli Wednesday, Nov. 01, 2006 at 1:08 PM

mail:

 

ma è possibile che i gironali non portino notizia della protesta di una persona che fà lo sciopero della fame da 40 giorni e si debba pagare per farla pubblicare?

ma non esiste più la stampa?

non esiste più quella base etica?

 

 

STAMPA DI REGIME

 

by stella rossa Wednesday, Nov. 01, 2006 at 1:50 PM

mail:

 

La stampa di regime ha brillato per il silenzio sul caso Dorigo... Evidentemente, sono tanti i Betulla prezzolati.
SOLIDARIETA' MILITANTE A PAOLO DORIGO!

 

 

E' una vergogna!

 

by Masaniello Wednesday, Nov. 01, 2006 at 2:06 PM

mail:

 

Questo appello, se non altro perchè firmato da Russo Spena e da Caruso, è già una notizia che dovrebbe essere pubblicata dalla stampa.
Altrettato si può dire per l'arbitrario diniego, da parte della Questura di Venezia, del passaporto a Paolo, quando finalmente ha trovato una clinica dove potersi operare.
Eppure la stampa, anche quella di sinistra, ha finora ignorato lo sciopero della fame di Paolo giunto al 40
° giorno.
E' una vergogna!
E poi il Manifesto in crisi finanziaria ha il coraggio di chiedere solidarietà e contributi economici...

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Il manifesto

 

by Marx & Engel Wednesday, Nov. 01, 2006 at 2:14 PM

mail:

 

Non un centesimo per "il manifesto" quotidiano opportunista .
Solidarietà a Dorigo e a tutte le vittime della tortura e del controllo bionico .

 

 

 

 

 

 

E Liberazione?

 

by W Zapata Wednesday, Nov. 01, 2006 at 3:53 PM

mail:

 

Anche Liberazione fa schifo.
Si arriva all'assurdo che, pur di non parlare di tortura tecnologica e della lotta di Paolo Dorigo, si censura anche l'operato degli stessi parlamentari di Rifondazione comunista che solidarizzano con Paolo!
Non a caso, in una recente graduatoria mondiale sul grado di libertà di stampa esistente nei vari Paesi, l'Italia si collocava oltre il 50
° posto, insieme agli Stati del Terzo mondo.
L'unica voce realmente libera in Italia è oggi Indymedia,
strumento preziosissimo per tutto il movimento.
Tutta la mia solidarietà a Paolo!

 

 

E Paolo non è certo il solo...

 

 

by ya basta Wednesday, Nov. 01, 2006 at 10:03 PM

mail:

 

condivido quello che ha scritto Paolo :come si pone il Manifesto

 

by Anna Arcadi Wednesday, Nov. 01, 2006 at 11:37 PM

mail: anna.arcadi@web.de

 

percio´´mi trattengo di esclamare le frasi retorice come che vergogna o che fa schivo ect.certamente lo e´ ma e´ la cruda realta´.Viviamo in un paese che la maggior parte della gente preferiscono di sussurarsi tramite la televisione soppratutto tramite la pubblicita´ o diverse realty schows come Isola dei Famosi ect.La vergogna e´ che la maggior parte dei cosidetti compagni moderati guardano questa merda e pensano quando leggono il Manifesto o Liberazione di distinguersi dalla Massa.E`sono loro che appoggiono questa Omerta´riguardo alle Torture tecnologice che esiste in Italia e riguardo a Paolo Dorigo che in sciopera della Fame da 40°giorni.Questo mi fa schivo!!!
La mia solidarita
´ a Paolo

 

 

 

merda sul manifesto

 

 

by non si poteva trovare un altro modo? Thursday, Nov. 02, 2006 at 2:25 PM

 

 

 

Lo schifo è che il manifesto chiede soldi per denunciare un cosa talmente grave- provata da lastre che mostrano 22 corpi estranei!- mentre non ha fatto nulla fino ad oggi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

TRA LE ADESIONI ALL'APPELLO, ALCUNE AVEVANO DELLE SPECIFICHE INDICAZIONI O MOTIVAZIONI. LE DIAMO QUI

Aderisco all'appello per permettere a Paolo Dorigo di sottoporsi all'operazione all'estero.

