VOGLIAMO
LA VERITA' SULLA TORTURA TECNOLOGICA
ROMA
28 NOVEMBRE 2006
MANIFESTAZIONE
DI SOLIDARIETA' CON PAOLO DORIGO E CON TUTTE LE VITTIME
LA
TORTURA TECNOLOGICA
"Tortura tecnologica" è un termine
non scientifico per designare diverse forme di
violenza, eseguite con strumenti
talmente sofisticati da non essere credute vere dalla
coscienza
comune.
ASSOCIAZIONE VITTIME ARMI
ELETTRONICHE-MENTALI
L'AVae-m, Associazione Vittime
armi elettroniche-mentali, raggruppa 30 casi analizzati
come vittime in Italia di queste
torture.
L'AVae-m ha diffuso pubblicamente
numerose prove riguardanti le vittime censite, ma
ciò si è verificato, anche nei
casi più eclatatanti, nel totale silenzio mediatico.
Le vittime censite dall'AVae-m
denunciano, in grandi linee, due principali diverse
forme di
tortura:
1)CONTROLLO
MENTALE
Il controllo mentale viene attuato
attraverso l'intrusione nella scatola cranica, ma
anche in altre parti del corpo, di
minuscoli strumenti ad alta tecnologia, siano essi
microelettrodi o microchip, che
riescono ad intercettare le frequenze emesse dal
cervello. Dopo alcuni anni da
questa microintrusione, i tempi sono abbastanza simili in
quasi tutte le vittime, avviene
l'interazione tra il cervello e gli strumenti, che
permette
il controllo del pensiero e la
trasmissione di segnali audio-video o di stimoli di ogni
natura. Tutte le vittime di questa
forma di tortura sono state dichiarate sane di mente
da psichiatri
qualificati.
2)INTERAZIONE A
DISTANZA
Si tratta della trasmissione di
stimoli, dolori e sensazioni a distanza con strumenti
generalmente molto più semplici
rispetto a quelli usati per il controllo mentale. Si
tratta di armi laser o di
ultrasuoni, del tipo di quelle utilizzate nella "battaglia
dell'aereoporto" a Baghdad o dai
dottori
per scigliere i calcoli o nelle
metropoli per scacciare gli stormi di uccelli, reperibili
anche in alcuni siti internet
americani.
Le vittime di questi abusi
denunciano di sentire forti fitte o intense trasmissioni
di
calore che disturbano la loro
giornata ed impediscono una vita "normale".
LE AMMISSIONI DI
CLINTON
L'ex presidente degli Stati Uniti
d'Amercia Clinton ha ammesso nel 1994, in risposta
alle denunce del Comitato dei
sopravvissuti degli esperimenti di controllo mentale su
esseri umani , l'esistenza di
queste forme di violenza e chiese scusa alle vittime.
In Italia c'è l'ammissione di
queste forme di tortura nel libro Le nuove guerre,
pubblicato nel 2001 dalle edizione
Rizzoli - BUR, di Rapetto, tenente colonnello della
Guardia di Finanza comandante
del
gruppo anticrimine e tecnologico,
e Di Nunzio, capo ufficio stampa della BNL e
consulente delle strategie di
comunicazione dello Stato Maggiore dell'esercito,
ammettono l'esistenza di queste
forme di armi tecnologiche.
IL CASO
DORIGO
Paolo Dorigo è uno dei fondatori
dell'AVae-m. E' stato arrestato nel 1993 per un
attentato delle BR alla base
statunitense di Aviano. Il processo con il quale è stato
imprigionato per 13 anni si è
svolto in totale illegalità poiché alla difesa non è stata
garantita la facoltà di
controinterrogare il coimputato testimone dell'accusa. Per
tanto
il 9 settembre del 1998 la Corte
europea dei diritti dell'uomo intimò alla giustizia
italiana la sua immediata
scarcerazione. Malgrado ciò Paolo è rimasto in galera fino
al
marzo del 2005 e poi ai
domiciliari per un altro anno, quando il 13 marzo 2006 la
Corte d'Appello
di
Bologna ha decretato la sua
scarcerazione.
LE TORTURE SUBITE DA
DORIGO
Paolo Dorigo è vittima di
controllo mentale, come dimostrano le TAC che ha prodotto
dopo essere stato scarcerato. In
esse, come in altre vittime, sono ritratte evidenti
immagini di oggetti non
identificabili con nulla di naturale. Questi minuscoli
corpi
estranei somigliano eminentemente
a quelli di Larsson, un noto caso internazionale.
Dorigo denuncia di essere stato
vittima di intensi bombardamenti ormonali e di essere
ancora vittima di insulti e
procazioni uditive che solo lui riesce a percepire, episodi
che
continuano a verificarsi durante e
dopo la sua carcerazione.
Paolo Dorigo non ha alcuna
malattia psichica, come hanno certificato, oltre allo
psichiatra di parte, anche il
perito della Procura di Livorno e lo psichiatra del carcere
di
Spoleto
55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA
FAME
Paolo Dorigo chiede che questi
oggetti vengano estratti, così da dimostrare tutta la
verità su quanto
denuncia.
Pertanto è in sciopero della fame
da 55giorni, mettendo in serio pericolo la sua salute.
L'avvocato Vittorio Trupiano, noto
difensore di molti compagni vittime della
repressione e militante contro il
regime carcerario di segregazione 41bis, ha trovato
una clinica dove poter operare
Paolo, ma la Questura di Venezia sta di fatto
impedendo
l'espatrio.
FACCIAMO APPELLO PER UNA
MANIFESTAZIONE A ROMA IL 28 NOVEMBRE CONTRO
QUESTA
VERGOGNA:
-PER CHIEDERE TUTTA LA VERITA'
SULLE TORTURE TECNOLOGICHE
-PER DIFFONDERE PUBBLICAMENTE LE
PROVE DEL CONTROLLO MENTALE
-PER INCONTRARE ALCUNE VITTIME E
ASCOLTARE LE LORO STORIE
-PER CHIEDERE ALLA QUESTURA DI
VENEZIA L'IMMEDIATO ESPATRIO PER DORIGO
(NELLA DISGRAZIATA IPOTESI CHE
QUESTO NON FOSSE ANCORA STATO
CONCESSO)
ESPRIMIAMO INOLTRE LA PIU' TOTALE
E INCONDIZIONATA SOLIDARIETA' A PAOLO
DORIGO PER LA LOTTA CHE STA
FACENDO A SERIO RISCHIO PER LA SUA VITA.
55 GIORNI DI SCIOPERO DELLA FAME
NON SONO UNO SCHERZO, UN ABBRACCIO A
PAOLO E A TUTTE LE VITTIME DI OGNI
FORMA DI TORTURA !
UN ABBRACCIO A TUTTI I PRIGIONIERI
E A TUTTI GLI SFRUTTATI E GLI OPPRESSI
DELLA TERRA
!
Coordinamento di Lotta contro
le torture tecnologiche e carcerarie
Associazione Vittime armi
elettroniche-mentali
15-11-2006
Per info e adesoni
348-4727342
COMUNICATO
N.85
22-9-2006
premessa
E’
ora e tempo, di dare delle risposte chiare nella società civile e non solo da
parte del proletariato rivoluzionario e dei settori avanzati della classe
operaia, circa il fatto che la mediazione sociale corrispondente ai rapporti
sociali dati dalla lotta di classe, non è percorribile se la Carta
Costituzionale, in particolare nell’ambito del diritto al lavoro, alla casa,
alle libere e proprie opinioni ed espressione delle stesse, alla vita e dignità
dei prigionieri, alla segretezza della corrispondenza dei cittadini e comunque
al rispetto del diritto di notifica di ogni sequestro da parte di qualsiasi
autorità, alla salute e condivisione delle scelte terapeutiche, non viene
rispettata ed anzi viene calpestata.
Nei
15 anni e 10 mesi di detenzione che ho scontato con condanne lecite ad un solo
anno di detenzione, e negli ultimi 12 anni e 5 mesi di detenzione scontata
(1993-2006), ho fatto ricorso alla forma di lotta dello sciopero della fame, a
parte per brevi periodi per soli motivi di solidarietà (1985, 2000, 2001) con
altri prigionieri, unicamente per combattere la tortura in carcere o per
ottenere la dovuta rassegnazione in sezioni carcerarie ove vi fossero altri
rivoluzionari (1999, 64 giorni). Non a caso la Dichiarazione di lotta e di
solidarietà del 12 maggio 2002 coincide con l’inizio della tortura tecnologica
del controllo mentale ai miei danni e ai danni di chi mi vuol bene e me ne ha
voluto e del movimento proletario nel suo complesso stante la gravità dei mezzi
usati.
Dal
maggio 2002 ad oggi ho compiuto numerosi scioperi della fame, una serie, di una
settimana al mese, fino all’inizio del 2004, per chiedere sin da allora
l’abolizione del 41 bis, del 4 bis, del 14 bis O.P., il diritto al rispetto
della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (formalmente ancora in corso di
accettazione dopo 8 anni, da parte dei boie al potere), la legiferazione contro
la tortura in tutte le sue forme (idem), ed altri diritti.
Nel
2003 e 2004 ho compiuto 3 lunghi scioperi della fame (53, 54, 70 giorni), per
ottenere unicamente esami clinici in ospedali civili esterni, che in carcere mi
venivano legati.
