Il punto di
Vista di Rifondazione Comunista sulla situazione di Paolo
Dorigo.
Incute un
profondo rammarico la proposta formulata a Paolo Dorigo con la
quale il Magistrato di sorveglianza del Tribunale di Venezia
ha deciso di accordargli l’autorizzazione a svolgere
un’attività lavorativa presso una società cooperativa a
condizione di rinunciare alle poche ore di tempo libero che
gli erano state precedentemente concesse e delle quali ha
finora usufruito tenendo una condotta irreprensibile. Fa
insorgere un senso di amarezza poiché, giungendo dopo il
respingimento della richiesta fatta da Dorigo di poter
svolgere un’attività a carattere volontario presso il Comune
di Mira, non fa che destare tra i più il sospetto che si stia
creando attorno a Paolo un’architettura basata su logiche
vessatorie, repressive e ricattatorie; una strategia tesa a
mortificare e, di fatto, non a riabilitare
l’individuo.
Non credo
sia accettabile e tollerabile una decisione che,
contrariamente anche alle più basilari teorie e percorsi di
recupero della persona, impone ad un essere umano uno scambio
crudele e moralmente inaccettabile tra vita e lavoro.
Il tribunale
di Sorveglianza di Venezia invece chiede a Paolo un brutale
baratto tra la possibilità di godere del tempo libero
necessario per riallacciare quei rapporti interpersonali
essenziali ai fini di un armonioso sviluppo dell’individuo,
essenziale per ricominciare a fraternizzare e per incontrare
amici e parenti e l’opportunità di svolgere una attività
lavorativa che sarebbe fondamentale per la ricostruzione
morale della persona e della sua dignità oltre che per
rispondere alle naturali esigenze economiche e di
mantenimento.
Credo che
l’aspirazione di un essere umano di poter lavorare e costruire
una rete di relazioni sociali sia, non solo legittima ma anche
da garantire con ogni strumento possibile, soprattutto in
considerazione della storia processuale e detentiva così
controversa, angosciata e psicologicamente dura vissuta da
Paolo.
Una presunta
necessità di sicurezza non può sopravanzare quello che resta
l’obiettivo che l’ordinamento legislativo della Repubblica
pone come prioritario: la risocializzazione di chi ha vissuto
l’esperienza carceraria.
È nella
certezza che sia necessario non cedere a logiche di carattere
punitivo e persecutorio, per cercare soluzioni ragionevoli e
giuste che aderisco con convinzione e speranza ed invito a
partecipare i cittadini alla Manifestazione che si terrà
Sabato 8 Ottobre alle 10 davanti alla sede del Tribunale di
Sorveglianza di Venezia.
Il
Capogruppo
Dott.
Sebastiano Bonzio |