Claudia Cernigoi

giornalista

Trieste, 20-11-2006

adesione all'appello promosso da Russo Spena per Paolo Dorigo
Paola Baronchelli (Coord. Gc Brescia)16-11-2006

Marino Francica, Sangineto (Cosenza)
Sottolinea di aver inviato più volte e-mail con sua
adesione, anche se non è mai stata pubblicata. Esprime
solidarietà incondizionata a Paolo e a tutte le vittim
della repressione elettonica.
10-11-2006

Aderisco all'appello che richiede che venga concesso a Paolo Dorigo, dalle autorità italiane, il nullaosta per potersi recare all'estero.
A Paolo chiedo, altresì, a nome di tutta la nostra Associazione, di interrompere lo sciopero della fame!
Peppe Gioffré Florio (Presidente dell'Associazione "AspromonteLiberaMente")
07-11-2006

Sottoscrivo l'appello affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad un
intervento chirurgico per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio
condotto uditivo e nella calotta cranica.
Margherita Piantini 06-11-2006

Aderisco all'appello per Paolo Dorigo con la richiesta che interrompa lo sciopero della fame
Marina Chinello medico Venezia 05-11-2006

Esprimo la mia solidarietà a Paolo impegnato nella lotta per la libertà.
Antonio Salvati, giornalista Caserta 04-11-2006

Ribadisco adesione di Marco Mais e Franca Mais, aggiungendo la provenienza:Cagliari.

Saluti 04-11-2006

 

Aderisco all'appello a favore di Paolo Dorigo per potersi operare dal momento che avevo fatto lo sciopero della fame perchè gli fossero concessi gli arresti domiciliari.  Margherita Grigolato - Spi-Cgil Venezia 03-11-2006

Cari compagni,  aderiamo all`appello - Hasta la victoria siempre!  Anna Arcadi, Domenico Russo, Bivongi RC, 03-11-2006

Ciao Paolo,  sottoscrivo il tuo appello  e ti sono vicino leggo sempre le tue
email, purtroppo non sto lavorando e non posso contribuire economicamente
... spero non ti incazzi ma sai  dico quello che penso ed ho trovato assurdo
che il Manifesto vi abbia fatto pagare l'appello... per tutta la tua lotta ed
ora per un diritto primario , con questo non vuol dire sia una scelta
sbagliata anzi...ogni mezzo per  raggiungere le masse e renderle coscenti ben
venga, anche se questa coscenza e gravissima reponsabilità la deve assumere
chi in nome di immondi poteri e oscure guittezze sta portando avanti
quest'ulteriorereiterata ed ignobile Tortura.
Giuseppe Bigo, 03-11-2006

Sottoscrivo l'appello, e lo estendo, affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad un intervento chirurgico per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio condotto uditivo e nella calotta cranica.
Non vedo motivo di negargli questa libertà anche perchè l'operazione potrebbe avvenire appunto "con tutte le garanzie del caso".
Paolo Cecchi, professore associato, Università di Bologna 03-11-2006

Solidarietà incondizionata - Avv.Giovanna Limpido, Napoli, 03-11-2006

Caro Compagno,
come stai? Tieni duro ti siamo vicini e per quel che ci è possibile stiamo
cercando di estendere la solidarietà.
Un abbraccio e a presto
Saluti comunisti
Giorgio Riboldi( L'Altra Lombardia SU LA TESTA) 03-11-2006

Sottoscrivo l'appello, e lo estendo, affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad un intervento chirurgico per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio condotto uditivo e nella calotta cranica. Non vedo motivo di negargli questa libertà anche perchè l'operazione potrebbe avvenire appunto "con tutte le garanzie del caso". Davide Federici, pubblicista e addetto stampa Venezia 03-11-2006