Nella
mobilitazione proletaria che seguì, fu principale la rivendicazione della mia
liberazione, ma riconoscendo le mie denunce e diffondendone la
Controinchiesta. Invece,
nonostante il chiarissimo appello di mio padre andato in onda in tutti i
telegiornali in cui dichiarava di credere alle mia denunce sulle torture
tecnologiche, le mobilitazioni borghesi ed opportuniste fecero ogni sforzo
per cauterizzare il danno politico derivante dalla lotta portata avanti con il
movimento proletario ed il Soccorso Rosso Proletario, limitando nei media e
nella pubblicistica ed in iniziative non con me concordate, la questione ad una
mia presunta “innocenza” processuale. Posto che ho sempre dichiarato invece di
condividere idealmente scopi e mezzi della azione antimperialista contro la base
USAF di Aviano del 2-9-1993, la questione della mia lotta non era la sentenza
CEDU (la moneta con cui lo Stato italiano pensava di ripagare la cessazione
della mia lotta era la “grazia”, rifiutata chiaramente al boia Castelli, ben
noto per le sue decantazioni degli “hotel” carcerari, non a caso dopo una visita
al lager di Buoncammino a Cagliari) ma la tortura con cui mi si impedisce di
vivere normalmente pur detenuto ed anche ora, da “libero”, del controllo mentale
e tecnologica a distanza. Tortura che denunciavo essere inferta anche a numerosi
altri detenuti, che spesso vengono poi psichiatrizzati o spinti al suicidio,
come è accaduto per Vincenzo Olivieri a Spoleto il
21-7-2005.
1.
Le
prove di quanto denunciavo sono poi arrivate, in particolare oltre che da
referti di analisi non ancora chiarite (formula leucocitaria con numerose
anomalie, linfonodo alla tiroide, ecc.), ma soprattutto, a fronte di regolari
diagnosi su esami EEG e potenziali evocati, da due TAC, effettuate presso gli
esami di Dolo e Mestre, il 16-9-2005 e il 3-11-2005.
Ora
mio padre è morto, e questo sciopero della fame, motivabile sin dal novembre
2005, posso iniziarlo finalmente.
2.
Le
risultanze delle due TAC sono chiarissime, ma la medicina radiologica italiana
non le intende evidenziare.
Gli
episodi di latitanza giudiziaria e medica sono talmente tanti e significativi da
meritare un’altra denuncia, ma questa sarà opportuna allorquando le prove
saranno inconfutabili. I magistrati della “Repubblica” ostaggi o complici dei
servizi carcerari e militari, archivierebbero anche quella come la cinquantina
di altre mie denunce, alcune comprendenti gravissime ipotesi e fatti
certi.
VEDIAMOLI:
prima
della scarcerazione
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SULE
LASTRE 2003 CONSEGNATECI DOPO LA RMN DEL 28-2-2003 A
SPOLETO
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1
radiologo di Foligno consultato dall’avvocato Favini non intendeva refertare la
natura delle tre sagome da me indicate. L’esame era stato chiesto dal Magistrato
di sorveglianza al medico del carcere senza che costui indicasse al radiologo
spoletino che la RMN era effettuata per ricercare eventuali corpi estranei e
senza mezzi di contrasto. Le scansioni nei tre sensi di lettura, erano
effettuate a distanza di 6-8-10 mm l’una dall’altra.
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1
radiologo di Napoli ed una clinica medica privata consultato dall’avv. Trupiano
di Napoli, dopo una sua iniziale disponibilità a ricoverarmi per effettuare
esami di radiologia nucleare, ritirava la disponibilità.
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§
§
Sulle
lastre del 2003 va detto che successivamente nel novembre 2005 le sagome che
evidenziavo in 1 caso su 3 sono state giudicate “non conosciute ed
identificabili” da un primario ORL.
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nel
settembre 2003 il medico chirurgo e psichiatra nel carcere di Secondigliano,
Comite Mascambruno, perito di parte, relaziona sulla troppo semplice asserzione
che le mie siano follie e sulla necessità di fare gli ulteriori accertamenti
(uditivi, eeg, potenziali evocati, sangue, tac con mezzi di contrasto e senza,
ecc.)
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nel
giugno 2004 il medico legale di VENEZIA dr.F.Franco (purtroppo ora in pensione,
incaricato dal compianto avv.Battain), chiede di rifare gli accertamenti
cerebrali radiologici perchè c'è qualche punto da verificare
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Nonostante
le sue promesse di concedermi gli esami medici richiesti da Comite e da Franco,
il Magistrato di sorveglianza di Spoleto fa passare un anno tra il giugno 2003 e
il giugno 2004 prima che si possa prendere delle decisioni su questi
accertamenti, e non da parte sua, che a quel punto ritira la competenza, ma del
Tribunale di sorveglianza. Curiosamente, il Magistrato di sorveglianza di
Spoleto, pensando che io avessi “fiducia” nelle istituzioni, asserisce in
udienza che ha accertato “che i carabinieri non c’entrano” !!! Gli accertamenti, promessimi in ospedali
pubblici, che effettuano, sono solo l’esame dell’equilibrio ed EEG nell’agosto
2004. Questi escludono miei problemi di equilibrio di alcun genere (dr.ssa
Brozzi) ed escludono anomalie EEG ed attività microelettriche cerebrali
(cartella clinica carceraria). Si tenta quindi di ricoverarmi in centro clinico
di Pisa (rifiuto, 6-9-2004), e quindi, per costringermi poi a cessare lo
sciopero della fame, di trasferirmi anziché in ospedale civile a Spoleto,
come era noto sarebbe accaduto (appunti e carteggi di mio padre, novembre
2004) ai sig.ri Letta e Prodi, nel carcere delle Vallette di Torino,
città ove ero stato operato nel 1996 con l’innesto di elettrodi atti al
controllo mentale della mia persona.
Evidentemente
il DAP comando delle carceri nelle mani dei generali e procuratori
antiterrorismo ed antimafia nel 1977-1986 e dal 1999 in poi, conta più del
governo e dell’opposizione messi insieme.
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Gli
accertamenti di capelli e saliva in possesso di Comite non mi sono mai arrivati,
comnunque non si è trattato per motivi economici, di accertamenti genetici atti
a stabilire la eventuale presenza di isotopi radioattivi permanenti nel mio
sangue.
dopo
la scarcerazione
Gli
accertamenti effettuati dopo la scarcerazione:
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hanno certificato acufeni e copribilità
del “disturbo” (Ospedale di Treviso) solo a particolari frequenze (110-120
dB)
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certificano
anomalie nel sangue da verificare meglio, ma senza termini conclusivi
(immunologa Dolo)
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ricercano
circa linfonodo non tumorale nella tiroide di 1 cm circa, mentre un corpo non
linfonoideo sempre nel collo si eclissa prima della eco al collo precedentemente
ritardata.
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Le
due TAC effettuate nelle aree uditive, rocca-mastoide, nuca, con scansioni di 1
mm di distanza cadauna, senza (16-9-2006) e con (3-11-2006) mezzo di contrasto,
permettono in entrambi i casi di individuare circa 22 corpi estranei di circa 1
mm cadauno quasi tutti circolari i cinque punti diversi del capo. Si tratta dei
dischi contenenti le immagini delle lastre, zoommabili e visibili in diverse
modalità, che vengono mostrati a numerosi medici
radiologi.
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Innanzitutto
(settembre 2005, ripreso da Liberazione) il medico chirurgo di fiducia
dr.Stevanato certifica un corpo estraneo nel condotto uditivo. Incontra due
medici radiologi in due diversi momenti, in un caso passa un pomeriggio in
ospedale a scartabellare lastre e manuali di anatomia, ma questo radiologo, pur
preoccupato e convinto non si tratti di parti anatomiche, non accetta di
scrivere un referto; analogamente un altro medico radiologo, che scambia il dato
di radio opacità per una possibile calcificazione (orecchio); ma non vedono le
altre sagome, cosa che evidenzio successivamente io. Infatti il dr.Stevanato era
rimasto colpitissimo già da quello evidenziato nell’orecchio dallo stesso
tecnico radiologo di Dolo, che contrariamente al medico repertante, intese
segnalare due volte al medico questa strana presenza.
§
§
§
§
Il
dr.Stevanato reperisce la disponibilità di un primario ORL; la visita
avviene nel suo reparto ORL di Mirano, in autunno, effettua un controllo del
condotto sinistro in particolare, riscontrando una cicatrice proprio sopra il
punto in cui vi è la presenza del corpuscolo tondo radio opaco di 1 mm. Si dice
disposto ad operarmi, ma dopo il suo ritorno da un convegno medico, sostiene che
quella parte è troppo delicata, che vi passano troppi nervi, che non se la
sente. Nell’esame, esclude il corpuscolo sia un osteoma. Tre medici presenti
durante la conferenza a Perugia del 26 aprile 2006, mi hanno detto invece che in
quel punto non vi è un particolare pericolo per una operazione del genere,
perché l’oggetto si trova 4 mm sottocute. Alla fine di dicembre 2005, il
viceprimario di neurochirurgia di Mestre si dice impossibilitato ad operarmi
l’orecchio, perché dovrebbe “staccarlo interamente” !!! Da notare che l’incontro
era stato preparato dal sig.Aiello, che si era dato disponibile ad aiutarmi,
quando ancora non conoscevo i suoi trascorsi più recenti (vertenza Galileo di
Marghera), in nome della sua amicizia con mio padre (che invece l’aveva
conosciuto solo recentemente per una intervista; questo sig.Aiello,
successivamente, mi “procurava” la possibilità tramite un radiologi
dell’ospedale di Mestre, di rendere inerti tramite una TAC speciale, i mezzi
ricetrasmissivi usati nella tortura. Studiando la questione, ho saputo, ed il
dr.Stevanato che ne ha parlato con questo radiologo non me lo ha negato, che
questa “TAC speciale” rincoglionirebbe chiunque, lo priverebbe di molte capacità
intellettive. Inutile dire che i rapporti con questo signore sono sorti e
cessati senza alcuna condivisione specifica dato che, come altra persona ha
avuto a che dirmi, “vuoi risolvere il problema” (senza clamore) “o fare il
martire ?”. In altri tempi avrei gonfiato la faccia a chiunque per una frase del
genere, oggi non lo faccio solo perché debbo portare fino in fondo questa storia
di merda, dove la merda è tutta LORO.
