Civitavecchia: psichiatra del carcere indagato per morte detenuto
Il Messaggero, 12 ottobre 2005
La
procura della Repubblica di Civitavecchia ha iscritto nel registro degli
indagati lo psichiatra che lavora presso il carcere di borgata Aurelia con
l’accusa di omicidio colposo. Il dottore, che in realtà è un consulente esterno
del carcere, è accusato di aver provocato la morte del detenuto Antimo Buccino,
il ventisettenne trovato cadavere all’interno della propria cella la settimana
scorsa, ennesimo decesso di una lunga serie avvenuti tutti nel penitenziario
locale.
Alla
base dell’accusa mossa dal sostituto procuratore Elena Neri, titolare
dell’inchiesta, c’è il fatto che lo psichiatra, due giorni prima del decesso di
Buccino, aveva aumentato (ma qualcuno dice raddoppiato) la dose di psicofarmaci
che veniva somministrata al detenuto, in quanto soffriva di crisi depressive. A
quanto pare, il professionista risulta essere l’unico indagato al momento, ma
non è escluso che nei prossimi giorni si possa aggiungere qualche altro nome,
anche perché la stessa Neri non sembra voler escludere a priori anche l’ipotesi
dell’overdose da droga.
Una
risposta a questo la fornirà l’autopsia che è stata svolta ieri pomeriggio dal
medico legale Gino Saladini e dal professor Marcello Chiarotti, entrambi
nominati dalla procura, ed a cui hanno assistito anche i due periti di parte,
il dottor Ulrico Piaggio per la difesa ed il dottor Renato Mattei per la parte
civile. Ma un responso ancor più preciso lo daranno le analisi tossicologiche
che sono state eseguite sul corpo del detenuto e che diranno quale sia stata la
causa che ha portato all’arresto cardiocircolatorio di Buccino. I risultati dei
due esami comunque, non si conosceranno prima di una decina di giorni.