Aderisco all’appello per Paolo Dorigo
fraterni saluti libertari.
Robertino Barbieri
Asciano Pisano (Pi)  02-11-2006

 

 

Intervento di Aurelio Fabiani, consigliere comunale di Spoleto del Movimento per il PC dei Lavoratori

SOLIDARIETA' A PAOLO DORIGO. CONTINUARE LA BATTAGLIA DI VERITA' E DI GIUSTIZIA PER CUI IL CONSIGLIERE BRIGUORI SI INCATENO' DAVANTI AL CARCERE DI MAIANO.
Aurelio Fabiani Consigliere Comunale Spoleto Movimento per il PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI
Intendo pubblicamente sottoscrivere l'appello lanciato, da molte personalità, tra le quali l'avvocato Trupiano, il senatore Russo Spena e il deputato Francesco Caruso, perchè a Paolo Dorigo, nostro "concittadino", (concittadino perchè si può appartenere ad una città perchè ci si è nati, perchè ci si è costretti ad immigrare a causa della miseria, o perchè ci si è costretti a stare a causa di un processo illegittimo che ti imprigiona ), giunto al 45
° giorno di sciopero della fame per avere il diritto di operarsi all'estero per rimuovere i corpi estranei che da sempre denuncia essere presenti nella
sua scatola cranica e che recenti esami hanno chiaramente individuato. Questo diritto nonostante che, come indica l'avvocato Trupiano, non ci siano più ragioni ostative alla possibilità di recarsi all'estero, viene negato. Per questo Paolo ha intrapreso di nuovo un'azione molto rischiosa per la propria integrità fisica. Sento perciò il dovere di porre la mia firma accanto a quella di tanti altri per sollecitare le autorità competenti a restituire a Paolo Dorigo un diritto che gli appartiene e che oggi è negato. 05-11-2006

 