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Successivamente
al gennaio 2006, quando denuncio tutti gli elettrodi, e non solo quello
dell’orecchio, ottengo silenzi ancora maggiori da tutte le autorità e persone di
rilievo cui mi riferisco, nel frattempo debbo aiutare mio padre morente
(deceduto il 1 luglio 2006). In particolare, a parte il Sen.Russo Spena, che mi
ha sempre riscontrato, la grande solidarietà che ho avuto da compagni di tutta
Italia, in particolare i compagni maoisti, anarchici, diversi centri sociali,
radio libere, circoli di base del prc, ma non certo solo loro, con assemblee in
quasi 20 città, non ha impedito che
si siano dati concomitanti e strani silenzi su questa mia
lotta:
1.
1.
1.
1.
Carc
ed altri gruppi revisionisti e neorevisionisti ed opportunisti italiani (che in
alcuni casi si erano pur battuti per la mia scarcerazione)
2.
2.
2.
2.
C.P.T.,
Antigone (Palma)
3.
3.
3.
3.
Radicali
4.
4.
4.
4.
Comune
di Venezia (volevano farmi lavorare da schiavo in qualche cooperativa, questo
era il loro “reinserimento” in una città che ho abbandonato già nel 1992, e
tutto questo per non dire nulla di ciò che denuncio), personalità,
ecc.
5.
5.
5.
5.
Rodotà
6.
6.
6.
6.
ecc.
ecc.
·
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·
·
nell'aprile
- maggio 2006 una avvocata civilista di Mestre contatta separatamente 3
radiologi, due nel veneziano ed uno a Padova, i quali, anche dietro offerta di
compenso per refertare quello che ritenevano corretto, rifiutano di refertare;
nel primo caso l'incertezza sugli oggetti ed i "pareri" di suoi colleghi
"potrebbero essere calcificazioni" (ma la radio-opacità delle sagome riscontrate
non esclude per questo la presenza di corpi estranei radio-opachi), nel secondo
caso la paura ("ho figli"), nel terzo caso una dichiarazione contraddittoria che
pur ci sarebbe stata utile se refertata: non sono parti anatomiche, però (quelle
più numerose a grappolo) "non è possibile che siano state inserite
chirurgicamente nella nuca senza forare il cranio" (errore perchè inseribili per
via nasale o dietro l’orecchio, dove peraltro ero ustionato nel 1996, a sinistra
e destra), "quindi non si potrebbe trattare di microchip". Anche se ci avesse
fatto per iscritto una refertazione del genere , smentibile sul punto, questa ci
avrebbe fatto comodo, ma anche se quest'ultimo professionista pare sia abituale
alle refertazioni consulenziali a pagamento, non ha accettato di refertare
alcunchè, nonostante peraltro le buone credenziali sociali dell'avvocata che lo
ha consultato, come negli altri due casi, SENZA uso di telefono
alcuno.
·
·
·
·
Successivamente
ho iniziato a rivolgermi all’estero, e sono in corso tentativi legali dei miei
legali affinché la Questura di Venezia revochi la propria arbitraria
comunicazione all’anagrafe del Comune di Mira dove risiedo, di non concedermi
documenti atti all’espatrio.
A
questo punto, e specie dopo la refertazione fatta in un ospedale pubblico a
Milano nel caso n.16 B.D. (sito AVae-m in Altri casi, referto del 21-9-2006), è
chiaro che la mancata refertazione di quanto riscontrabile da un asino,
elettrodi come credo o corpi estranei comunque non anatomici in numero di 22 e
dimensioni uguali in cinque diversi punti strategici (timpano, omuncolo, setto
nasale e dintorni, nuca) nella mia testa, non è casuale.
Argomenti
politici e riflessioni saranno oggetto di prossimi
comunicati.
Come
fondatore dell’AVae-m ho dato temporaneo incarico a partire da oggi a Michele
Fabiani di condurre l’associazione, pur mantenendo attività che posso gestire
anche in questa situazione di digiuno forzato, come posta elettronica e
comunicati.
Questo
comunicato va esclusivamente a membri AVae-m, compagni, giornalisti che hanno
dimostrato interesse nelle nostre denunce, e nel sito.
Ritengo
che il problema sia molto più grande della mia persona e che sia corretto che il
movimento proletario possa discuterne finalmente fino in fondo per sostenere le
mie rivendicazioni e necessità di vivere senza questa infame e merdosa tortura
24 ore al giorno, come subisco, resistendovi, da 4 anni e oltre 4 mesi a questa
parte esplicitamente, probabilmente da quasi undici anni nei
fatti.
Paolo
Dorigo, militante comunista maoista, 22-9-2006
COMUNICATO
n.86
12-10-2006
20° giorno dello sciopero della fame
n.10 (il 6° contro queste
torture)
A breve sarà resa nota
una procedura legale presa dall'avvocato di fiducia Vittorio Trupiano, sulla
base di certificazioni mediche circa le patologie conseguenti alle torture che
subisco, che lo stesso medico di fiducia non afferisce unicamente alle
conseguenze del carcere.
La situazione adesso è
quella di avere la possibilità di operarmi chirurgicamente (asportazione almeno
22 corpuscoli estranei di ca. 1 mm cadauno) e comunque di ottenere refertazioni
specifiche di natura radiologica, di cui ho dato ampia documentata spiegazione
nel comunicato n.85, MA ALL'ESTERO, stanti le latitanze documentate in
Italia.
MA LA QUESTURA DI
VENEZIA (Digos o Procura locale segretamente docent ?) IMPEDISCE AL
COMUNE DI MIRA DOVE RISIEDO, DI CONCEDERMI DOCUMENTI ATTI ALL'ESPATRIO, IN BARBA
ALLA SOSPENSIONE PENA PER APPLICAZIONE DELLA PROCEDURA DI REVISIONE PROCESSUALE,
DISPOSTA DALLA CORTE DI APPELLO DI BOLOGNA IN DATA 13.3.2006, E CONFERMATA SULLA
INCOSTITUZIONALITA' DELLE VIGENTI NORME NELLA PARTE IN CUI SONO MANCANTI DELLA
FIGURA DELLA C.E.D.U., DALLA CORTE DI CASSAZIONE IN DATA 15.7.2006.
E TUTTO QUESTO
SENZA ALCUNA PROCEDURA PENDENTE SUL MIO CAPO. PER CUI A TUTT'OGGI HO SCONTATO 15
ANNI E 7 MESI DI DETENZIONE SU 47 DI VITA, CONTRO 1 SOLO ANNO E MEZZO DI
CONDANNE DETENTIVE, DI CUI 6 MESI (AGGRESSIONE E DANNEGGIAMENTO IN CARCERE)
PASSATI CON IL RECENTE INDULTO.
CHIEDO A TUTTO IL
MOVIMENTO PROLETARIO, AI COMUNISTI, AGLI ANARCHICI, AI-ALLE COMPAGNE CHE IN
QUESTI ANNI HANNO SOSTENUTO QUESTA BATTAGLIA, DI LOTTARE CONTRO QUESTA MISURA
ARBITRARIA E FASCISTA DELLA QUESTURA DI VENEZIA, CHE COPRE CHISSA' QUALI
RESPONSABILITA' E CONNIVENZE ALLA TORTURA TUTTORA INFERTAMI.
QUESTA LOTTA NON SI
FERMERA', SENZA RISULTATI CONCRETI. LA LOTTA COLLETTIVA QUINDI DOVREBBE
CONTRIBUIRE COSI', SU UN PROBLEMA COSI' GRAVE COME IL FASCISMO TECNOLOGICO DI
STATO, A ROMPERE COSI' L'INQUALIFICABILE E SI SPERA BREVE SILENZIO MEDIATICO SU
QUESTA LOTTA, SILENZIO CHE, DOVESSE CONTINUARE, CONFERMEREBBE I PEGGIORI
SOSPETTI CHE LO STESSO MIO PADRE SIA STATO INGANNATO DA MOLTI APPOGGI OGGI
SILENTI.
Saluti
comunisti
Paolo
Dorigo
militante comunista maoista
COMUNICATO N.87
DEL 20-11-2006
Chiedo ai
compagni-e del movimento proletario, ai-alle comunisti-e, agli Uomini ed alle
Donne che hanno in odio la tortura e la ideologia della violenza (nazfascismo),
di sottoscrivere l'Appello allegato, pubblicato il 1°novembre, e di essere
presenti di persona e fisicamente, e se impossibile, con messaggi, al sit-in che
i compagni del neo-costituito Coordinamento di Lotta contro le torture
tecnologiche e carcerarie, e le Vittime ed i sostenitori della Associazione
Vittime armi elettroniche-mentali, terranno a Roma il 28 novembre
p.v.
Allego file pdf con i due testi e le sottoscrizioni sinora avutesi.
Nel pdf alla firma finale del documento per il sit-in è linkata la pagina di bilancio e resoconto delle 32 iniziative tenute collettivamente e-o personalmente da me, da parte della AVae-m, con il contributo dei compagni-e di moltissime situazioni e del SRP, cui aderisco.
Non posso smettere questo digiuno forzato ed intellettualmente fruttuoso, sino a quando non potrò essere ricoverato in una clinca che non si nasconda dietro un dito latitando ai doveri di refertazione come già indicato nel referto medico Stevanato e nei miei comunicati n.85 e 86.
(cfr. ai link:
http://www.paolodorigo.it/2006_10_Stevanato_1apag.jpg - http://www.paolodorigo.it/2006_10_Stevanato_2apag.jpg )
Ringrazio quanti hanno già dato il loro sostegno.
Ricordo che a parte alcune radio libere dai grandi gruppi economico-mafiosi dei media, solo La Nuova MestreVenezia, il Venezia e il Mestre, e l'annuncio a pagamento sul manifesto, mi sono stati comunicati avere pubblicato notizie in merito.
