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    il punto di vista di Sebastiano Bonzio
              Il punto di Vista di Rifondazione Comunista sulla situazione di Paolo Dorigo.


Il punto di Vista di Rifondazione Comunista sulla situazione di Paolo Dorigo.

 

Incute un profondo rammarico la proposta formulata a Paolo Dorigo con la quale il Magistrato di sorveglianza del Tribunale di Venezia ha deciso di accordargli l’autorizzazione a svolgere un’attività lavorativa presso una società cooperativa a condizione di rinunciare alle poche ore di tempo libero che gli erano state precedentemente concesse e delle quali ha finora usufruito tenendo una condotta irreprensibile. Fa insorgere un senso di amarezza poiché, giungendo dopo il respingimento della richiesta fatta da Dorigo di poter svolgere un’attività a carattere volontario presso il Comune di Mira, non fa che destare tra i più il sospetto che si stia creando attorno a Paolo un’architettura basata su logiche vessatorie, repressive e ricattatorie; una strategia tesa a mortificare e, di fatto, non a riabilitare l’individuo.

Non credo sia accettabile e tollerabile una decisione che, contrariamente anche alle più basilari teorie e percorsi di recupero della persona, impone ad un essere umano uno scambio crudele e moralmente inaccettabile tra vita e lavoro.

Il tribunale di Sorveglianza di Venezia invece chiede a Paolo un brutale baratto tra la possibilità di godere del tempo libero necessario per riallacciare quei rapporti interpersonali essenziali ai fini di un armonioso sviluppo dell’individuo, essenziale per ricominciare a fraternizzare e per incontrare amici e parenti e l’opportunità di svolgere una attività lavorativa che sarebbe fondamentale per la ricostruzione morale della persona e della sua dignità oltre che per rispondere alle naturali esigenze economiche e di mantenimento.

Credo che l’aspirazione di un essere umano di poter lavorare e costruire una rete di relazioni sociali sia, non solo legittima ma anche da garantire con ogni strumento possibile, soprattutto in considerazione della storia processuale e detentiva così controversa, angosciata e psicologicamente dura vissuta da Paolo.

Una presunta necessità di sicurezza non può sopravanzare quello che resta l’obiettivo che l’ordinamento legislativo della Repubblica pone come prioritario: la risocializzazione di chi ha vissuto l’esperienza carceraria.

È nella certezza che sia necessario non cedere a logiche di carattere punitivo e persecutorio, per cercare soluzioni ragionevoli e giuste che aderisco con convinzione e speranza ed invito a partecipare i cittadini alla Manifestazione che si terrà Sabato 8 Ottobre alle 10 davanti alla sede del Tribunale di Sorveglianza di Venezia.

 

Il Capogruppo

Dott. Sebastiano Bonzio


 


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