LETTERA APERTA DEL 22 NOVEMBRE DELL'AVVOCATO TRUPIANO AL SEN.RUSSO SPENA
Il 20 ed il 21 novembre hanno costituito forse il colpo di grazia per chi ha ordito l'occulta regia che ha permesso prima la condanna a 13 anni e 6 mesi di Paolo Dorigo per l'oramai celebre <pseudo attentato> contro la base Usaf di Aviano (da dove, piuttosto e senza il "pseudo", sono partite centinaia e centinaia di missioni anglo-americane, ed anche italiane, che hanno rovesciato su inermi cittadini migliaia di bombe di ogni genere, anche proibito), e poi, una volta detenuto, l'immissione vigliacca nel suo cranio di sofisticatissime microspie in grado perfino di leggerne il pensiero e di tenerlo sotto costante tortura.
Una prima infausta notizia per i torturatori la si ebbe nel marzo del 2005, allorquando chiesi ed ottenni dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia la concessione degli arresti domiciliari per sopravvenuta malattia.
La seconda è del febbraio del 2006 allorquando chiesi ed ottenni prima la sospensione della pena e poi che la Corte di Appello di Bologna (competente per la revisione) sollevasse questione di legittimità costituzionale dell'art. 630 lett.a) c.p.p. nella parte in cui non annovera le sentenze della Corte Europea quale titolo per procedere direttamente alla revisione delle sentenze di condanna pronunciate dai Tribunali nazionali.
Ora, ancora Bologna ha inferto un duplice doppio colpo a questi signori.
La stessa Corte di Appello felsinea ha, infatti, sancito che Paolo Dorigo, contrariamente a quanto afferma il Questore di Venezia, non necessita di alcuna autorizzazione per espatriare, in quanto è persona assolutamente libera e, quindi, un'autorizzazione ad acta costituirebbe una limitazione della sua libertà che la riferita Autorità Giudiziaria non ha inteso, al contrario, sottoporre a limite alcuno.
Da qui il "non luogo a provvedere" della Corte sull'istanza del Questore, che è pure il motivo per il quale non volli presentare nessuna istanza del genere alla Corte (ed ho avuto ancora una volta ragione), bensì predisposi ed inoltrai a Paolo copia della istanza da presentare, cosa che ha fatto, direttamente in Questura onde ottenere una nuova carta di identità senza l'obrobriosa dicitura "non valida per l'espatrio".
E' chiaro come tale documento, dopo la nuova ordinanza dei Giudici di Bologna, serva essenzialmente per i controlli nel paese estero, giacchè in ogni momento Paolo dovesse espatriare non commetterebbe alcun reato. Eppure, serve.
Altra brutta notizia promana dal Gup presso il Tribunale di Bologna che appena ieri ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Paolo, che, così, merito alla collega Marina Prosperi, è stato prosciolto dall'accusa di istigazione a delinquere, relativamente ad un volantino che egli stesso, allora detenuto, consegnò al Tribunale del Riesame di Bologna ed in cui il S. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bologna, Dott. Giovagnoli, in un primo momento ravvisò gli estremi del reato di apologia, salvo essere stata modificata l'originale imputazione in quella, più grave, di istigazione a delinquere, ad opera di altro S. Procuratore nell'udienza del 13 luglio scorso.
Nell'uno, come nell'altro caso, si è voluta estrapolare una frase dal suo contesto generale che, comunque, un Tribunale della Repubblica appena ieri ha sentenziato che non costituisce l'invocato reato.
Fatto sta, Senatore, che Paolo Dorigo, mentre ti scrivo è al 62.mo giorno di sciopero della fame e tu sai anche il perchè.
Vuole, dopo i ripetuti rifiuti in patria, semplicemente recarsi all'estero per farsi espiantare dal cranio dei minuscoli oggetti che, però, una volta venuti alla luce, faranno il giro del mondo e faranno si che il manicomio verrà a gran voce reclamato per chi glieli ha messi!
Egli, comunque, è persona totalmente libera, esattamente come me e te, ed ha il diritto di dimostrare al mondo intero come il Paese di Cesare Beccaria sia non più fabbrica del diritto, bensì fabbrica di morte, di peste!
Solo chi ha paura ed interesse che ciò non venga a galla si è ostinato in tutti i modi a che ciò non venga provato, laddove, in caso contrario, avrebbero fatto a gara ad assencondarlo, pur di gettargli fango addosso, e tu questo la sai benissimo dal momento che, a parte tutto ciò che hai fatto per Paolo, e che è nella memoria e nella coscienza di tutti, hai scritto pure la prefazione al libro "La tortura nel bel paese", si quel libro che in parecchie patrie galere, a cominciare da Biella, è stato censurato e sequestrato.
Cosa mi riprometto, quindi, nello scriverti?
Senatore, io mi appello a te affinchè questa gente, che evidentemente non è sazia degli oltre 12 anni che gli hanno fatto passare in galera combinandogliene di tutti i colori, abbia finalmente un volto ed un nome.
Io mi appello a te affinchè tu possa presentare un'interrogazione a risposta scritta a chi di competenza per conoscere quali siano stati i motivi per cui il Questore di Venezia, che pur è uomo di legge ed acculturato, ha di colpo smarrito ogni nozione sulle misure di sicurezza, tanto da chiedere lumi alla Corte di Appello di Bologna su materia di sua eslusiva competenza.
Io mi appello a te affinchè chi di competenza mi dica come e perchè è possibile mutare la contestazione di un reato, solo a depenalizzazione avvenuta del primo, e se, piuttosto, se istigazione a delinquere era, perchè essa non gli è stata contestata ab origine, e se in ciò non si ravveda il reato di omissione in atti di ufficio, e, per finire, per sapere perchè le Procure di mezza Italia hanno puntualmente proposto l'archiviazione di tutte le dettagliatissime denuncie sporte da Dorigo, ed in ciò puntualmente esaudite da altrettanti Gip, mentre ad un potere dello Stato, ad un Questore, viene concesso impunemente di "ignorare" la legge.
E non ho mai dimenticato, diciamo, la particolare "solerzia" con cui tutte le istanze presentate da Paolo, appena scarcerato ed ancora in regime di domiciliari, sono state rigettate dal Magistrato di Sorveglianza di Venezia, finanche quella in cui egli chiedeva di poter espletare, e gli fa onore, il servizio sociale di netturbino.
Io ti chiedo, Senatore, ed ho concluso, di voler far luce e chiarezza su tutto ciò, confidando nella tua particolare sensibilità verso la tematica del rispetto dei diritti umani.
Anche io sono stato carne da macello, sai a cosa mi riferisco e sai pure quanti Tribunali della Repubblica mi hanno assolto in via definitiva.
Forse per me, dopo questo appello, scatterà una nuova azione penale, per calunnia o quant'altro, e che ben venga se ciò gli consentirà di sopravvivere, saprò come difendermi.
Se avrò un segnale in tal senso conto di farlo recedere dal suo sciopero della fame.
Confido in te.
Sinceramente.
Vittorio Trupiano