Evidentemente il sacrificio di un digiuno sì lungo non vale abbastanza se non è svolto in carcere o se non vi è un padre conosciuto a terrorizzare con le sue richieste del tutto pacifiche, l'estabilishment, come nel 2004.
W LA
RESISTENZA !
W LA UNITA' TRA LE LOTTE PROLETARIE OPERAIE STUDENTESCHE
DELLE DONNE E DEI CITTADINI CON LE DENUNCE CONTRO LE TORTURE E LE ABERRAZIONI
DEL SISTEMA REPRESSIVO !
NO AL MODERNO FASCISMO !
Paolo Dorigo
militante comunista marxista-leninista-maoista principalmente maoista
DUE POESIE DI GIULIO STOCCHI PER PAOLO
DORIGO
SCADENZE PROCESSUALI DI CUI SI CHIEDE LA PRESENZA A
COMPAGNI E COMPAGNE, ORGANISMI DI SOLIDARIETA’, SINCERI
DEMOCRATICI
al
63° giorno di sciopero della fame (23-11-2006)
Come è noto Paolo Dorigo,
dopo 13 anni di carcere duro, è stato recentemente
liberato grazie all’intervento della Corte Europea di Strasburgo che ha
giudicato illegittimo e illegale il processo al quale era stato
sottoposto.
Nonostante questo, a Paolo è
stato negato dalle autorità italiane competenti il nullaosta per potersi recare
all’estero a sottoporsi ad intervento chirurgico con tutte le garanzie del caso,
cosa che non è stato possibile ottenere in Italia.
Tale intervento appare
indispensabile per eliminare le conseguenze fisiche dovute a forme di tortura
elettronica e mentale che avrebbe subito mentre si trovava in carcere
*
(inserimento di corpi
estranei nel condotto uditivo e nella calotta cranica).
È una vergogna che nel
momento in cui Paolo è finalmente riuscito a trovare una clinica dove poter
estrarre questi “oggetti” e dimostrare che si tratti di microchip**, la Questura di Venezia gli
neghi di raggiungerla perché situata all’estero.
Continua quindi, con
violazione dei più elementari diritti umani, la persecuzione nei suoi confronti,
dettagliatamente descritta anche nel libro “La tortura nel Belpaese”
(ed.Malatempora).
Si invitano il Ministro
dell’interno Giuliano Amato ed il Ministro della Giustizia Clemente
Mastella a disporre immediati
provvedimenti per far cessare tale abuso, salvare la vita di Paolo, ripristinare
la legalità e permettere di fare finalmente chiarezza sulla terribile ed
inquietante vicenda.
***
Primi firmatari
01-11-2006:
1.
Sen. Giovanni Russo Spena,
capogruppo PRC al Senato
2.
On.Francesco Caruso, PRC,
NAPOLI
3.
Avv. VittorioTrupiano,
NAPOLI
4.
Avv. Romano Nobile,
ROMA
5.
Michele Fabiani,
SPOLETO
6.
Angelo Quattrocchi, editore
Malatempora, ROMA
7.
Dr. Francesco Stevanato,
VENEZIA
8.
Paola Passaro,
ROMA
9.
Alessandra Kerevan,
UDINE
10.
Francesco Ciccardini,
ROMA
11.
Carlo Gisella,
ROMA
12.
Compagni Sostenitori e
Aderenti all’AVae-m
Adesioni 02-11-2006
all’Appello:
13.
On.Paolo Cacciari, PRC,
MIRA VE
16.
Franco Bellotto,
VENEZIA
21.
Coordinamento per i Diritti
degli Immigrati di VE e provincia
23.
Avv.Massimo Guadagni,
NAPOLI
24.
Giulio Stocchi, poeta,
MILANO
25.
Mariella Megna, L’Altra
Lombardia-SuLaTesta, CREMONA http://www.laltralombardia.it/public/docs/repress42.html
26.
Giorgio Riboldi, L’Altra
Lombardia-SuLaTesta, MILANO
28.
Avv.Giovanna Limpido,
NAPOLI
29.
Prof.Paolo Cecchi,
Università di Bologna, VENEZIA – (ha chiesto di non ricevere più ns.mail
8-11-06)
30.
Davide Federici,
giornalista, VENEZIA
31.
Paolo Volpato, giornalista,
MILANO
32.
Con la richiesta di
interrompere lo sciopero, comunicazionein segr. telefonica del 01-11-2006,
Daniela Ciotti, insegnante, e Mariano Gaetano Puppin, operaio metalmeccanico,
VENEZIA
33.
Giuseppe Bigo, ex webmaster
di www.paolodorigo.it , MILANO
34.
Margherita Grigolato,
SPI-CGIL, VENEZIA
35.
Emilio Rosini,
VENEZIA
36.
Dr.Angelo Imperiale,
EBOLI
SA
37.
Giovanni Olivi e Paola Abet,
MIRA VE
38.
Domenico Russo e Anna
Arcadi, BIVONGI RC
39.
Gianna Fois,
NUORO
40.
Aurelio Fabiani, consigliere
comunale PCL, Spoleto PG
41.
Miriam Montani, CASCIA
PG
42.
Cristina Romieri,
animalista, VENEZIA LIDO
43.
L’appello è stato letto dal
Gruppo contro il carovita e le morti sul lavoro, a Radio Cooperativa di
Padova
Adesioni del
04-11-2006:
45.
Franca e Marco Mais,
CAGLIARI
46.
Antonio Salvati,
giornalista, CASERTA
47.
Stefania Catoni, SPOLETO
PG
48. Lucia Corrado, EBOLI SA
Adesioni pervenute del 05-11-2006:
49. Marina Chinello, medico, VENEZIA, con la richiesta che Paolo interrompa lo s.d.f.
Adesioni pervenute del 06-11-2006:
50.
Biagio Mastorilli,
BRINDISI
51.
Margherita
Piantini, attrice e operatrice culturale, VENEZIA
52.
Lodovico Albertini,
insegnante, MILANO
53.
Teresa Dal Borgo,
PRC, VENEZIA LIDO
54.
Elsa Decarli,
TRENTO
55.
Mattia Donadel,
lavoratore precario, PRC, Comitati no superRomea, MIRA VE
56.
Peppe Gioffré Florio,
Presidente dell'Associazione "AspromonteLiberaMente", a nome di tutta
l’Associazione
Adesioni pervenute del 07-11-2006:
57. Agostino Giordano - Coordinamento provinciale Giovani Comunisti (Prc), BOLOGNA
58. Marliù Maschietto, anarchica, ROMA
Adesioni pervenute del
08-11-2006:
59.
Enrico Parizzi,
VERONA
60.
Fabio Casati,
FIRENZE
61.
Mario Fois,
NUORO
62.
Marco Reggio,
MILANO
63.
Lucio Garofalo, insegnante,
LIONI AV
64. Giovanni Marino, MONZA MI
Adesioni pervenute del
09-11-2006:
65. Aldo Frabetti, ROMA
Adesioni pervenute del
10-11-2006 (da almeno uno dei
firmatari la assicurazione di aver inviato inutilmente più mail: nel caso non
aveste conferme, faxate al 041-5600143 grazie) :
66.
Franco Franceschin,
VENEZIA
67.
Marino Francica, SANGINETO
CS
68.
Nando Grassi,
PALERMO
Adesioni pervenute del
11-11-2006 e 12-11-2006:
69.
Domenico Melia, consigliere
di municipalità, PRC, MESTRE VE
70.
Marilena Tosatto, dipendente
poste, MESTRE VE
71.
Giacomo Bazzani, movimento
Radical Socialista, CREMONA
72.
Mario Coglitore, scrittore,
VENEZIA
Adesioni pervenute del
13-11-2006:
73.
Maria Rode, pensionata,
VENEZIA
74.
Lionella Berlin, pensionata,
VENEZIA
Adesioni pervenute del
14-11-2006:
75.
Giuseppe Marra - REGGIO
CALABRIA
76.
Gianmarco Cantafio - REGGIO
CALABRIA
77.
Francesco Villari - BAGNARA
CALABRA (RC)
78.
Milena Poli - VILLA
S.GIOVANNI (RC)
79.
Andrea Tripodi - REGGIO
CALABRIA
80.
Raffele Signoriello - REGGIO
CALABRIA
81.
Emanuela Tripodi - VILLA
S.GIOVANNI (RC)
82.
Avv.Francesco Svelo - REGGIO
CALABRIA
83.
Nando Primerano - VILLA
S.GIOVANNI (RC)
84.
Anna Burani,
VENEZIA
85. Carla Silvestri, MESTRE VE
Adesioni pervenute del 15-11-2006:
86. Avv. Chiara Santi, Studio Santi-Battain, VENEZIA
87. E.L.Francalanci, Storico dell'arte, MESTRE VE
Adesioni pervenute del 16-11-2006:
89. Paola Baronchelli, Coordinamento giovani comunisti, BRESCIA
90. Avv. Marina Prosperi, Giuristi Democratici, BOLOGNA
91. Avv. Carlo Bressan, Giuristi Democratici, BOLOGNA
92. Francesco Moisio, PCL, MARGHERA VE
93. Sergio Barizza, Archivista Comune, VENEZIA
Adesioni pervenute del
17-11-2006:
94.
Raffaele Levorato,
Cooperativa Rio terà (lavoro detenuti), VENEZIA
Adesioni pervenute del
18-11-2006:
95.
Stefano Fiorin,
artista, VENEZIA
96. Emanuele Horodniceanu, giornalista e critico d’arte, VENEZIA
Adesioni pervenute del 20-11-2006:
97. Fausto Schiavetto, Soccorso Popolare, PADOVA
98. Claudia Cernigoi, giornalista, TRIESTE
Adesioni pervenute del 21-11-2006:
99.
Janine Borel, La Conscience,
PARIGI
Adesioni pervenute del
22-11-2006:
100.
