(il direttore Fragomeni andò via da Biella immediatamente e un
mese dopo dalla sezione celle di Nuoro inviò un pacco dono con due infami
collaborazionisti: l’ex carabiniere (che scoprii tale solo ad agosto 2001)
Marino Sacchetti e il collaboratore di giustizia Giuseppe Mastini (che seppi
con certezza essere tale solo a Livorno)
carcere di Biella, 6.12.2000
La calunnia
e la diffamazione sono armi sporche della borghesia e del potere. Smentisco e
rigetto le rinnovate accuse infamanti ai miei danni. E' nota a tutti i compagni
la mia storia e la mia militanza, più di vent'anni precedente all'azione
antimperialista contro la base USAF di Aviano, per la quale sto scontando una
condanna a 13 anni e 6 mesi.
E' noto lo
svolgersi istruttorio e processuale, sono note anche le condizioni mie generate
da uno stato depressivo in particolare nei primi anni di questa detenzione, la
quarta essendo stato arrestato la prima volta nel 1977 e altre due volte negli
anni 80.
E' quindi
estranea all'etica comunista ogni deformazione e prosecuzione delle calunnie
diffuse ai miei danni in maniera più o meno informale, dopo che erano state
usate inizialmente da parte dell'apparato repressivo stesso.
In questi
sette anni e più di carcerazione ho già dato abbondante risposta pratica e non
solo grammaticale (anche collettiva e anche processuale con denunce e con il
ricorso alla "Commissione europea dei diritti dell'uomo" che ha
sanzionato lo Stato italiano) a calunnie, attacchi e travisamenti più o meno
forsennati che circolano in ambienti estranei al campo proletario
rivoluzionario ma interni alle galere.
Non ritengo
di dover rincorrere questo genere di cose, ma non intendo neppure rimanere in
silenzio a subirle.
Paolo Dorigo
militante
comunista prigioniero