AGENZIE
ADN KRONOS, AGI, ANSA del 22-11-2006
BIAGI: PARLO' DI AZIONE RIVOLUZIONARIA, DORIGO PROSCIOLTO
(ANSA) - BOLOGNA, 22 NOV - Paolo Dorigo, ex militante di Autonomia Operaia e
Lotta Continua, accusato di apologia di reato ed istigazione a delinquere
per aver diffuso nell'aprile del 2002, durante un'udienza a Bologna, un
volantino con un riferimento all'omicidio del professor Marco Biagi, e'
stato giudicato ieri dal Gup bolognese Andrea Scarpa, che ha deliberato
''sentenza di non luogo a procedere perche' il fatto non sussiste''. Ne ha
dato notizia l'avv.Vittorio Trupiano del Foro di Napoli che con la collega
Marina Prosperi di Bologna difende Dorigo.
Dorigo aveva diffuso un volantino nel carcere di Biella e l'aveva anche
consegnato al Tribunale del Riesame di Bologna il 3 aprile del 2002. Nel
volantino, fra l'altro, c'era scritto, secondo quanto riporta il legale
nella sua nota: ''viva la lotta armata per il comunismo... lo stato borghese
non potra' fermare la lotta di classe che e' madre di ogni rivoluzione... e'
per questo che esplicito in questa sede il mio sostegno politico
all'offensiva rivoluzionaria... con l'azione rivoluzionaria contro Biagi,
riformatore al servizio degli interessi della borghesia imperialista''.
Secondo il pm Paolo Giovagnoli di Bologna Dorigo aveva fatto ''apologia
dell'instaurazione violenta della dittatura di una classe sociale
sull'altra, per la soppressione violenta di una classe sociale e comunque
per il sovvertimento degli ordinamenti economici o sociali costituiti nello
stato''. Alla udienza del 13 settembre scorso, su richiesta dell'accusa, era
stato contestato a Dorigo anche il reato di istigazione a delinquere.
Di diverso avviso, spiegano i difensori, il Gup. ''E' un documento
complesso - ha spiegato l'avv.Prosperi - di tante pagine, che esprime
analisi e valutazioni e che per noi non e' idoneo a configurare il reato di
istigazione, ma neanche di sostegno al delitto''.
Paolo Dorigo, 47 anni, fu condannato a 13 anni e mezzo per un attentato alla
base Usaf di Aviano, attribuito alle Br, del quale si e' sempre proclamato
estraneo. Dopo diversi anni di carcere, l'imputato ha ottenuto la liberta'
provvisoria nel marzo 2005. Dal 13 marzo di quest'anno ha avuto la
sospensione della pena su decisione dei giudici di Bologna. Il suo caso
giudiziario e' controverso. Dorigo ha sempre criticato di essere stato
condannato senza avere potuto confrontarsi in aula con chi lo accusava, e
per questo si e' rivolto alla Commissione europea dei diritti dell'uomo che
nel 1998 ha accolto i suoi rilievi. A marzo la Corte d'Appello di Bologna ha
sollevato una questione di legittimita' costituzionale alla Consulta
relativamente alla revisione del procedimento a carico di Dorigo. Sulla
vicenda e' intervenuto piu' volte anche il Comitato dei ministri dell'Ue,
deplorando che il codice di procedura penale italiano non consenta la
riapertura delle procedure, come chiede una sentenza della Corte europea di
Strasburgo. (ANSA).
BNT 22-NOV-06 16:06 NNNN