Francesco Puglisi,
CATANIA
101.
Paolo Puppa,
scrittore, regista teatrale, direttore Dipartimento di storia dell’arte
dell’Università Ca’Foscari, VENEZIA
* Che continua
dal maggio 2002 anche in condizione di libertà
** E’ sufficiente dimostrare che si tratta
di microelettrodi, non necessariamente microchip: la ricetrasmissibilità al
cervello di onde radio compatibili alle onde cerebrali delta, teta, alfa e beta,
in particolare alfa, può dipendere esclusivamente da sistemi di ricetrasmissione
esterni che interferiscono con fonti ricetrasmissive anormali cerebrali (come
gli elettrodi, simili a quelli che si usano in medicina per schizofrenia,
epilessia e sordità e per combattere certe forme tumorali del
cervello)
Soccorso
rosso proletario esprime la sua solidarietà alla lotta di Paolo Dorigo per
denunciare i sistemi di tortura e di controllo psicologico in uso nelle carceri
imperialiste e invita tutte le forze impegnate nella lotta contro la represione
ad esprimere uguale solidarietà indipendentemente
dalla condivisione delle
posizioni ideologiche di Paolo e delle sue varie forme di denunce politiche
senza la sua lotta l'attenzione verso queste forme di repressione non ci sarebbe
stato il libro sulla tortura
nato anche da questa lotta é un utile
strumento
per estendere controinformazione e sensibilizzazione al problema
nel
movimento proletario e nel movimento in generale.
SOCCORSO
ROSSO PROLETARIO
COMUNICATO SOCCORSO ROSSO PROLETARIO
21-11-2006
NON LUOGO A PROCEDERE A DORIGO -
GIOVAGNOLI BOCCIATO IN GIURISPRUDENZA A BOLOGNA
LA ACCUSA DI APOLOGIA CONTRO IL
COMPAGNO DORIGO REO PER L'ACCUSA DI AVER FATTO APOLOGIA (272 CP) SOVVERSIVA,
ACCUSA DOPO L'ABOLIZIONE DEL 272 MUTATA DAL PM GIOVAGNOLI IN ISTIGAZIONE A
DELINQUERE, CADUTA IN AULA GIP OGGI A BOLOGNA
L'accusa, sorta da un documento
presentato al Tribunale della Libertà il 3-4-2002 a Bologna da Paolo, all'epoca
prigioniero nella sezione speciale di Biella, non fu fatta propria inizialmente
da alcuna autorità bolognese, ma, un anno dopo, per contrastare le denunce di
Paolo di essere sottoposto a tortura, accompagnando una consulenza di parte del
pm, di tipo psichiatrico, onde ulteriormente colpirne le denunce, venne proprio
da Biella, dove il trattamento di tortura esplicito viene denunciato essere
iniziato.
Il non luogo a procedere è stato deciso dal gip Scarpa alla
presenza del compagno, dell'avv.Marina Prosperi di Bologna e del pm.
Solidarietà a Paolo e a tutti i perseguitati del proletariato ed ai
prigionieri rivoluzionari.
No alla tortura ed al 41 bis.
SOCCORSO
ROSSO PROLETARIO
8
– 10 - 2006
Paolo
Dorigo è in sciopero della fame, da diciassette giorni per protestare contro la
magistratura, che non gli concede la tac che lui ha richiesto per poter risalire
alla natura del corpo estraneo che si trova nel suo cranio.
Ricordiamo che
dal ’96
in seguito ad un’operazione
al braccio, cui era stato sottoposto all’ospedale
di Livorno dove era stato condotto dal carcere cittadino, Paolo soffre di forti
disturbi, che erano stati liquidati come schizofrenia. Paolo da allora è
convinto che gli sia stato impiantato un microcip nel cranio. Molti si rifiutano
di pensare che il democratico stato italiano, in linea con tutti gli altri stati
del mondo, sperimenti raffinati strumenti di tortura sulla pelle dei detenuti,
in realtà non è affatto una cosa poco credibile, del resto se spiano la nostra
vita in ogni minimo istante, se non esitano a mettere sotto controllo i telefoni
di milioni di persone, come il recente scandalo telecom dimostra, perché nel
momento in cui ti considerano un cittadino non più recuperabile, non ampliare il
controllo fino al tuo interno, in modo da poter persino condizionare il tuo
pensiero?
Del resto solo gli idioti al giorno d’oggi
pensano che Orwell fosse pessimista nell’immaginare
la società del futuro.
Invitiamo tutti a documentarsi sulla situazione di
Paolo ed a diffondere notizie sulla gravissima condizione in cui si trova. utili
informazioni si trovano sul sito: http://www.controinformazione.biz/
Solidarietà incondizionata a Paolo e a tutte le vittime della tortura
(tecnologica e non).
Alcuni anarchici a Catania
03-10-2006
CONTRO
OGNI FORMA DI TORTURA
SOLIDARIETA' A PAOLO DORIGO
Da
tempo si parla di società del controllo e della repressione. Da tempo
viene
denunciato da parte di molti l'uso sempre più massiccio di telecamere,
di
cimici e quant'altro (telefonini compresi) possa servire al Potere per
tenere sotto controllo militanti e individui. Il tutto in nome della
sicurezza, che sembra essere diventato il leit-motiv di questo nuovo
millennio.
Ma se tutti sono pronti a protestare per queste forme di
controllo di massa,
che ormai fanno parte del nostro vivere quotidiano,
pochi sono pronti a
solidarizzare con Paolo Dorigo, che da tempo denuncia
un'altra forma di
controllo, che per le sue modalità di funzionamento
diventa una vera e
propria forma di tortura: ormai da anni Paolo chiede di
essere sottoposto ad
intervento chirurgico per rimuovere un corpo estraneo,
che varie radiografie
posizionano nel suo cervello.
Paolo,
nell'indifferenza dei media, pronti a scandalizzarsi per le
intercettazioni
nei confronti degli uomini di Potere, sostiene trattarsi di
microchip
finalizzato al controllo mentale, e, naturalmente i servi del
regime
irridono a queste sue affermazioni, ma contemporaneamente vengono
posti
paletti atti ad impedire quest'intervento chirurgico.
Anche nella sinistra
"antagonista" molti irridono le affermazioni di Paolo,
anche se poi cercano
di appropriarsene quando hanno bisogno della sua
partecipazione a loro
iniziative.
Noi, che come Laboratorio rivoluzionario Gatto Selvaggio abbiamo
organizzato
un'iniziativa per sostenere le ragioni di Paolo, e che abbiamo
anche
prodotto un video su quell'iniziativa, continuiamo a sostenere la sua
lotta,
specialmente in questa fase in cui egli ha cominciato lo sciopero
della
fame.
Vogliamo sostenere questa forma di lotta, anche perchè a
molti non interessa
più, visto che non essendo più un "prigioniero politico"
rende meno
notorietà a chi lo sostiene ora rispetto a quando era in
prigione.
Ora Paolo è al 12 giorno di sciopero della fame, e quindi entra in
una fase
più delicata per la sua salute.
Per questo invitiamo tutti i
compagni rivoluzionari ad essere vicini a Paolo
e a fargli sentire sempre la
vicinanza e la solidarietà.
Laboratorio rivoluzionario Gatto
Selvaggio
Coordinamento per l'Autonomia di classe
L'Avamposto degli
Incompatibili
NO
alla legge 30! |
Contro
gli infami torturatori, trionfi la GIUSTIZIA PROLETARIA!
antisistema |
Le
ragioni della lotta di Paolo sono le ragioni di tutti coloro che sono
oppressi da uno stato ormai apertamente criminale, perché tortura al di
fuori di ogni legge e controllo chi "dà fastidio", chi è socialmente più
emarginato. Per evitare che la tortura elettronica e l' inserimento di
microchip possano diventare pratiche sempre più diffuse e portare ad un'
oppressione di massa e a forme di tortura bioniche ed elettroniche
praticabili pressoché ovunque, sosteniamo la lotta di Paolo inviando
lettere a giornali e a redazioni televisive . Cerchiamo di spezzare la
coltre di omertà che circonda la sua lotta e qualsiasi menzione di torture
tecnologiche. |
Quando
uno stato "democratico" ricorre sistematicamente alla tortura, quale che
ne sia la ragione, esso cessa di essere tale. |
|
COA
T28 Transiti:
PORTIAMO
LA NOSTRA SOLIDARIETA' AL COMPAGNO PAOLO DORIGO all'udienza che si terrà il 4
ottobre 06 alle ore 10,15 nella stanza n.741 al 7° piano del Tribunale di
Milano...
(Riceviamo
da Paolo:)
IL FATTO
Si tiene a Milano il 4 ottobre alle ore 10,15
del 4 ottobre, ufficio del Tribunale GIP alla stanza n.741 del 7°
piano,
lato via S.Barnaba, l'udienza per le provocatorie montature messe in
atto dal Corriere della sera su mandato
della stessa procura e DIA milanese,
sorte dalla preparata e convenuta collaborazione di un falso pentito, tunisino
e non certo islamico, di nome Jelassie Riadh, che era a Spoleto dal maggio
2002, arrestato nell'ottobre 2001,
circa i presunti legami tra "BR-Al Qaeda"
che avrebbero visto al centro dello stesso il carcere di Biella nelle persone di
Paolo Dorigo e Mokhtar Bouchoucha, condannato per documenti falsi, operaio in
Italia da 7 anni al 2001, residente a Gallarate, islamista.
Tale montatura
fu subito all'epoca smentita dagli avvocati di Paolo e dallo stesso Paolo
Dorigo, anche con una querela
per diffamazione a mezzo stampa verso il
Corriere e con una querela per calunnia al Riadh che all'epoca era protetto
nel carcere di Terni e che poi venne scarcerato prima della montatura,
ponendolo sotto protezione.
I denunciati furono il direttore Folli, i
giornalisti Giuseppe Guastella e Guido Olimpio. Il loro avvocato è Caterina
Malavenda.
Subito dopo l'uscita mediatica a dimostrazione della montatura,
il 25 marzo 2004 sera, i TG smentivano l'allarmismo precedente. Intanto i TG di
mezzogiorno e anche bnei giorni seguenti l'espresso ed altre testate, gonfiarono
ancora sull'argomento.
Paolo ha querelato per diffamazione, a Roma, anche
L'Unità. Anche lì l'avvocato ha fatto opposizione all'archiviazione.
Il
Giudice aveva optato per l'archiviazione, AL SOLITO, ma Paolo ha proposto
opposizione tramite l'avvocato, già da alcuni mesi. Di qui l'udienza del 4
ottobre.
Secondo Paolo, quella montatura avvenne perché era necessario
stigmatizzare e calunniare ulteriormente la sua figura di militante comunista,
dato che nel febbraio precedente, del 2004, a Milano, Roma e Napoli si erano
svolte iniziative che avevano allargato lo spettro della sua protesta di
denuncia della tortura tecnologica del controllo mentale.
Del resto i
"fatti" oggetto della montatura erano dell'immediato post 11 settembre, e a
Biella se vi fosse stato reato sarebbe dovuto uscire subito dato il livello di
controllo che c'era, tenendo conto anche che Bouchoucha venne subito dopo pochi
giorni trasferito a Nuoro, mentre a Biella studiava con Paolo italiano, ed
arabo.
Con
tutti i mafiosi,gli evasori gli assasini e i bastardi che ci sono in giro devono
rompere le palle proprio a Paolo Dorigo...capirai che persona pericolosa...sono
proprio bastardi!
Solidarietà a Paolo D. per questa ennesima rottura di
balle che si deve sorbire(per non parlare degli anni di carcere dove pare sia
stato pure mezzo torturato....)
Vi consiglio di visitare una voce fuori
dal coro:http://www.paolodorigo.it
Redred
Bush,
in nome della lotta al terrorismo, ha praticamente giustificato la pratica
criminale della tortura di stato e la sistematica violazione dei piu' elementari
diritti umani.
Quanto alla tortura in Italia, stato da sempre vassallo degli
USA, che si è prontamente adeguato, non solo ci si ostina a non parlarne, come
se il fenomeno non esistesse, ma si sta creando al riguardo un pericoloso clima
giustificatorio, secondo cui -quando si tratti di prevenire attentati
terroristici- i diritti possono aspettare e torturare diventa lecito.
I
compagni sinceramente rivoluzionari devono impegnarsi a spezzare questo silenzio
assordante della stampa di regime sul problema della tortura, i cui massimi
responsabili (Pollari, capo del SISMI e Ganzer, capo dei ROS) sono tutti
ancora al loro posto, sebbene inquisiti, per gravi reati, dalla
magistratura.
Paolo Dorigo, con la sua tenacia e coerenza, è sicuramente un
personaggio "scomodo" per il regime ed anche per certi settori del movimento.
La sua lotta è anche la nostra, perchè i sistemi di tortura elettronica,
sempre piu' sofisticati, già praticati in Italia, probabilmente con la
supervisione della CIA, sulla pelle di diversi compagni potrebbero in futuro
-senza una adeguata mobilitazione di classe- essere estesi e generalizzati a
moltissimi rivoluzionari.
Esprimiamo, perciò tutta la nostra sincera
solidarietà al compagno Paolo Dorigo, sicuri che la sua lotta è anche la nostra.
Maurizio
Bassetti
Il
comportamento della stampa di regime nei confronti della protesta di Paolo
Dorigo è ignobile...
Il
comportamento della stampa di regime, di destra o sedicente di sinistra ma
in realtà tutta omologata e serva del sistema,nei confronti dell'attuale
protesta di Paolo Dorigo, giunto al 12°
giorno di sciopero della fame, è semplicemente scandaloso e ignobile.
|
maumao |
Il
comportamento della stampa di regime, che ha molto parlato -e giustamente-
delle torture perpetrate dagli Usa in Irak e a Guantanamo, ma non dice una
parola sulla tortura in Italia non stupisce. |
la
pasionaria |
Esprimiamo
tuta la nostra solidarietà militante al compagno PAOLO DORIGO in lotta.
|
Ai
pennivendoli di regime, ai bastardi cani da guardia della borghesia, ad ogni
sicario torturatore diciamo:
ATTENTO, ANCORA FISCHIA IL VENTO!
PIENA
SOLIDARIETA’ A PAOLO DORIGO!
Stella
rossa
tutta
la nostra solidarietà militante e appoggio a Paolo. |
Caro
Paolo, conosco bene la tua storia, tieni duro!
Vedrai che, alla fine, le
forze piu' bieche della repressione occulta e illegale e della tortura di stato
ipertecnologica saranno battute.
Saluti comunisti.
W MARX W LENIN W
MAO TSE TUNG
Un
compagno di Salerno
Messaggio
di Giuseppe Bigo (ex webmaster del sito www.paolodorigo.it)
17-10-2006
Spero
ti sia concesso il DIRITTO ALLE CURE (questo è inspiegabile!!!) e ti
sono
vicino come uomo e come compagno (anche se non sono attivo come prima)
e
questa inspiegabile (ennesima) violazione dei diritti umani (che chip o
no
...E' TORTURA) finisca al piu' presto e tu possa vivere e lottare
senza "interferenze" e tutti possano conoscere la verità .
Un
saluto ed un abbraccio maoista.
L'illusione è la gramigna più tenace
della coscienza collettiva:
la storia insegna, ma non ha
scolari.(Gramsci)
APPELLO DEL
SEN.GIOVANNI RUSSO SPENA, FRANCESCO CARUSO, VITTORIO TRUPIANO, ROMANO
NOBILE . |
| |
|
by
AVae-m Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 11:57 AM info@avae-m.org |
|
PERCHE' PAOLO
DORIGO POSSA ESPATRIARE (PER AVERE QUELLE REFERTAZIONI ED INTERVENTI CHE
GLI SPETTANO IN ITALIA E CHE NESSUNA AUTORITA' IN ITALIA GLI VUOL DARE IN
BARBA A META' DEGLI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ED ALLA STESSA PROCEDURA
PENALE, VISTO CHE PERMETTEREBBERO DI ACQUISIRE IN PATRIA DELLE PROVE
DECISIVE SULLA MAFIA PIU' INFAME DEL PAESE, LA GLADIO ISTITUZIONALE E
CARCERARIA DEL CONTROLLO MENTALE, FORSE LEGATA AI CIRCOLI ALTOBORGHESI
DELLA PEDOFILIA. AVae-m)
PUBBLICATO SUL
manifesto DI OGGI A SPESE DEI FIRMATARI http://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org/www.avae-m.org/ | ||
| ||
|
che
schifo | |
|
by
roberto de bortoli Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 1:08 PM |
|
ma è possibile
che i gironali non portino notizia della protesta di una persona che fà lo
sciopero della fame da 40 giorni e si debba pagare per farla pubblicare?
| ||
|
|
STAMPA DI
REGIME | |
|
by
stella rossa Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 1:50 PM |
|
La stampa di
regime ha brillato per il silenzio sul caso Dorigo... Evidentemente, sono
tanti i Betulla prezzolati. | ||
|
|
E' una
vergogna! | |
|
by
Masaniello Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 2:06 PM |
|
Questo appello,
se non altro perchè firmato da Russo Spena e da Caruso, è già una notizia
che dovrebbe essere pubblicata dalla stampa. | ||
| ||
versione
stampabile | invia
ad un amico | aggiungi
un commento | apri
un dibattito sul forum | ||
|
|
Il
manifesto | |
|
by
Marx & Engel Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 2:14 PM |
|
Non un
centesimo per "il manifesto" quotidiano opportunista . | ||
|
|
|
E
Liberazione? | |
|
by
W Zapata Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 3:53 PM |
|
Anche
Liberazione fa schifo. | ||
|
|
E Paolo non è
certo il solo... |
| |
|
by
ya basta Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 10:03 PM |
| |
condivido
quello che ha scritto Paolo :come si pone il Manifesto |
| ||
by
Anna Arcadi Wednesday,
Nov. 01, 2006 at 11:37 PM |
mail:
anna.arcadi@web.de
| ||
percio´´mi trattengo di
esclamare le frasi retorice come che vergogna o che fa schivo
ect.certamente lo e´ ma
e´ la cruda
realta´.Viviamo in un
paese che la maggior parte della gente preferiscono di sussurarsi tramite
la televisione soppratutto tramite la pubblicita´ o diverse
realty schows come Isola dei Famosi ect.La vergogna e´ che la maggior
parte dei cosidetti compagni moderati guardano questa merda e pensano
quando leggono il Manifesto o Liberazione di distinguersi dalla
Massa.E`sono loro che appoggiono questa Omerta´riguardo alle
Torture tecnologice che esiste in Italia e riguardo a Paolo Dorigo che in
sciopera della Fame da 40°giorni.Questo
mi fa schivo!!! |
| ||
| ||||
|
merda sul
manifesto |
| ||
|
|
by non
si poteva trovare un altro modo? Thursday,
Nov. 02, 2006 at 2:25 PM |
| |
|
Lo schifo è che
il manifesto chiede soldi per denunciare un cosa talmente grave- provata
da lastre che mostrano 22 corpi estranei!- mentre non ha fatto nulla fino
ad oggi. |
| ||
TRA LE ADESIONI ALL'APPELLO, ALCUNE
AVEVANO DELLE SPECIFICHE INDICAZIONI O MOTIVAZIONI. LE DIAMO
QUI
Aderisco
all'appello per permettere a Paolo Dorigo di sottoporsi all'operazione
all'estero.