TERRORISMO: PAOLO DORIGO ASSOLTO PER APOLOGIA DI REATO =
(AGI) - Napoli, 23 nov. - Paolo Dorigo, libero da febbraio per decisione
della Corte d'Appello di Bologna che ancora deve esprimersi sulla richiesta
di revisione del processo a suo carico per l'attentato nella base americana
di Aviano del 1993, e' stato assolto dall'accusa di apologia di reato e
istigazione a delinquere. La sentenza e' stata emessa dal gup Andrea Scarpa
del tribunale emiliano e riguarda la diffusione di un volantino nel carcere
di Biella in cui Dorigo e' stato detenuto. (AGI) Lil 221530 NOV 06 NNNN



BOLOGNA: ACCUSATO DI APOLOGIA PER UN VOLANTINO, PROSCIOLTO PAOLO DORIGO =
DURANTE PROCESSO SI ERA AGGIUNTA ANCHE ACCUSA ISTIGAZIONE A DELINQUERE
Bologna, 22 nov. - (Adnkronos) - E' stato prosciolto ieri dal Gup del
Tribunale di Bologna con la piu' ampia delle formule, Paolo Dorigo, accusato
di apologia di reato e istigazione a delinquere per un volantino diffuso nel
carcere di Biella e in cui c'era scritto, tra l'altro, ''viva la lotta
armata per il comunismo... lo stato borghese non potra' fermare la lotta di
classe che e' madre di ogni rivoluzione... e' per questo che esplicito in
questa se il mio sostegno politico all'offensiva rivoluzionaria... con
l'azione rivoluzionaria contro Biagi, riformatore al servizio degli
interessi della borghesia imperialista''. Lo riferisce l'avvocato del Foro
di Napoli Vittorio Trupiano, che insieme al legale del Foro di Bologna
Marina Prosperi, ha curato la difesa di Dorigo.
Secondo il pm, Dorigo con quel volantino faceva apologia della instaurazione
violenta della dittatura di una classe sociale sull'altra, per la
soppressione violenta di una classe sociale e per il sovvertimento degli
ordinamenti economici o sociali. Dorigo fu accusato poi anche del reato di
istigazione a delinquere. Ieri il Gup ha accolto la tesi del collegio
difensivo di Dorigo deliberando sentenza di non luogo a procedere perche'
''il fatto non sussiste''.
(Sci/Col/Adnkronos) 22-NOV-06 14:20 NNNN


NOTA: LA POSIZIONE DELL'AVVOCATO TRUPIANO E DI MOLTI ALTRI DI ALLEGGERIMENTO DELLA VALENZA MILITARE DELL'OPERAZIONE DI AVIANO DEL 2-9-1993 RIVENDICATA DALLE BR CLANDESTINAMENTE E PUBBLICAMENTE IN PROCESSO, NON RIFLETTE QUELLA DI PAOLO CHE NE HA SEMPRE DIFESO POLITICAMENTE E PUBBLICAMENTE MODALITA' ED EFFETTI POLITICI OTTENUTI, SENZA PERALTRO ALCUNA VITTIMA, CON L'USO DI ARMI DA FUOCO E DA GUERRA (SECONDO LA SENTENZA DI CONDANNA)