Claudia
Cernigoi
giornalista
Trieste,
20-11-2006
adesione
all'appello promosso da Russo Spena per Paolo Dorigo
Paola Baronchelli
(Coord. Gc Brescia)16-11-2006
Marino
Francica, Sangineto (Cosenza)
Sottolinea di aver inviato più volte e-mail con
sua
adesione, anche se non è mai stata pubblicata. Esprime
solidarietà
incondizionata a Paolo e a tutte le vittim
della repressione
elettonica.
10-11-2006
Aderisco
all'appello che richiede che venga concesso a Paolo Dorigo, dalle autorità
italiane, il nullaosta per potersi recare all'estero.
A Paolo chiedo,
altresì, a nome di tutta la nostra Associazione, di interrompere lo sciopero
della fame!
Peppe Gioffré Florio (Presidente dell'Associazione
"AspromonteLiberaMente")
07-11-2006
Sottoscrivo
l'appello affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad un
intervento chirurgico
per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio
condotto uditivo e nella
calotta cranica.
Margherita Piantini 06-11-2006
Aderisco
all'appello per Paolo Dorigo con la richiesta che interrompa lo sciopero della
fame
Marina Chinello medico Venezia 05-11-2006
Esprimo
la mia solidarietà a Paolo impegnato nella lotta per la libertà.
Antonio
Salvati, giornalista Caserta 04-11-2006
Ribadisco
adesione di Marco Mais e Franca Mais, aggiungendo la
provenienza:Cagliari.
Saluti
04-11-2006
Aderisco
all'appello a favore di Paolo Dorigo per potersi operare dal momento che avevo
fatto lo sciopero della fame perchè gli fossero concessi gli arresti
domiciliari. Margherita Grigolato - Spi-Cgil Venezia
03-11-2006
Cari
compagni, aderiamo all`appello - Hasta la victoria siempre! Anna
Arcadi, Domenico Russo, Bivongi RC, 03-11-2006
Ciao
Paolo, sottoscrivo il tuo appello e ti sono vicino leggo sempre le
tue
email, purtroppo non sto lavorando e non posso contribuire
economicamente
... spero non ti incazzi ma sai dico quello che penso ed
ho trovato assurdo
che il Manifesto vi abbia fatto pagare l'appello... per
tutta la tua lotta ed
ora per un diritto primario , con questo non vuol dire
sia una scelta
sbagliata anzi...ogni mezzo per raggiungere le masse e
renderle coscenti ben
venga, anche se questa coscenza e gravissima
reponsabilità la deve assumere
chi in nome di immondi poteri e oscure
guittezze sta portando avanti
quest'ulteriorereiterata ed ignobile
Tortura.
Giuseppe Bigo, 03-11-2006
Sottoscrivo
l'appello, e lo estendo, affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad un intervento
chirurgico per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio condotto uditivo e
nella calotta cranica.
Non vedo motivo di negargli questa libertà anche
perchè l'operazione potrebbe avvenire appunto "con tutte le garanzie del caso".
Paolo Cecchi, professore associato, Università di Bologna
03-11-2006
Solidarietà
incondizionata - Avv.Giovanna Limpido, Napoli, 03-11-2006
Caro
Compagno,
come stai? Tieni duro ti siamo vicini e per quel che ci è
possibile stiamo
cercando di estendere la solidarietà.
Un abbraccio e a
presto
Saluti comunisti
Giorgio Riboldi( L'Altra Lombardia SU LA TESTA)
03-11-2006
Sottoscrivo
l'appello, e lo estendo, affinchè Paolo Dorigo possa sottoporsi ad
un intervento chirurgico per rimuovere eventuali corpi estranei nel proprio
condotto uditivo e nella calotta cranica. Non vedo motivo di negargli questa
libertà anche perchè l'operazione potrebbe avvenire appunto "con tutte le
garanzie del caso". Davide Federici, pubblicista e addetto stampa Venezia
03-11-2006
Aderisco all’appello per
Paolo Dorigo
fraterni saluti libertari.
Robertino Barbieri
Asciano
Pisano (Pi) 02-11-2006
Intervento di
Aurelio Fabiani, consigliere comunale di Spoleto del Movimento per il PC dei
Lavoratori
SOLIDARIETA'
A PAOLO DORIGO. CONTINUARE LA BATTAGLIA DI VERITA' E DI GIUSTIZIA PER CUI IL
CONSIGLIERE BRIGUORI SI INCATENO' DAVANTI AL CARCERE DI MAIANO.
Aurelio
Fabiani Consigliere Comunale Spoleto Movimento per il PARTITO COMUNISTA DEI
LAVORATORI
Intendo pubblicamente sottoscrivere l'appello lanciato, da molte
personalità, tra le quali l'avvocato Trupiano, il senatore Russo Spena e il
deputato Francesco Caruso, perchè a Paolo Dorigo, nostro "concittadino",
(concittadino perchè si può appartenere ad una città perchè ci si è nati, perchè
ci si è costretti ad immigrare a causa della miseria, o perchè ci si è costretti
a stare a causa di un processo illegittimo che ti imprigiona ), giunto al
45°
giorno di sciopero della fame per avere il diritto di operarsi all'estero per
rimuovere i corpi estranei che da sempre denuncia essere presenti nella
sua
scatola cranica e che recenti esami hanno chiaramente individuato. Questo
diritto nonostante che, come indica l'avvocato Trupiano, non ci siano più
ragioni ostative alla possibilità di recarsi all'estero, viene negato. Per
questo Paolo ha intrapreso di nuovo un'azione molto rischiosa per la propria
integrità fisica. Sento perciò il dovere di porre la mia firma accanto a quella
di tanti altri per sollecitare le autorità competenti a restituire a Paolo
Dorigo un diritto che gli appartiene e che oggi è negato. 05-11-2006
LETTERA
APERTA DEL 22 NOVEMBRE DELL'AVVOCATO TRUPIANO AL SEN.RUSSO
SPENA
Il
20 ed il 21 novembre hanno costituito forse il colpo di grazia per chi ha ordito
l'occulta regia che ha permesso prima la condanna a 13 anni e 6 mesi di Paolo
Dorigo per l'oramai celebre <pseudo attentato> contro la base Usaf di
Aviano (da dove, piuttosto e senza il "pseudo", sono partite centinaia e
centinaia di missioni anglo-americane, ed anche italiane, che hanno rovesciato
su inermi cittadini migliaia di bombe di ogni genere, anche proibito), e poi,
una volta detenuto, l'immissione vigliacca nel suo cranio di sofisticatissime
microspie in grado perfino di leggerne il pensiero e di tenerlo sotto costante
tortura.
Una prima infausta notizia per i torturatori la si ebbe nel marzo
del 2005, allorquando chiesi ed ottenni dal Tribunale di Sorveglianza di Perugia
la concessione degli arresti domiciliari per sopravvenuta malattia.
La
seconda è del febbraio del 2006 allorquando chiesi ed ottenni prima la
sospensione della pena e poi che la Corte di Appello di Bologna (competente per
la revisione) sollevasse questione di legittimità costituzionale dell'art. 630
lett.a) c.p.p. nella parte in cui non annovera le sentenze della Corte Europea
quale titolo per procedere direttamente alla revisione delle sentenze di
condanna pronunciate dai Tribunali nazionali.
Ora, ancora Bologna ha inferto
un duplice doppio colpo a questi signori.
La stessa Corte di Appello
felsinea ha, infatti, sancito che Paolo Dorigo, contrariamente a quanto afferma
il Questore di Venezia, non necessita di alcuna autorizzazione per espatriare,
in quanto è persona assolutamente libera e, quindi, un'autorizzazione ad acta
costituirebbe una limitazione della sua libertà che la riferita Autorità
Giudiziaria non ha inteso, al contrario, sottoporre a limite alcuno.
Da qui
il "non luogo a provvedere" della Corte sull'istanza del Questore, che è pure il
motivo per il quale non volli presentare nessuna istanza del genere alla Corte
(ed ho avuto ancora una volta ragione), bensì predisposi ed inoltrai a Paolo
copia della istanza da presentare, cosa che ha fatto, direttamente in Questura
onde ottenere una nuova carta di identità senza l'obrobriosa dicitura "non
valida per l'espatrio".
E' chiaro come tale documento, dopo la nuova
ordinanza dei Giudici di Bologna, serva essenzialmente per i controlli nel paese
estero, giacchè in ogni momento Paolo dovesse espatriare non commetterebbe alcun
reato. Eppure, serve.
Altra brutta notizia promana dal Gup presso il
Tribunale di Bologna che appena ieri ha dichiarato il non luogo a procedere nei
confronti di Paolo, che, così, merito alla collega Marina Prosperi, è stato
prosciolto dall'accusa di istigazione a delinquere, relativamente ad un
volantino che egli stesso, allora detenuto, consegnò al Tribunale del Riesame di
Bologna ed in cui il S. Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di
Bologna, Dott. Giovagnoli, in un primo momento ravvisò gli estremi del reato di
apologia, salvo essere stata modificata l'originale imputazione in quella, più
grave, di istigazione a delinquere, ad opera di altro S. Procuratore
nell'udienza del 13 luglio scorso.
Nell'uno, come nell'altro caso, si è
voluta estrapolare una frase dal suo contesto generale che, comunque, un
Tribunale della Repubblica appena ieri ha sentenziato che non costituisce
l'invocato reato.
Fatto sta, Senatore, che Paolo Dorigo, mentre ti scrivo è
al 62.mo giorno di sciopero della fame e tu sai anche il perchè.
Vuole, dopo
i ripetuti rifiuti in patria, semplicemente recarsi all'estero per farsi
espiantare dal cranio dei minuscoli oggetti che, però, una volta venuti alla
luce, faranno il giro del mondo e faranno si che il manicomio verrà a gran voce
reclamato per chi glieli ha messi!
Egli, comunque, è persona totalmente
libera, esattamente come me e te, ed ha il diritto di dimostrare al mondo intero
come il Paese di Cesare Beccaria sia non più fabbrica del diritto, bensì
fabbrica di morte, di peste!
Solo chi ha paura ed interesse che ciò non
venga a galla si è ostinato in tutti i modi a che ciò non venga provato,
laddove, in caso contrario, avrebbero fatto a gara ad assencondarlo, pur di
gettargli fango addosso, e tu questo la sai benissimo dal momento che, a parte
tutto ciò che hai fatto per Paolo, e che è nella memoria e nella coscienza di
tutti, hai scritto pure la prefazione al libro "La tortura nel bel paese", si
quel libro che in parecchie patrie galere, a cominciare da Biella, è stato
censurato e sequestrato.
Cosa mi riprometto, quindi, nello scriverti?
Senatore, io mi appello a te affinchè questa gente, che evidentemente non è
sazia degli oltre 12 anni che gli hanno fatto passare in galera combinandogliene
di tutti i colori, abbia finalmente un volto ed un nome.
Io mi appello a te
affinchè tu possa presentare un'interrogazione a risposta scritta a chi di
competenza per conoscere quali siano stati i motivi per cui il Questore di
Venezia, che pur è uomo di legge ed acculturato, ha di colpo smarrito ogni
nozione sulle misure di sicurezza, tanto da chiedere lumi alla Corte di Appello
di Bologna su materia di sua eslusiva competenza.
Io mi appello a te
affinchè chi di competenza mi dica come e perchè è possibile mutare la
contestazione di un reato, solo a depenalizzazione avvenuta del primo, e se,
piuttosto, se istigazione a delinquere era, perchè essa non gli è stata
contestata ab origine, e se in ciò non si ravveda il reato di omissione in atti
di ufficio, e, per finire, per sapere perchè le Procure di mezza Italia hanno
puntualmente proposto l'archiviazione di tutte le dettagliatissime denuncie
sporte da Dorigo, ed in ciò puntualmente esaudite da altrettanti Gip, mentre ad
un potere dello Stato, ad un Questore, viene concesso impunemente di "ignorare"
la legge.
E non ho mai dimenticato, diciamo, la particolare "solerzia" con
cui tutte le istanze presentate da Paolo, appena scarcerato ed ancora in regime
di domiciliari, sono state rigettate dal Magistrato di Sorveglianza di Venezia,
finanche quella in cui egli chiedeva di poter espletare, e gli fa onore, il
servizio sociale di netturbino.
Io ti chiedo, Senatore, ed ho concluso, di
voler far luce e chiarezza su tutto ciò, confidando nella tua particolare
sensibilità verso la tematica del rispetto dei diritti umani.
Anche io sono
stato carne da macello, sai a cosa mi riferisco e sai pure quanti Tribunali
della Repubblica mi hanno assolto in via definitiva.
Forse per me, dopo
questo appello, scatterà una nuova azione penale, per calunnia o quant'altro, e
che ben venga se ciò gli consentirà di sopravvivere, saprò come difendermi.
Se avrò un segnale in tal senso conto di farlo recedere dal suo sciopero
della fame.
Confido in te.
Sinceramente.
Vittorio Trupiano
AGENZIE
ADN KRONOS, AGI, ANSA del 22-11-2006
BIAGI: PARLO' DI
AZIONE RIVOLUZIONARIA, DORIGO PROSCIOLTO
(ANSA) - BOLOGNA, 22 NOV - Paolo
Dorigo, ex militante di Autonomia Operaia e
Lotta Continua, accusato di
apologia di reato ed istigazione a delinquere
per aver diffuso nell'aprile
del 2002, durante un'udienza a Bologna, un
volantino con un riferimento
all'omicidio del professor Marco Biagi, e'
stato giudicato ieri dal Gup
bolognese Andrea Scarpa, che ha deliberato
''sentenza di non luogo a
procedere perche' il fatto non sussiste''. Ne ha
dato notizia l'avv.Vittorio
Trupiano del Foro di Napoli che con la collega
Marina Prosperi di Bologna
difende Dorigo.
Dorigo aveva diffuso un volantino nel carcere di Biella e
l'aveva anche
consegnato al Tribunale del Riesame di Bologna il 3 aprile del
2002. Nel
volantino, fra l'altro, c'era scritto, secondo quanto riporta il
legale
nella sua nota: ''viva la lotta armata per il comunismo... lo stato
borghese
non potra' fermare la lotta di classe che e' madre di ogni
rivoluzione... e'
per questo che esplicito in questa sede il mio sostegno
politico
all'offensiva rivoluzionaria... con l'azione rivoluzionaria contro
Biagi,
riformatore al servizio degli interessi della borghesia
imperialista''.
Secondo il pm Paolo Giovagnoli di Bologna Dorigo aveva fatto
''apologia
dell'instaurazione violenta della dittatura di una classe sociale
sull'altra, per la soppressione violenta di una classe sociale e comunque
per il sovvertimento degli ordinamenti economici o sociali costituiti nello
stato''. Alla udienza del 13 settembre scorso, su richiesta dell'accusa, era
stato contestato a Dorigo anche il reato di istigazione a delinquere.
Di
diverso avviso, spiegano i difensori, il Gup. ''E' un documento
complesso -
ha spiegato l'avv.Prosperi - di tante pagine, che esprime
analisi e
valutazioni e che per noi non e' idoneo a configurare il reato di
istigazione, ma neanche di sostegno al delitto''.
Paolo Dorigo, 47 anni,
fu condannato a 13 anni e mezzo per un attentato alla
base Usaf di Aviano,
attribuito alle Br, del quale si e' sempre proclamato
estraneo. Dopo diversi
anni di carcere, l'imputato ha ottenuto la liberta'
provvisoria nel marzo
2005. Dal 13 marzo di quest'anno ha avuto la
sospensione della pena su
decisione dei giudici di Bologna. Il suo caso
giudiziario e' controverso.
Dorigo ha sempre criticato di essere stato
condannato senza avere potuto
confrontarsi in aula con chi lo accusava, e
per questo si e' rivolto alla
Commissione europea dei diritti dell'uomo che
nel 1998 ha accolto i suoi
rilievi. A marzo la Corte d'Appello di Bologna ha
sollevato una questione di
legittimita' costituzionale alla Consulta
relativamente alla revisione del
procedimento a carico di Dorigo. Sulla
vicenda e' intervenuto piu' volte
anche il Comitato dei ministri dell'Ue,
deplorando che il codice di
procedura penale italiano non consenta la
riapertura delle procedure, come
chiede una sentenza della Corte europea di
Strasburgo. (ANSA).
BNT
22-NOV-06 16:06 NNNN
TERRORISMO: PAOLO DORIGO ASSOLTO PER APOLOGIA
DI REATO =
(AGI) - Napoli, 23 nov. - Paolo Dorigo, libero da febbraio per
decisione
della Corte d'Appello di Bologna che ancora deve esprimersi sulla
richiesta
di revisione del processo a suo carico per l'attentato nella base
americana
di Aviano del 1993, e' stato assolto dall'accusa di apologia di
reato e
istigazione a delinquere. La sentenza e' stata emessa dal gup Andrea
Scarpa
del tribunale emiliano e riguarda la diffusione di un volantino nel
carcere
di Biella in cui Dorigo e' stato detenuto. (AGI) Lil 221530 NOV 06
NNNN
BOLOGNA: ACCUSATO DI APOLOGIA PER UN VOLANTINO, PROSCIOLTO
PAOLO DORIGO =
DURANTE PROCESSO SI ERA AGGIUNTA ANCHE ACCUSA ISTIGAZIONE A
DELINQUERE
Bologna, 22 nov. - (Adnkronos) - E' stato prosciolto ieri dal Gup
del
Tribunale di Bologna con la piu' ampia delle formule, Paolo Dorigo,
accusato
di apologia di reato e istigazione a delinquere per un volantino
diffuso nel
carcere di Biella e in cui c'era scritto, tra l'altro, ''viva la
lotta
armata per il comunismo... lo stato borghese non potra' fermare la
lotta di
classe che e' madre di ogni rivoluzione... e' per questo che
esplicito in
questa se il mio sostegno politico all'offensiva
rivoluzionaria... con
l'azione rivoluzionaria contro Biagi, riformatore al
servizio degli
interessi della borghesia imperialista''. Lo riferisce
l'avvocato del Foro
di Napoli Vittorio Trupiano, che insieme al legale del
Foro di Bologna
Marina Prosperi, ha curato la difesa di Dorigo.
Secondo
il pm, Dorigo con quel volantino faceva apologia della instaurazione
violenta della dittatura di una classe sociale sull'altra, per la
soppressione violenta di una classe sociale e per il sovvertimento degli
ordinamenti economici o sociali. Dorigo fu accusato poi anche del reato di
istigazione a delinquere. Ieri il Gup ha accolto la tesi del collegio
difensivo di Dorigo deliberando sentenza di non luogo a procedere perche'
''il fatto non sussiste''.
(Sci/Col/Adnkronos) 22-NOV-06 14:20 NNNN
NOTA: LA POSIZIONE DELL'AVVOCATO TRUPIANO E DI MOLTI ALTRI DI
ALLEGGERIMENTO DELLA VALENZA MILITARE DELL'OPERAZIONE DI AVIANO DEL 2-9-1993
RIVENDICATA DALLE BR CLANDESTINAMENTE E PUBBLICAMENTE IN PROCESSO, NON RIFLETTE
QUELLA DI PAOLO CHE NE HA SEMPRE DIFESO POLITICAMENTE E PUBBLICAMENTE MODALITA'
ED EFFETTI POLITICI OTTENUTI, SENZA PERALTRO ALCUNA VITTIMA, CON L'USO DI ARMI
DA FUOCO E DA GUERRA (SECONDO LA SENTENZA DI CONDANNA)